Dopo Serrastretta, Panettieri, Scigliano, Cicala, San Pietro Apostolo, Altilia, Settingiano, Petronà, Grimaldi e Miglierina continua il nostro viaggio di conoscenza sulla storia dei comuni gravitanti nell’area storico – geografica del monte Reventino, le cui vicende sociali, politiche e anche storiche sono oggetto di particolare interesse di questo giornale web ilReventino.it.
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Pedivigliano sorge a circa 576 mt s.l.m., su un altopiano ricadente nella media Valle del Savuto, circondato da lussureggianti boschi di latifoglie, castagne e querce e da un ricco sottobosco che regala annualmente abbondanti raccolte di funghi che, assieme all’ulivo e alle castagne sono ancora oggi la base dell’economia agricola del comune, assieme a piccole produzioni stagionali di patate, cereali, pomodori, melo e pero. Sito in provincia di Cosenza e facente parte dal 1973 dell’arcidiocesi di Cosenza – Bisignano, un tempo è stata invece soggetta prima alla diocesi di Martirano (XI sec. – 1818) e poi alla diocesi di Nicastro (1818-1973) oggi diocesi di Lamezia Terme. Conta attualmente 773 abitanti. Dista 41 km da Cosenza, 12 km da Soveria Mannelli e 10 km da Martirano. E’ servita dalla strada statale 616 e dal vicino svincolo dell’autostrada A2 del Mediterraneo, uscita Altilia – Grimaldi. Importante da menzionare è la frazione Pittarella.
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La sua origine storica è da ricercare nel vicino comune di Scigliano. Infatti Pedivigliano “sorse dalla frazione Cupani [di Scigliano], all’inizio del XVI secolo [dopo il 1512], in seguito alla peste e ai terremoti che colpirono le popolazioni locali, decimandole. Sembrerebbe che alcune famiglie di Cupani si siano spostate dal luogo chiamato Percurajo e da qui avrebbero fondato il quartiere di Pedivigliano, comunità separata da Scigliano con un proprio sindaco e un proprio consiglio [Decurianato] . Fu fondato ai piedi del vecchio centro di Villanova (onde probabilmente il suo nome) che era il casale più antico di Scigliano, fondato dai cittadini di Motta Santa Lucia. Questi, in contrasto con il vassallaggio del conte di Martirano [i De Gennaro] , si spostarono con tutte le loro famiglie nel vicino casale di Villanova, grazie al consenso dato loro dal Vicerè D. Pompeo Cardinale Colonna nel 1530. Qui costruirono anche un Chiesa Parrocchiale dedicata al Salvatore del mondo e a San Giovanni Evangelista […]”.
Interessanti risultano le diverse ipotesi relative al toponimo. Infatti ” [..] Sull’origine del nome ci sono solo ipotesi: alcuni lo fanno derivare da Villa Pediviliani, da un Pedivilius o Peduilius, altri da un toponimo Pedevillanus, “ai piedi della villa”, anno 1917, Pedevillano”. Dunque Pedivigliano ebbe la sua piena autonomia amministrativa da Cupani dopo alcune vertenze giudiziarie. Infatti “[…] Cresciuta poi questa popolazione [di Pedivigliano] verso la metà del secolo XVI, formò comunità separata e distinta con Sindaco ed Eletti, e litigò lungo tempo in Regia Camera coi cittadini di Cupani per cagion dei fuochi; per la qual cosa, a favore di costoro sul dì 15 e 22 dicembre 1572 ne uscì l’arresto di 312 [persone] rapportato dal Marinis. [..] Dopo questo spiato l’università di Cupani, e quella di Pedivigliano vennero tra di loro in convenzione, come si rileva da uno strumento rogato dal Notar Petronio di Petrone l’ultimo di maggio 1575”.
Con la dominazione francese d’inizio XIX secolo “[…] Pedivigliano ebbe un ruolo nelle vicende di brigantaggio che caratterizzarono gli anni intorno al 1806. Tale fenomeno conobbe qui un’intensità ed un efferratezza notevoli e fu per questo motivo che subì il saccheggio da parte del generale francese Reynier, che nell’estate del 1806, si era accampato presso Scigliano reduce dalla vittoria sui briganti di San Giovanni in Fiore. Fu in questa circostanza che il suo esercito fu preso di mira dalle bande capeggiate dal brigante Nierello di Pedivigliano, terrore del circondario per la sua ferocia. Questi però fu battuto e messo in fuga dalle truppe della fanteria francese che si riversarono poi nel villaggio e lo saccheggiarono dei denari, dei beni e delle riserve alimentari.”(1).
Nel 1811, per volere di re Murat fu elevato a comune autonomo, mentre sotto il regime fascista divenne frazione di Scigliano dal 1928 al 1937, con grave disappunto della popolazione. Dal 1945 in poi, come molti comuni interni del Meridione d’Italia, Pedivigliano ha visto il crollo demografico a causa della mancanza di lavoro e di servizi essenziali. Persone legate a Pedivigliano sono Flaminio Cimino, letterato del XVII secolo e Aurelio Pavesi De Marco, calciatore (2).
Della frazione Pittarella si deve ricordare che è stata baronia dal XIII secolo sotto il regime feudale di Scigliano fino al 1811, quando è divenuta frazione dal nuovo comune di Pedivigliano(2). Celebri in questa frazione sono la leggenda relative alle sue donne, espertissime in arti magiche (magare), tanto da essere menzionate finanche da Vincenzo Padula e dei suonatori di tamburi (tummarinari o tumbarinari) ricordati in una celebre poesia di Michele Pane (3). Sull’origine toponomastica di Pittarelle sempre Padula ha scritto che “Pethor significa in ebreo l’Interpretazione dei sogni, e da Pethor si fece Petorel, e in bocca nostra Petorella, e Pittarella al modo che il fiume Gazar di Luzzi diventò Gazrel, ossia Gazzarello: e certo colà dovevano condursi i nostri padri semitici per chiedere alle sue sacerdotesse l’esplicazione di loro visioni notturne. La patria del profeta Balaam si chiamava pure Pethor […]”(4).
Attualmente nel territorio comunale di Pedivigliano insistono le seguenti chiese: SS. Pietro e Paolo (Pedivigliano); S. Giovanni Battista (Fr. Villanova); ; S. Maria di Costantinopoli (Fr. Borboruso); S. Maria delle Grazie e S. Nicola (Fr. Pittarella) (5).
Per saperne di più?
(1)http://www.comune.pedivigliano.cs.it/index.php?action=index&p=76 (URL consultato il 13/09/2022)
(2) Cfr. Mario Felice Marasco, Soveria Mannelli e il suo territorio, Notizie e dati tratti dagli appunti di Ivone Sirianni, San Vito al Tagliamento: Tipografia Sanvitese Ellerani, 1969, pp. 54-58.
(3) Michele Pane, Poesie, a cura di Giuseppe Falcone e Antonio Piromalli, Soveria Mannelli: Rubbettino editore, 1987.
(4) Vincenzo Padula, Protogea, Napoli, 1871, p. 387
(5) https://www.diocesicosenza.it/arcidiocesi/parrocchie/parrocchia-ss-pietro-e-paolo-pedivigliano/ (URL consultato il 13/09/2022)
Sulla storia di Pedivigliano e sue frazioni vedi F. E. Carlino in http://www.francoemiliocarlino.it/rubrica%20mondo%20scuola/Il%20Reventino/Pedivigliano.pdf e https://uhocularu.wixsite.com/uhocularu/copia-di-copia-di-mandatoriccio-1 (URL consultato il 13/09/2022).
Per saperne di più sulle vicende storiche accadute nell’area del Reventino vedi Vincenzo Villella, La Calabria della Rassegnazione II volume, Grafiche Reventino, Decollatura, 1988 e Mario Gallo, Scritti storici sui comuni del Reventino, DueEmme, Cosenza, 1989.
Leggi tutti gli articoli di Matteo Scalise qui: https://www.ilreventino.it/?s=matteo+scalise
Leggi tutti gli articoli de IlReventino.it su Pedivigliano: https://www.ilreventino.it/?s=pedivigliano
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