Dopo Serrastretta, Panettieri, Scigliano, Cicala, San Pietro Apostolo, Altilia, Settingiano, Petronà, Grimaldi, Miglierina e Pedivigliano continua il nostro viaggio di conoscenza sulla storia dei comuni gravitanti nell’area storico – geografica del monte Reventino, le cui vicende sociali, politiche e anche storiche sono oggetto di particolare interesse di questo giornale web ilReventino.it.
Sersale sorge a 740 mt s.l.m. e oggi conta 4.450 abitanti. Fa parte della provincia e della arcidiocesi di Catanzaro – Squillace. Dista 30 km da Catanzaro, 17 km da Sellia Marina e 61 km da Crotone. Interessante è la sua posizione geografica che “[…] è sito nella Presila catanzarese, per una estensione di circa 52 Kmq, coincide all’incirca con il settore sud-orientale del massiccio silano e della Sila rappresenta le ultime propaggini, che si prolungano nella corona collinare degradante verso la stretta fascia costiera che si affaccia al mare Ionio, proprio al centro dell’ampio golfo di Squillace. La particolare esposizione, unita alla vicinanza del mare, determina la presenza di numerosi microclimi, con alto grado di differenziazione su scala locale, e di una vegetazione particolarmente ricca e variegata con differenziazione di paesaggio passando da quello costiero a quello collinare e montano in meno di 20 minuti di percorrenza e 15 km di distanza (si passa dal mare di Cropani agli 800 m s.l.m. del centro di Sersale)[…] L’area in argomento e il territorio che lo contorna presentano dunque delle emergenze naturalistiche di rilievo, inserite in ambiti di notevole pregio ambientale. Sono presenti nell’area una Riserva Naturale Regionale : Valli Cupe localizzata nel territorio di Sersale e Zagarise e il Parco Nazionale della Sila che arriva a comprendere la parte di territorio superiore a 1200 m s.l.m delle montagne di Sersale”(1).
La frequenza umana del territorio ove oggi prospera Sersale risale alla primissima antichità. Infatti “[…] affonda le radici nel periodo greco e romano, come dimostrato dagli scavi archeologici nelle località Borda e Marina di Sersale. Di una certa rilevanza sono degli sporadici ritrovamenti del periodo preistorico. Del periodo medievale risalgono i monasteri italo-greci dei Santi Tre Fanciulli (IX secolo), in località Casalini-Castania dove nel nel 1217 soggiornò per un certo periodo papa Onorio III, Santa Maria della Sana, dello stesso periodo e fra i più importanti in Calabria, sito nell’omonima località sulle pendici del Monte Raga, e San Nicola, in località Trebisina-San Nicola, nel 1230 trasformato in castello dai conti Falluch di Catanzaro per ordine di Federico II. In località Monacaria dove ora rimangono pochissimi resti sorgeva l’importante monastero florense di Santa Maria d’Acquaviva o di Monacaria, costruito nel 1194 direttamente da Gioacchino da Fiore insieme al discepolo Pietro da Cosenza. Anche se rimangono poche tracce fu considerato uno dei più importanti monasteri florensi del massiccio silano. In località Catoie e colle Orlando, sul confine con il comune di Zagarise, si trovano ancora i resti della città di Barbaro che solo per una piccolissima parte interessa il comune di Sersale, mentre i colli e i toponimi che ricordano i paladini di Carlo Magno ricadono interamente nel territorio sersalese”(2).
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Nel XVI iniziarono le pesanti vessazioni fiscali in molte Contee calabresi, soprattutto in quelle delle vicine Nicastro e Martirano che spinsero molti pastori che solitamente frequentavano il territorio dell’attuale Sersale soltanto nel periodo estivo per il pascolo e/o raccolta nei fondi rustici di proprietà ecclesiastica ad incominciare a viverci stabilmente come dimostra la presenza ancora oggi di due edifici nell’attuale centro storico databili al 1538. Ma fu nel XVII secolo che la pressione fiscale, tramite le famigerate Capitolazioni (cioè il pagamento di diverse tasse [jus] come ad esempio il diritto di raccolta legna, della neve, dell’uso dell’ acqua, dell’allevamento dei porci, per la edificazione di nuove case, ect) soprattutto nel paese di Serrastretta (Contea di Nicastro – Feroleto, retta dal 1609 dalla famiglia d’Aquino) divenne talmente insostenibile da spingere “nel 1620 alcuni (12) contadini provenienti da Serrastretta, avendo appreso che il barone Francesco Sersale nel suo feudo di Sellia disponeva di vasti appezzamenti di terre incolte, decisero di chiedergli l’assegnazione dei fondi di Angaro e Morino, si trasferirono con le famiglie in quelle terre ed iniziarono a coltivarle; vi costruirono anche delle modestissime case. Il barone Sersale seppe cogliere l’opportunità di trarre un utile costante e sicuro dalle terre, fino a quel momento incolte ed improduttive, e non mancò di incoraggiare i nuovi venuti, promettendo loro diverse agevolazioni. Presto, quindi, si giunse ad un accordo in virtù del quale le parti davanti ad un notaio conclusero un regolare contratto di enfiteusi. L’atto venne erogato in Sellia il 3 agosto 1620 dal notaio Don Giovanni Gatto da Maranise in presenza di entrambi le parti, e cioè da un lato lo stesso barone Francesco Sersale, dall’altro dodici coloni, oriundi tutti da Serrastretta, i cui nomi erano i seguenti: Francesco Giuliano, Pietro Torchia, Giovanni Girolamo Malarico, Giovanni Tommaso Mancasi, Marco De Fazio, Vittorio Torchia, Luca Antonio Felice, Francesco Mulinaro, Giovanni Maria Senatore, Giovanni Tommaso Gallo, Pietro Giovanni Mazza, Marcantonio De Fazio alias Caulo. Il 3 agosto 1620 giorno in cui venne stipulato l’atto notarile suddetto, segna quindi la data di fondazione del casale che, in omaggio al feudatario, fu chiamato Sersale”(3).
Interessante è anche capire l’origine etimologica del sito Angaro in cui tali villani serrastrettesi andarono a vivere. Esso infatti “[…] ci fa pensare al mondo feudale quando i contadini erano soggetti a vessazioni da parte dei signori feudatari, i quali operavano ogni sorta di angheria verso la povera gente. Secondo le fonti orali, dato che dal colle passava una antica strada borbonica, i boscaioli e carbonai che scendevano dalla Sila, passando dovevano pagare il pedaggio ai proprietari. Il nome dal tardo latino: Angarìa(m), che è dal greco Angaréia, derivato da angaros, corriere a cavallo del re di Persia, che poteva far requisizioni e imporre tasse nei paesi attraversati. Il luogo denominato “Colla e l’angaru”, conferma appunto tali vessazioni. Secondo altre fonti bibliografiche il colle viene denominato “Argano” (una specie di gru utilizzata per sollevare pesi). Tale nome venne usato anche dal parroco Don Pasquale Perri nella sua Memoria Storica del Comune di Sersale. Però gli abitanti di Sersale non hanno mai fatto uso di questo toponimo. Quindi né in passato né ora esiste memoria di “Argano”. Anticamente Angaru: “ zona di vegetazione spontanea solo parzialmente utilizzata e senza insediamenti stabili rilevanti” (G. Galasso)”(4).
Sorta la nuova realtà urbana, la popolazione si prodigò per edificare anche i luoghi di culto. Sicché sorsero la Chiesa Matrice dedicata alla Vergine del Carmelo nel 1630 e dell’Immacolata (fine XVII sec.), Da segnalare anche la presenza delle chiese di Sant’Anna (inizio XVIII sec.), chiesa del Monte Crozze (1935), edificata precisamente nel luogo in cui il Beato Antonio da Olivadi nel XVII sec. piantò una croce e la chiesa di San Pasquale (1730) oggi sede dell’ASL (5).
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“[…] Assunto il nome del benefattore e compresa nella baronia di Zagarise, [Sersale] si sviluppò rapidamente. Dai Sersale passò, nella seconda metà del Seicento, alla nobile famiglia dei Perrone, cui subentrarono i Le Piane. Ultimi signori furono i De Dominicis, che ne conservarono il possesso dalla fine del XVIII secolo all’abolizione del feudalesimo, sancita dalle leggi napoleoniche (1806). Elevata a comune autonomo e inserita nel cantone di Catanzaro, ai tempi della Repubblica partenopea (1799), col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, all’inizio dell’Ottocento (1811), venne dapprima inserita, quale università, nel cosiddetto governo di Belcastro e poi trasferita nella giurisdizione di Cropani. Alla restaurazione borbonica e all’adesione ai moti risorgimentali seguirono l’annessione al regno d’Italia e la partecipazione alle successive vicende nazionali e internazionali”(6).
Fatti storici relativamente recenti sono il gemellaggio con la comunità “natia” di Serrastretta nel 1995 e il conferimento del titolo di Città dal parte del Presidente della Repubblica nel 2016. Nel 2020, il 3 agosto, Sersale ha festeggiato i suoi primi 400 anni di Storia (7).
Oggi Sersale è un comune che vive principalmente di produzione agricola e industriale in quanto “si fonda sui consueti settori dell’agricoltura, costruita sul lavoro dei campi e la produzione di grano, olivo, uva e ortaggi in genere. Segue l’allevamento del bestiame in particolare dei suini utilizzati nella filiera di trasformazione dei prodotti tipici locali quali i salumi sempre preparati secondo la tradizione calabrese che prevede l’aggiunta del fiore di finocchio e del peperoncino, dei caprini, ovini e bovini impiegati oltre che per la produzione della carne anche per quella del latte e della produzione di diversi tipi di latticini. Largo è lo sfruttamento dei boschi per la produzione di legname in genere e del sottobosco, dove rilevante è la raccolta delle castagne e dei funghi. […] Il settore industriale è rappresentato da alcune piccole aziende che agiscono nell’alimentare, nell’edilizia, nella
metallurgia. Relativamente all’artigianato interessante risulta tuttora la lavorazione del ferro battuto e del
legno. Come in tutti i paesi, inoltre, anche a Sersale è facile incontrare ancora chi pratica vecchi mestieri come
il sarto, il falegname, il calzolaio e tanti altri”(8). Importante negli ultimi anni sono anche i settori del turismo culturale, religioso e naturalistico, quest’ultimo grazie soprattutto alla presenza della “Riserva Naturale Regionale delle Valli Cupe con i suoi canyon, monoliti, alberi secolari e le cascate dei fiumi Campanaro e Crocchio. Il Canyon Valli Cupe è unico in Europa nel suo genere e custodisce la rarissima felce bulbifera. Gli altri canyon sono Melissano, Inferno, Gole del Crocchio, Catoie-Barbaro e Raga. Il monolito più importante è Pietra Aggiallu alto circa 18 metri. Gli alberi secolari sono il Gigante Buono di quasi 9 metri di circonferenza, il Gigante Greco e i Giganti di Cavallopoli . Tra le innumerevoli cascate si annoverano le cascate Campanaro, Rupe, Allori, Salice, Muschi, Chiusa, Chiusetta, Rovetto, San Basile, Crocchio, Cavallopoli e quella dell’Inferno che con le sue profonde gole e i suoi vetusti platani orientali è ritenuta una delle più suggestive”(9). Molto attiva è la locale Pro Loco.
Note
(1) file:///C:/Users/Utente/Downloads/PSC__SERSALE_relazione_preliminare.pdf (PDF consultato il 26/10/2022)
(2) https://uhocularu.wixsite.com/uhocularu/copia-di-copia-di-copia-di-copia-di-3 (URL consultato il 26/10/2022)
(3) https://www.araldicacivica.it/comune/sersale/ (URL consultato il 26/10/2022)
(4) http://www.colleangaro.it/storia/ (URL consultato il 26/10/2022)
(5) http://www.prolocosersale.it/index.php?&set=843&dom_id=&dom_sld=prolocosersale&dom_tld=it&no_tags=1&sito_gratis=&sito=&local_page=originiidentita&letter=originiidentita&catalogo_categoria=originiidentita [Vedi sezione Architettura Sacra] (URL consultato il 26/10/2022)
(6) http://www.italiapedia.it/comune-di-sersale_Storia-079-130 (URL consultato il 26/10/2022)
(7) https://www.ilreventino.it/400-anni-di-sersale-75-di-liberazione-storie-di-partigiani-e-sersalesi/ (URL consultato il 26/10/2022)
(8) Franco Emilio Carlino in http://www.francoemiliocarlino.it/rubrica%20mondo%20scuola/Il%20Reventino/Sersale.pdf (URL consultato il 26/10/2022)
(9) http://www.riservanaturalevallicupe.it/ (URL consultato il 26/10/2022)
Per saperne di più?
Su Sersale Michele Scarpino, SERSALE: STORIA DI UNA COMUNITA’ PRESILANA, 2012, Tipografia Scarpino Edizioni
Su Serrastretta Filippo Bruni, Storia di Serrastretta dalle origini al 1938, Rubbettino, Soveria Mannelli, 1980
Sulle vicende storiche dell’area del Reventino Vincenzo Villella, La Calabria della Rassegnazione II volume, Grafiche Reventino, Decollatura, 1988 e Mario Gallo, Scritti storici sui comuni del Reventino, DueEmme, Cosenza, 1989.
Leggi tutti gli articoli di Matteo Scalise qui: https://www.ilreventino.it/?s=matteo+scalise
Leggi tutti gli articoli de IlReventino.it su Sersale https://www.ilreventino.it/?s=sersale
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