Dopo Serrastretta, Panettieri, Scigliano, Cicala, San Pietro Apostolo, Altilia e Settingiano continua il nostro viaggio di conoscenza sulla storia dei comuni gravitanti nell’area storico – geografica del monte Reventino, le cui vicende sociali, politiche e anche storiche sono oggetto di particolare interesse di questo giornale web ilReventino.it.
Petronà è un comune di 2.565 abitanti, in provincia di Catanzaro e facente parte della arcidiocesi di Crotone – Santa Severina. Sita nel Parco Nazionale della Sila Piccola, sorge a 880 mt s.l.m. circondata da lussureggianti boschi di castagneti, è rinomata per l’ottima produzione di olio, vini e frutti. Scorrono nel suo territorio comunale i torrenti Nasari e Potamo che segnano i naturali confini con i vicini comuni di Cerva (3,3 km) e Mesoraca (14 km). Dista da Catanzaro 52 km e da Crotone 54 km.
La sua storia inizia in Età Moderna, poichè prima di Petronà esisteva già da molti secoli la sua attuale frazione Arietta (cioè “città delle tende”) che, pare, fu fondata da alcuni soldati di Annibale stanziatesi qui temporaneamente e nel cui territorio prossimo (corrispondenti alle attuali località “Battaglia” e “Difesa”) sono stati rinvenuti durante alcune campagne di scavo cocci di vasi in terracotta e monete d’età antica. Arietta è però menzionata per la prima volta quale “Riyetta” nel versamento delle decime annuali all’arcivescovo di Strongoli da parte dell’arciprete della Chiesa Matrice del S.S. Salvatore nell’anno 1566. Ridottasi nel corso dei secoli successivi nel numero di abitanti, divenne frazione di Petronà nel 1811 quando contava ormai soltanto 126 abitanti.
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Ritornando a Petronà, prima di conoscere la sua storia, è utile esporre le teorie più autorevoli sulla origine del nome. vi sono attualmente due ipotesi:
1) Più autori affermano che il toponimo Petronà deriverebbe dal greco. Chi dice derivi da “Petròn”, cioè ” luogo sassoso”, chi da “Petronè” in greco bizantino, ossia “di pietra”. Anche secondo il celebre glottologo G. Rohlfs deriverebbe da Petronas, toponimo di Scarpanto (Grecia), mentre per il linguista G. Alessi il toponimo Petronà deriverebbe dalla contrada greca Karpanthos, aggiungendo che nel “Sjllabus Graecarum membranorum” (preziosa raccolta di pergamene greche, diplomi ed atti notarili prodotti in Calabria nei secoli XI-XIII e raccolti da F. Trinchera) è contenuto un documento del 1054 in cui si menziona appunto “Petronas”, che vuol dire “Pietraia” o “luogo di pietra”. Infatti fino al 1861 Petronà si chiamava Petrania, che ne suffraga quindi l’origine dall’elemento pietroso (da non confondere con il comune di Platania, sempre in provincia di Catanzaro, nell’area geografica del Lametino).
2) Una teoria, invero piuttosto fantasiosa, vorrebbe invece che derivasse dal nome di un contadino, un tale Pietro, che vendeva prodotti agricoli e faceva da mediatore fra ceto agricolo e proprietari terrieri sicchè si diffuse la diceria in dialetto di affermare “Andiamo da Pietro ca nnà (Pietro ne ha)” che col tempo si contrasse in Petronà, dando quindi il nome alla nuova località.
Al di là della toponomastica, storicamente parlando il primo nucleo abitato sorse presumibilmente al principio del XVIII secolo da parte di contadini e pastori sfuggiti dalle angherie feudali degli attuali comuni di Colosimi, Decollatura, Soveria Mannelli, Serrastretta, Parenti, Carlopoli, Panettieri, Castagna e Conflenti (località tutte, all’epoca, sotto il dominio feudale della famiglia d’Aquino, principi di Castiglione, Feroleto e utili Signori di Nicastro), cercando rifugio nell’allora “Terra di Mesoraca”, feudo della famiglia Altemps. Qui, queste famiglie ebbero modo di vivere lavorando come coloni a canoni annui vantaggiosi, sicchè la popolazione crebbe visibilmente giungendo a contare nel 1795, 874 persone. L’emigrazione di queste famiglie contadine furono incentivate però sopratutto dalla presenza di vasti latifondi ecclesiastici di proprietà del convento domenicano di Santa Caterina di Mesoraca (1490 – 1652) che offriva loro lavoro, rifugio dai pericoli e una minima istruzione per i bambini. Soppresso, fu riaperto per insistenza dei cittadini di Mesoraca soltanto nel 1681, quando fu inviata una lettera (scritta dai sindaci del ceto nobile e del popolo e con l’assenso dell’arcivescovo di Strongoli) al papa in cui si garantivano le rendite minime per poter mantenere dignitosamente una comunità di almeno sei frati grazie all’usufrutto di una “Difesa” (terra recintata) chiamata “Pietronà” già munita di coloni stabili, abitanti in pagliericci sorti nei pressi di una piccola cappella per i loro bisogni religiosi detta “Madonna della Cona” (copia della celebre Madonna di Costantinopoli venerata a Gimigliano) e oggi Santuario, retta da un economo autonomo dall’Arciprete della Chiesa del S.S. Salvatore di Arietta. Tra il 1765 e il 1796 fu però edificata la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Paolo. Scossa dal terremoto del 1783 non si contarono nè danni gravi nè morti. Abolita la feudalità (1806), Petronà fu terra di briganti anti francesi, nonostante quest’ultimi la elevarono a Comune (1811) assegnandole come frazione Arietta, nel distretto di Crotone e nel circondario di Policastro. Il brigantaggio si riacutizzerà con l’Unità d’Italia (1861) dove celebre furono le imprese di Angelo Rocca e Pietro Curia. Nativo di Petronà fu il poeta Antonio Parise.
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Petronà subì in passato e ancora oggi una pesante emigrazione che ne ha di fatto diminuito la popolazione residente. Oggi l’economia del paese si regge su agricoltura, allevamento e piccole industrie tessili e metallurgiche. Importanti manifestazioni annuali sono la Festa della Madonna del Voto e la Sagra della Caldarrosta (Castagna).
Per saperne di più?
Sulla storia di Petronà si veda https://www.comune.petrona.cz.it/index.php?action=index&p=10223 e http://www.archiviostoricocrotone.it/urbanistica-e-societa/lorigine-di-petrona/ (URL consultato il 20/06/2022)
Sulla storia della frazione Arietta vedi https://uhocularu.wixsite.com/uhocularu/post/arietta-citt%C3%A0-delle-tende-da-casale-di-mesuraca-a-frazione-di-petron%C3%A0 e http://www.archiviostoricocrotone.it/urbanistica-e-societa/il-casale-di-arietta-in-diocesi-di-santa-severina/ (URL consultato il 20/06/2022)
Sul Santuario della Madonna della Cona vedi https://www.santuaritaliani.it/santuario/maria-ss-di-costantinopoli-o-della-cona/ (URL consultato il 20/06/2022)
Leggi tutti gli articoli di Matteo Scalise qui: https://www.ilreventino.it/?s=matteo+scalise
Leggi tutti gli articoli de IlReventino.it su Petronà: https://www.ilreventino.it/?s=petron%C3%A0
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