Dopo Serrastretta, Panettieri, Scigliano, Cicala, San Pietro Apostolo, Altilia, Settingiano, Petronà, Grimaldi, Miglierina, Pedivigliano, Sersale, Colosimi, Martirano Antico e Martirano Lombardo, Platania, Bianchi, Conflenti,Taverna, Gimigliano, San Mango d’Aquino e Motta Santa Lucia continua il nostro viaggio di conoscenza sulla storia dei comuni gravitanti nell’area storico – geografica del monte Reventino, le cui vicende sociali, politiche e anche storiche sono oggetto di particolare interesse di questo giornale web ilReventino.it.
Marcellinara sorge alle pendici del monte Tiriolo, a 221 mt s.l.m. nella depressione più profonda dei monti calabresi chiamata “gola di Marcellinara”, nel punto più stretto d’Italia, l’istmo (detto “Sella di Marcellinara”) che separa con solo 30 km i “Due Mari” cioè quello Tirreno e quello Ionio. Oggi conta circa 2.231 abitanti. Fa parte della provincia di Catanzaro e della diocesi di Lamezia Terme. Dista 19 km da Catanzaro, 8,7 km da Tiriolo e 24 km da Lamezia Terme.
Analizziamo un’attimo l’origine etimologica del nome Marcellinara. Pare infatti che “in documenti del Cinquecento compare nella forma “Marcinari”, non ha un’etimologia certa: riportato da alcuni studiosi a un “mercenaria”, (da “merce”), inteso nel senso di ‘luogo in cui si svolge un mercato”, viene da altri fatto derivare dal termine calabrese “marcidara o marcillara”, avente il significato di ‘arboscello di mirto’, o dal nome di persona Marcellino. “A mari, a mari, a Marcinari”, oppure “O a mari o a Marcinari”: con tale detto, conosciuto ed usato in tutta la Calabria, si indicava la scelta obbligata fra due sole alternative. Questo conferma che anticamente era a tutti nota la posizione geografica di Marcellinara e le sue fiere, antichissime, molto conosciute, in passato erano attrattive per tutti i cittadini, ma, in particolare, per contadini, allevatori e commercianti della zona (1)”. Un’altra tesi afferma invece che “[…] Una tradizione vuole che a seguito della distruzione di una certa “Omelea” i sopravvissuti ricostruirono la città e la chiamarono “Marcellus in ara” (“Marcello sull’altare”) in onore del martirio del loro vescovo. Probabilmente ci si riferisce a una delle tante incursioni saracene sulle nostre coste, e in particolare a quella avvenuta nei primi anni del secondo millennio […] Quindi Marcellinara sarebbe stato il luogo dell’uccisione del vescovo Marcello oppure quello in cui i suoi fedeli trovarono stabile rifugio dopo che questi era stato già martirizzato (2)”.
Ai dubbi etimologici seguono anche quelli storici. Marcellinara vanta origini quasi leggendarie, legate addirittura all’epopea omerica di Ulisse. Infatti Marcellinara dovrebbe essere la mitica terra dei Feaci secondo “gli studi dell’archeologo e ricercatore Armin Wolf (Università di Francoforte sul Meno e Max Plank Institute), il territorio nel quale si trova, al centro fra il Golfo di S.Eufemia (mar Tirreno) e quello di Squillace (mar Ionio), rappresenterebbe la mitica Scheria, la Terra dei Feaci descritta da Omero, dove Ulisse approdò nella sua ultima tappa del lungo e faticoso viaggio di ritorno (il mitico nostos) verso Itaca. Ed è proprio in un punto del tratto marcellinarese del fiume Amato (vicino all’attuale stazione ferroviaria) che l’eroe dovette incontrare la bella Nausicaa, che dopo averlo sfamato e rivestito lo accompagnò da suo padre, il re Alcinoo, che aveva sede nella splendida reggia di Tiriolo, la capitale dei Feaci (vanta un’origine simile anche la vicina Tiriolo)(3)”.
Ma se analizziamo la storia quel che è certo è che nel suo territorio vi sarà stato un qualche villaggio di fondazione greca o bruzia di non importanza politica – strategica (Omelea) almeno fino a quando non divenne villaggio-rifugio per le popolazioni costiere minacciate dalle incursioni saracene dal IX secolo in poi. La sua storia però inizia da un punto di vista documentale soltanto come “piccolo casale che nel periodo angioino-aragonese faceva parte del complesso feudale dei Ruffo di Calabria, conti di Catanzaro. Poi nel 1445 Alfonso I d’Aragona la elevò a feudo, concedendola a Niccolò Sanseverino. Da questo punto fino ai primi del ‘900 e oltre la storia di Marcellinara si lega indissolubilmente a quella della famiglia Sanseverino (4)”. “[…] Il dominio di questo casato, infatti, proseguì fino al 1811 quando al tempo della dominazione napoleonica, Marcellinara divenne libero Comune facente parte prima del cantone di Monteleone (oggi Vibo Valentia) e quindi di quello di Tiriolo. Il patrono della cittadina è San Francesco da Paola che avrebbe alloggiato nel palazzo dei Baroni al tempo del suo viaggio in Sicilia e durante il suo soggiorno avrebbe predetto che il ramo dei Sanseverino di Marcellinara sarebbe stato l’unico della casata a sopravvivere nei secoli (5)”.
Lorenzo Giustiniani nel 1802 così la descrisse “Marcellinara, terra in Calabria ulteriore, compresa nella diocesi di Nicastro. E’ situata in un luogo di poca buon aria, ma il terreno e molto fertile in grano. granone, legumi, lino, vino, olio, e i gelsi vi allignano assai bene, per cui si fa molta industria di seta. Vi è un bosco di circa 6 miglia, trovandosi della caccia di quadrupedi e di volatili…La tassa del 1532 fu di fuochi 65, del 1545 di 66. Vi nasce un erba, che chiamano “Stilla” molto atta all’ingrasso degli animali, e più miniere di gesso ancor vi si trovano. Si possiede dalla famiglia Sanseverino di Catanzaro (6)”
Importante ricordare l’eccidio accaduto al principio del XIX secolo: “Siamo nel 4 luglio 1806. Nella mattinata di quel giorno, nel territorio di Maida, si consumò la storica battaglia tra le truppe napoleoniche e una spedizione inglese rafforzata da truppe borboniche. Le truppe inglesi comandate dal generale John Stuart inflissero la prima sconfitta sulla terraferma alle armate napoleoniche, guidate dal generale Jean Reynier. Le truppe napoleoniche sbandate dai tragici risultati della battaglia e dalla scarsa conoscenza dei luoghi batterono in ritirata. Il Generale Reynier, in piena sconfitta, si diresse verso Catanzaro per la strada di Marcellinara, unica via rimasta aperta considerato che bande di insorti si radunavano minacciose intorno. Giunti a Marcellinara, i reparti svizzeri dell’esercito francese, che avevano le classiche divise rosse molto simili a quelle inglesi, vennero scambiati per i vincitori appunto della battaglia dalla popolazione di Marcellinara, che inneggiava contro i francesi. Scoperto l’errore venne aperto il fuoco e durante la sparatoria morì tanta gente di Marcellinara (7)”.
Il patrimonio religioso di Marcellinara consta di due chiese, la Matrice dedicata a Santa Maria Assunta (1583) e di San Nicola (XVII sec.) da sempre sede dell’antica Congregazione dell’Immacolata quest’ultima “riconosciuta con Decreto Regio di Ferdinando IV datato 1776, custodisce la Reliquia del Sacro Capello della Vergine, donata dai fedeli messinesi, e custodita nella Chiesa di San Nicola. La tradizione popolare narra che nel lontano 42 dopo Cristo alcuni abitanti di Messina si misero in viaggio per raggiungere Gerusalemme e venerare la Madonna ancora vivente. La Vergine donò ai messinesi una lettera ed una ciocca di capelli. Il culto della Madonna della Lettera, rapidamente, da Messina si diffuse in piccoli e grandi centri. A Palmi, terra della Varia, oggi patrimonio dell’umanità dell’Unesco, fin dal lontano 1500, la Madonna della Lettera è stata venerata e festeggiata. Tutto ciò fa pensare che il culto, gradualmente, sia arrivato fino al territorio marcellinarese, grazie al dono fatto dai fedeli messinesi. Il 3 maggio 1754 la Real Camera di Santa Chiara di Napoli eleggeva Maria Immacolata quale Patrona e Protettrice della “Università e Terra di Marcellinara”. Marcellinara per la sua importanza potè fregiarsi del titolo di Università, l’attuale “Città”, godendo dei privilegi derivanti dalla propria autonomia di governo (8)”. A Marcellinara nacquero il presbitero e insigne orientalista Francesco Scerbo e Guglielmo Scalise, militare, diplomatico e iamatologo.
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L’economia di Marcellinara poggia su “l’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, olivo, agrumi e altra frutta, conserva un ruolo importante; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti: alimentare (tra cui quello della conservazione di frutta e ortaggi), edile, manifatturiero, metallurgico, meccanico, dei materiali da costruzione, dell’estrazione di pietra, ghiaia, sabbia e argilla; a queste si affiancano fabbriche di parti, accessori e carrozzerie per autoveicoli (9)“.
Importante veicolo in futuro per la promozione turistica di Marcellinara rappresenta la valorizzazione de la “Grotta di Jizzi”.
Note
(1) https://comunemarcellinara.it/cenni-storici/ (URL consultato 11/03/2023)
(2) https://digilander.libero.it/ale.gariano/storiap.htm (URL consultato 11/03/2023)
(3) https://digilander.libero.it/ale.gariano/storiap.htm (URL consultato 11/03/2023)
(4) https://comunemarcellinara.it/cenni-storici/ (URL consultato 11/03/2023)
(5) https://ilcalabrone.info/marcellinara-fra-storia-e-leggenda/ (URL consultato 11/03/2023)
(6)https://antenati.cultura.gov.it/inventari/Dizionari_storico_geografici/006_Regno_Napoli/002_Giustiniani_1797_1805/005_Giustiniani_1802.pdf (URL consultato 11/03/2023)
(7) https://www.catanzaroinforma.it/arte-e-cultura/2021/10/14/a-marcellinara-rievocazione-storica-delleccidio-del-1806/221197/ (URL consultato 11/03/2023)
(8) https://comunemarcellinara.it/cenni-storici/ (URL consultato 11/03/2023)
(9) http://www.italiapedia.it/comune-di-marcellinara_Struttura-079-072 (URL consultato 11/03/2023)
Per saperne di più?
Sulla storia di Marcellinara vedi Giuseppe Maria Scerbo, Marcellinara. La sua storia e le sue fiere, Nuova Prhomos, 2017.
Sull’eccidio del 1806 i seguenti articoli https://comunemarcellinara.it/eccidio-di-marcellinara/ e https://catanzaro.italiani.it/scopricitta/la-battaglia-di-maida-e-l-eccidio-di-marcellinara-diventano-un-progetto-culturale/ (URL consultato 11/03/2023)
su Francesco Scerbo vedi anche https://www.icsaicstoria.it/scerbo-francesco/ (URL consultato 11/03/2023)
Leggi tutti gli articoli di Matteo Scalise qui: https://www.ilreventino.it/?s=matteo+scalise
Leggi tutti gli articoli de IlReventino.it su Marcellinara https://www.ilreventino.it/?s=marcellinara
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