Dopo Serrastretta, Panettieri, Scigliano e Cicala, continua il nostro viaggio di conoscenza sulla storia dei comuni gravitanti nell’area storico – geografica del monte Reventino, le cui vicende sociali, politiche e anche storiche sono oggetto di particolare interesse di questo giornale web ilReventino.it.
San Pietro Apostolo prospera in cima la cosidetta “Sella di Marcellinara“, sulla sinistra del fiume Amato, a 750 mt s.l.m, vicinissima alle vette deI montI Portella e Reventino. Oggi conta 1960 abitanti, distribuiti fra centro storico e le località Colicella, Graziano, Pasqualazzo, Petrarizzo, Bivio Zeta. Fa parte della provincia di Catanzaro e della diocesi di Nicastro (dal 1986 diocesi di Lamezia Terme), ed è collegata tramite la S.S. 19 col capoluogo Catanzaro (27 km), Serrastretta (6,6 km) e Tiriolo (9,5 km).
Anche la sua storia urbana è ancora oggi difficile da ricostruire. Il suo territorio fu forse già frequentato in età medievale da gruppi di persone che trovarono rifugio in Montagna sia per sfuggire alle incursIoni sulle coste tirreniche e ioniche degli Arabi ma anche per trovare nuove opportunità di vita lavorando in sicurezza nelle grandi Masse Feudali che allora dipendevano dalle Abbazie di Corazzo (nel comune di Carlopoli) e San Giuliano di Rocca Falluca (tra Tiriolo e Settingiano) ma senza fondare un sito urbano stabile come avvenne ad esempio per Serrastretta (1383), a metà strada fra Tiriolo e Nicastro, in territorio feudale di Feroleto Antico, da parte di cinque famiglie esule, originarie di Scigliano. San Pietro Apostolo allora diverrà un sito urbano stabile soltanto agli inizi del XVII quando la vicina Baronia di Tiriolo fu acquistata dalla potentisisma famiglia genovese dei Cigala – Doria che avevano tutto l’interesse a sfruttare per l’intero anno la Massa feudale montana incentivandone la popolazione stabile riunendo pastori erranti, fuggiaschi a vaio titolo ma sopratutto da esuli provenienti dai vicini Stati feudali che scappavano dall’oppressione fiscale (jus) approfittando anche dal devastante terremoto del 1638, come fecero molte famiglie provenienti da Motta Santa Lucia, angariata prima dal dominio dei De Gennaro e poi dai d’Aquino e che nello stato feudale dei Cigala Doria trovarono quindi rifugio e poca tassazione sicchè incrementarono la popolazione del nuovo villaggio di San Pietro (nucleo originario nell’attuale località Colla Pagliara) chiamato così perchè i primi abitanti costruirono una iniziale cappella votiva al Principe degli Apostoli.
Cosicchè in poco tempo il paese cresciuto in abitanti avviò la fabbrica della Chiesa Matrice intestata al primo apostolo (1619 – 1639) in stile neoclassico che conserva ancora oggi un fonte battesimale in pietra rinomata di Marcellinara, forse proveniente dalla soppressione della Badia di Corazzo (1806) e una lastra marmorea datata 1736 in cui si ringrazia il Patrono per aver salvato il paese da una tempesta mostruosa avenuta durante la Settimana Santa di quell’anno, mentre sorgevano anche i palazzi delle famiglie possidenti del nuovo paese quali furono le famiglie Tomaini, Cianflone, Mazza, De Santis. Fra XVIII e XIX secolo sorsero anche le altre chiese dedicate alla Vergine del Carmelo, Maria Santissima della Lettera e la chiesa rurale sotto Juspatronato della famiglia Pingitore (oggi non più esistente)
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L’economia del borgo, prevalentemente agricola, si specializzò sopratutto nella lavorazione della ginestra e nell’allevamento del baco da seta, commericalizzata sopratutto nel vicino centro di Serrastretta e nei grandi mercati di Nicastro (oggi Lamezia Terme) e Catanzaro. Abolita la feudalità (1806) nel 1807 ottenne l’autonomia amministrativa col nome di “San Pietro di Tiriolo” poi modificato in quello attuale nel 1811. Per lenire la fame strisciante nella popolazione colpita dalla carestia fu creato nel 1842 un Monte Frumentario su iniziativa dei Decurioni (sindaci) e sotto gestione ecclesiastica.
Il Borgo pertecipò attivamente all’Epopea risorgimentale, sopratutto ad opera del patriota Anselmo Tomaini, nel cui Palazzo alloggò per una notte (28 -29 agosto 1860) Giuseppe Garibaldi proveniente da Maida in cui pianificò la strategia militare che si rivelerà vincente contro le truppe borboniche al comando del generale Ghio nella battaglia avvenuta nella vicina Soveria Mannelli (30 agosto 1860).
Dopo l’Unità Nazionale (dove votarono SI al plebiscito 684 e NO soltanto 3) sarà attivo il brigantaggio anti piemontese (ricordo i briganti Giuseppe Tallarigo e Smeraldo Sacco detto Crozzinero) le cui conseguenze furono anche l’emigrazione massiccia della sua popolazione in cerca di fortuna verso il continente americano (nel 1823 vi erano 2250 ab., nel 1860 2755 ab., nel 1898 2000 ab.), nonostante nel paese si fosse sviluppata una coscienza di classe ben radicata negli ideali socialisti con la presenza di ben tre Società di Mutuo Soccorso al principio del XX secolo quali le Società Operaia di Mutuo Soccorso e Cooperariva di Credito, Fascio Operaio e Cooperaiva di Consumo, tutte poi soppresse dal fascismo.
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Dal 1945 in poi il paese soffre come tutte le Aree Interne della piaga dello sopolamento dovuto alla mancanza di lavoro, dal crollo della natalità e dalla mancanza di servizi/svaghi per i giovani. Si ripopola però, nel periodo estivo, in concomitanza delle diverse manifestazioni religiose quali la festa patronale di San Pietro (29 giugno); la Festa della Madonna del Carmelo (dal 14 al 16 luglio); la Festa della Madonna della Lettera (ultima domenica di settembre) e la Festa della ciliegia (ultima o la penultima domenica di giugno) da un’idea dalla Pro Loco. Importantisisma resta ancora oggi la rappresentazione della Pigliata o “A Pigghiata”, un’opera sacra che rappresenta la Passione e morte di Gesù Cristo il Venerdi Santo, scritta in prosa nel 1880 da un anonimo cittadino di San Pietro. Composta da 5 atti e 52 scene, dura circa 8 ore e viene inscenata nella piccola piazza antistante la Chiesa di San Pietro.
L’economia cittadina attuale è totalmente radicata nel settore agricolo con punte d’eccellenza nella produzione di fagiolini, patate, mele, castagne. L’artigianato è presente con impianti di essiccazione delle castagne.
Per saperne di più?
Cenni storici su San Pietro Apostolo https://www.comune.sanpietroapostolo.cz.it/index.php?action=index&p=76 e www.ilbelpaesecalabria.it; sulla parrocchia https://www.diocesidilameziaterme.it/S.-PIETRO-APOSTOLO-in-S.-Pietro-Apostolo.html?p=S.-PIETRO-APOSTOLO-in-S.-Pietro-Apostolo (URL consultati il 18/03/2022).
Sulla Abbazia di Corazzo Antonio Macchione in Lamezia Storica n.0/2021 e Mario Borretti in https://www.mgh-bibliothek.de/dokumente/b/b062992.pdf (URL consultato il18/03/2022).
Sulla Abbazia di San Giuliano in Rocca Falluca http://www.ilbelpaesecalabria.com/COMUNI/SETTINGIANO/Il%20Monastero%20di%20San%20Giuliano.pdf (URL consultato il18/03/2022).
Sull’area del Reventino nel XVIII secolo Vincenzo Villella, La Calabria della Rassegnazione II- III volume, Grafiche Reventino, Decollatura, 1988-1989 e Mario Gallo, Scritti storici sui comuni del Reventino, DueEmme, Cosenza, 1989
Leggi tutti gli articoli di Matteo Scalise qui: https://www.ilreventino.it/?s=matteo+scalise
Leggi tutti gli articoli de IlReventino.it su San Pietro Apostolo:https://www.ilreventino.it/?s=san+pietro+apostolo
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