Oggi, parlando di Serrastretta e delle sue frazioni, inauguriamo un lungo ciclo di articoli che ci faranno conoscere le vIcenze storiche dei comuni gravitanti nell’area storico – geografica del monte Reventino, le cui vicende sociali, politiche e anche storiche sono oggetto di particolare interesse di questo giornale web ilReventino.it.
Parleremo quindi della storia dei comuni di Serrastretta, Soveria Mannelli, Bianchi, Carlopoli, Cicala, Colosimi, Conflenti, Decollatura, Falerna, Gimigliano, Gizzeria, Marcellinara, Martirano, Martirano Lombardo, Miglierina, Motta Santa Lucia, Nocera Terinese, Panettieri, Pedivigliano, Petronà, Platania, San Mango d’Aquino, Scigliano, San Pietro Apostolo, Sersale, Settingiano, Taverna, Tiriolo.
Serrrastretta sorge tra i monti Condrò (1198 mt) e Potilella ed è attraversato dal torrente Fiumarella dominando la Vallata dell’Amato. Oggi conta 3.007 abitanti distribuiti fra Capoluogo e frazioniAccaria Quinzi – Accaria Rosario e Palmatico (oggi solo Accaria) Angoli, Cancello, Migliuso, San Michele, Cancello e Viterale e le contrade Catena, Contrada Persico, Crichi Soprano, Dondolo, Forestella, Mancini, Nocelle, Salice, Scarpelli, Serra, Soverito, Tavano. Il suo territorio è ricco di boschi di castagni, querce e faggi e soprattutto di polle d’acqua minerale. Rinomata è la lussureggiante Faggeta di monte Condrò sito naturale d’interesse comunitario. Dista 6,5 km da San Pietro Apostolo, 17 km da Feroleto Antico, 23 km da Lamezia Terme Nicastro e 14 km da Decollatura.
Serrastretta fu fondata nel 1383 da cinque famiglie (Bruni, Fazio, Mancuso, Scalise e Talarico) provenienti da Scigliano (CS) costretti a lasciare il paese cosentino che da borgo demaniale cadde sotto il regime feudale dei De Gennaro con cui ebbero forse conflitti politici o (come dicono altre fonti) scacciati da Scigliano perché ebrei, oppure, tesi poco dimostrabile, Serrastretta pare possa esser stata una fondazione ex novo raccogliendo abitanti dei villaggi preesistenti, molti senza fissa dimora a cui dettero terre da colonizzare, lavorare e quindi creare un sito urbano stabile nella proprietà fondiaria dipendente o dal feudatario di Feroleto Antico o dalla Badia Ortodossa dei Santi Filippo e Giacomo (di cui oggi resta solo il portale in una struttura privata sita in contrada San Filippo a Feroleto Antico) fino a quando, divenuto un grosso Casale divenne autonomo (Universitas) nel 1595.
Il nome fu attribuito da genti di Taverna che per andare a Nicastro passavano da una via mulattiera che costeggiava da questo Casale sito in una Serra – Stretta.
La chiesa Matrice, dedicata alla Beata Vergine del Soccorso (1489), è stata fino alla fine del XVIII secolo Chiesa collegiale, cioè chiesa Madre retta da un Arciprete a cui erano soggette le chiese sorte nei secoli successivi nelle frazioni, rette da Economi Curati, fino a quando non divennero quest’ultime parrocchie autonome. Il suo archivio storico, che inizia dalla meta del Quattrocento, è il più completo e ben conservato fra le parrocchie della diocesi lametina. Co-patroni del Borgo sono la Vergine del Soccorso e san Gaetano Thiene, festeggiati rispettivamente l’8 settembre e il 7 agosto. Entrambe le solennità sono precedute da partecipate novene e, per la solennità della Vergine, c’è anche una ricca fiera. Esiste anche una cappella dedicata a Maria S.S. di Costantinopoli, risalente al 1906 e dove si celebra messa dal 1916.
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Con la Signoria feudale dei d’Aquino (1611-1806) Serrastretta divenne dimora estiva ed autunnale del Signore feudale, nonché mensa feudale, cioè fondo agricolo ed economico che doveva mantenere i bisogni del Principe. Questo comportò per i serrastrettesi il pagamento di diverse tasse (jus) come ad esempio il diritto di raccolta legna, della neve, dell’uso dell’acqua, dell’allevamento dei porci, per la edificazione di nuove case, ect obbligati a tutto ciò attraverso delle Capitolazioni (pubblico bando degli obblighi feudali) che per molti serrastrettesi divenne insostenibile onorare, sicché già dal XVII secolo molti decisero di emigrare per trovare fortuna e migliori condizioni di vita altrove. Così nel 1607 alcuni serrastrettesi andarono a ripopolare l’attuale frazione di Cuturella di Cropani (KR) mentre nel 1620 alcune famiglie di Serrastretta col placet del principe Francesco Sersale Ruffo fondarono l’attuale comune di Sersale. Il devastante terremoto del 1638 favorì ancora di più la massiccia emigrazione sicché nel 1689 altri 11 serrastrettesi edificarono dimore stabili nel fondo Frassà fondando l’attuale frazione di Angoli. Ad inizio XVIII secolo (1700) ancora serrastrettesi scesero verso Nicastro e si stabilirono nei loro fondi agricoli fondando così le attuali frazioni di Accaria – Accaria Quinzi – Palmatico (oggi solo Accaria), San Michele – Maruchi, quest’ultima ai piedi di un monte dove ancora nel 1938 lo storico locale Filippo Bruni affermò che si notavano i resti di un’antica chiesetta dedicata a Sant’Elia (bizantina?), mentre nel 1765 nacque sotto Angoli la frazione Migliuso. Incerte, seppur databili verosimilmente a fine XVIII secolo la nascita delle frazioni Dondolo, Forestella (dove è ancora oggi visibile il Casino da caccia dei d’Aquino) e Viterale (quest’ultimo fondo di proprietà della famiglia Torcia). Questi villaggi, ricordiamolo, nacquero quasi sempre come sedi stagionali di coloni che coltivavano i fondi agricoli loro affidati riparandosi in pagliericci costruiti con fango e paglia e diverranno villaggi stabili solo quando ottennero prima l’edificazione di una chiesa per i bisogni spirituali e poi l’erezione della stessa a parrocchia. L’ economia delle frazioni è sempre stata di carattere agricolo, con poche famiglie possidenti che detenevano il potere politico e sociale opprimendo spesso come signorotti di manzoniana memoria la massa analfabeta del resto della popolazione.
Oggi le chiese delle frazioni sono: Madonna Assunta a Viterale (1948) e delle Grazie in Contrada Serre (1970) che fanno parte della parrocchia di Serrastretta; Ad Accaria L’Immacolata (1770-1772) e del Rosario (1795) sono divenute parrocchia nel 1812 e includono anche le chiese della Immacolata a Vaiola e il Santuario di San Giovanni Paolo II a Cardolo, (entrambe frazioni di Feroleto Antico), San Michele Arcangelo (1759), parrocchia dal 1812 che oggi include anche le chiese della Addolorata e della Assunta delle frazioni Ievoli e Polverini di Feroleto Antico, ad Angoli la chiesa di San Giuseppe (1789), a Migliuso l’Immacolata (1765) e a Cancello San Giorgio (1974), dal 1989 unica parrocchia.
Ricordo che la frazione Cancello nacque soltanto dagli anni 30′ del secolo scorso nella parte pianeggiante sotto Migliuso, detta fino ad allora “marina” dove vi erano soltanto alcune case coloniche per la lavorazione dell’olivo e dei prodotti agricoli, attorno ad una cappella votiva dedicata a san Giorgio. Oggi Cancello conta ormai circa 800 abitanti, unica frazione non soggetta allo spopolamento, rinomata per le attività connesse alla ristorazione e munita di una biblioteca. Le altre frazioni, oggi spopolate, nel passato erano munite sia da scuole elementari che dall’ufficio postale (servizi questi rimasti oggi solo nella frazione Migliuso). Curiosità: Fino al 1863 Angoli, Migliuso e San Michele furono frazioni di Feroleto Antico (Angoli e Migliuso richiesero di ritornare con Feroleto Antico nel 1935, inutilmente).
Serrastrettesi furono anche coloro che fondarono le attuali frazioni di Fronti (sempre amministrata però da Nicastro – oggi Lamezia Terme), nonché Polverini, Ievoli, Galli, Vaiola e Cardolo (sorte ai principi del XIX secolo ma sempre amministrate da Feroleto Antico). Nonostante queste prime emigrazioni Serrastretta svilupperà una florida economia basata sulla coltivazione di ortaggi, alberi di frutto (mele, castagno, ulivo) allevamento del maiale, la bachicoltura (gelso e bachi da seta) e soprattutto lo sfruttamento intensivo delle abbondanti piantagioni di querce, sughero e faggio per la produzione delle celeberrime sedie.
Con la fine della feudalità nel Meridione d’Italia (1806), giungerà all’acme l’eterna rivalità con la vicina Feroleto Antico per ciò che riguarda la suddivisione amministrativa dei villaggi e del possesso di un grosso fondo boschivo – agricolo detto Montagnola. Nel primo caso molte frazioni fondate dai serrastrettesi, con i decreti di re Murat nel 1811 passarono alla amministrazione di Serrastretta creando però scontenti di diversa natura che si riproporranno prepotentemente negli anni successivi (Accaria chiederà di passare con Feroleto nel 1864, 1875 e nel 1928, ma senza successo), mentre per il caso Montagnola si giunse alla attuale spartizione del fondo solo dopo lunghi anni di processi nel 1930. A Serrastretta e comprensorio hanno agito bande di briganti sia durante il Decennio Francese (1803 – 1813) che nei primi anni dopo l’Unità nazionale (1861 – 1871). Serrastretta fu feudo elettorale per molti decenni dei politici Gaspare Colosimo e Francesco De Luca.
Fin dal 1908 il paese ha avuto una centrale idroelettrica per opera di intraprendenti personalità cittadine che fornì illuminazione pubblica e in alcune case private, fra i primi comuni in Calabria. E’ stata sede nel tempo di Pretura, Carcere Mandamentale, Ufficio del Registro.
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A Serrastretta sono nate o hanno vissuto diverse personalità che hanno arricchito la cultura locale quali docenti (Emilio Mirante) poeti (Leopoldo De Fazio), scienziati (Emilio De Fazio e Valentino De Fazio) e giornalisti (Francesco Mirante) la maggior parte purtroppo ancora oggi semi conosciuti. Serrastretta ad esempio è il paese di origine dei genitori della cantante italo – francese Dalidà (al secolo Iolanda Gigliotti). La popolazione di Serrastretta e frazioni, incline al lavoro ma cosciente dei diritti e dei doveri, fin dal 1500 si organizzò in sodalizi per tutelarsi contro le prepotenze o soprusi del potere politico o religioso sia attraverso le Confraternite (celebre quella di San Gaetano a Serrastretta) e sia attraverso Cooperative operaie e agricole. Il fascismo a Serrastretta giunse tardi, solo nel 1922, con la successione di 4 podestà oltre che fu sede di confinati politici antifascisti.
Dal 1945 ai primi anni Novanta le Amministrazioni comunali sono state rette principalmente da esponenti della Democrazia Cristiana nonostante fossero presenti in paese le sedi del PCI e PSI. In seguito ci sono state Giunte anche di Centro Sinistra o sostenute da liste civiche. Dagli anni 50′ in poi anche Serrastretta e frazioni hanno sperimentato la piaga della emigrazione verso il Nord Italia, Svizzera, Germania, Francia, USA e Sud America. Ancora oggi l’emigrazione e la bassa natalità sono, assieme alla cronica mancanza di lavoro, motivi di un lento ma progressivo spopolamento. Da qualche anno a Serrastretta è attiva una sinagoga, aperta dalla prima rabbina donna in Italia, Barbara Aiello, con lo scopo di ricordare anche la presenza secolare della comunità ebraica nel paese e nel suo comprensorio. In ambito culturale ricordo che a Serrastretta operano le associazioni Pro Loco Serrastretta che da anni organizza con successo la kermesse “Serrastretta nel tempo”, L’Associazione Culturale Dalidà e il gruppo folk Canterini di Serrastretta mentre nelle frazioni Angoli, Accaria e Cancello sono attive le associazioni culturali “Associazione culturale e teatrale Tommaso Mazzei”, “Insieme per Accaria” e “Associazione Itaca”.
Il cimitero di Serrastretta sorge in un fondo di proprietà del comune di Decollatura, mentre nel cimitero della frazione Accaria vi sono anche i defunti delle frazioni di Feroleto Antico Galli e Vaiola poiché le due frazioni fanno parte della parrocchia di Accaria.
La stazione ferroviaria di Serrastretta è in comune con quella di Carlopoli.
Per saperne di più?
Su Serrastretta e le sue frazioni si veda Filippo Bruni, Storia di Serrastretta dalle origini al 1938, Soveria Mannelli, Rubbettino, 1980;
Mario Gallo, Serrastretta, Fonti storiche di una comunità operosa, Firenze, Edizioni la Laura, 2017;
Mario Folino Gallo, Serrastretta nei catasti onciari, PDF scaricabile gratuitamente su ebookservice.net.
Fulvio Mazza (a cura di), Lamezia Terme storia, cultura, economia, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2001
Sulla presenza ebraica a Serrastretta Vincenzo Villella, Giudecche di Calabria, Cosenza, Editoriale Progetto 2000, 2014.
Sulle frazioni di Feroleto Antico fondate da serrastrettesi Rodolfo Donato, Feroleto Antico, storia di rioni e di contrade in Quaderni feroletani 6, Vibo Valentia, Mopograf S.R.L., 1998. Sulle richieste di distacco delle frazioni Accaria e Angoli e Migliuso da Serrastretta per Feroleto Antico si veda presso l‘Archivio di Stato di Catanzaro.
Ricordo che riferimenti storici sulla storia di Serrastretta e delle sue frazioni sono presenti consultando la pagina indice dei luoghi di molti libri che trattano della storia di altre località del Lametino o dell’ex comune di Nicastro.
Sitografia essenziale
Notizie frammentarie sulla storia, cultura e gastronomia di Serrastretta sono consultabili ai seguenti link:
http://www.italiapedia.it/comune-di-serrastretta_Descrizione-079-129 (URL consultato il 21/01/2023)
http://www.ilbelpaesecalabria.com/COMUNI/SERRASTRETTA/Serrastretta-La%20storia.pdf (URL consultato il 21/01/2023)
http://francoemiliocarlino.it/rubrica%20mondo%20scuola/Il%20Reventino/Serrastretta.pdf (URL consultato il 21/01/2023)
http://luoghi.centenario1914-1918.it/it/monumento/monumento-ai-caduti-della-prima-guerra-mondiale-2997 (URL consultato il 21/01/2023)
https://bettylafeaecomoda.forumcommunity.net/?t=47690318 (URL consultato il 21/01/2023)
http://www.mappadellastoria.com/tradizioni/angoli-origini/ (URL consultato il 21/01/2023)
http://calabriajudaica.blogspot.com/2008/09/serrastretta.html (URL consultato il 21/01/2023)
Leggi tutti gli articoli di Matteo Scalise qui: https://www.ilreventino.it/?s=blabla…storia%21
Leggi tutti gli articoli de IlReventino.it su Serrastretta: https://www.ilreventino.it/?s=serrastretta
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