Siamo disorientati più che mai in queste settimane di morte e di contagi, di quarantena e di paura, di panico e di fobie, di calma e di tensione. Sono settimane di rifugio e di fuga dalla realtà per non essere contaminati, di abbandono dei luoghi di lavoro, di perdita del lavoro.
I nostri giovani seguono le lezioni con i potenti mezzi tecnologici, ma non sempre la rete regge, gli uffici cercano di rispondere al cittadino con i servizi on line, ma siamo stati colti impreparati. La rete e gli strumenti non sono adeguati, i cittadini non sono pronti e attrezzati per dialogare a distanza, la pubblica amministrazione deve investire in tecnologie e sistemi di comunicazione per affrontare altre quarantene e per tutelarsi dai contagi. La fobia prossima sarà il contagio.
Ma un giovane in quarantena o a casa a seguire le lezioni scolastiche deve poter pensare al suo futuro immediato e prossimo.
Tutto si sta rallentando o fermando, tutto viene rimandato, ma i giovani dovranno trovare il tempo di riflettere sul futuro, sulla maturità, sulla scelta universitaria, magari ancora a distanza per evitare che gli atenei a settembre ed ottobre si affollino troppo.
Le giovani generazioni, quelle del nuovo millennio sono attrezzati tecnologicamente più dei docenti che dovranno ascoltare. Questo è un vantaggio. La rete li potrà aiutare a scegliere il corso di laurea, l’università con l’opzione che alcune lezioni o corsi potranno essere seguiti on line. La nuova frontiera per difenderci dai contagi frutto di una globalizzazione incontrollata e di riti e gusti alimentari troppo pericolosi per la salute umana.
In questo momento non ci si può arrendere, bisogna guardare avanti, oltre la siepe, oltre il covid, oltre la cattiva alimentazione di chi ha diffuso un’epidemia così violenta ed incontrollabile.
Ai giovani il compito di far ripartire con le loro scelte la locomotiva che si è fermata e sbuffa, ma non può muoversi.
Vincenzo Canonaco