Futuro e lavoro o quale lavoro dopo il Covid -19, aleggia un certo disorientamento? L’epidemia del nuovo millennio prevista ma non prevedibile nella gestione e nelle conseguenze ha tranciato il futuro a tanti giovani, ha fermato la produzione e la vendita di tanti prodotti.
Ogni filiera è stata azzoppata dal morbo di laboratorio o dal morbo derivato nella trasmissione tra animale e uomo. Adesso i giovani e tutti quelli che sono rimasti senza lavoro o lo perderanno a breve, perché tante aziende medio piccole non si rialzeranno più, cosa faranno? Le aziende e i tanti artigiani piegati dalla mancanza di commesse e dalle tasse da pagare si inginocchieranno al coronavirus.
Dove guardare, a quali settori riconvertire le proprie attività o indirizzare una riqualificazione o una nuova formazione? Dai primi dati che sono parziali, ma indicativi i comparti tecnologici, dei trasporti e dei servizi on line, quello sanitario e medico consentiranno a molti di mantenere il lavoro o di incrementare il fatturato.
Nelle prossime settimane ci auguriamo si possa avviare una lenta e prudente riapertura dei servizi e delle attività. Crescerà e si stabilizzerà la domanda di prodotti sanitari per la tutela della persona, aumenterà il bisogno di tecnici ed informatici in grado di lavorare nel settore dei servizi e per potenziare le reti oggi troppo deboli nell’affrontare la domanda di lavoro in remoto. Quindi sempre più opportunità per infermieri, operatori sanitari ai vari livelli, medici, informatici, programmatori, tecnici elettronici, meccatronici.
La vendita crescerà molto nell’universo della rete, per cui tutti i produttori ed i commercianti dovranno organizzarsi in modo professionale con adeguati siti di e-commerce per tentare di resistere.
Questo porterà un aumento di lavoro o quanto meno una tenuta nel settore dei trasporti, della logistica.
Quindi autisti di mezzi di trasporti, facchini e magazzinieri potranno avere qualche opportunità in più.
Sono prime indicazioni utili per affrontare la crisi e guardarsi attorno.
Magari trovare un corso on line per riqualificarsi, tentare di mandare il curriculum vitae ad aziende dei settori suddetti.
Un ruolo verrà giocato dai call center, sicuramente ridimensionati, che già in questo momento di crisi si sono riorganizzati in remoto.
Vedremo tra alcuni mesi le tendenze dove ci porteranno.
L’importante è non mollare in questa fase di buio e riprendere a svolgere un ruolo in modo responsabile e costruttivo.
Vincenzo Canonaco