Fare teatro a scuola per approfondire pagine di storia locale, nazionale e internazionale, ma soprattutto per far crescere i ragazzi facendoli diventare cittadini consapevoli, che sappiano leggere tra le pieghe dei fatti e ricavarne un’opinione personale, magari fuori dagli schemi prevalenti. È questo il meccanismo virtuoso del “Progetto Teatro”, che si ripete di anno in anno e che quest’anno perfino il coronavirus non riuscirà a fermare. «La mia scuola non si è fermata non solo per quanto riguarda le lezioni ma anche per l’attività teatrale», ci ha detto infatti il professore Corrado Plastino, ideatore e promotore del progetto.
La tradizione vuole che, nell’IC Rodari di Soveria Mannelli e Carlopoli, all’inizio di ogni anno scolastico e ormai da dieci anni, si cominci a preparare una rappresentazione teatrale che coinvolga la scuola e che poi, come avviene di solito, sia chiamata a girare anche per la Calabria e l’Italia, ospitata da Festival e da comunità che sono legate di volta in volta ai temi trattati.
Quest’anno si è scelta la vicenda tragica di Gianluca Congiusta, giovane imprenditore di Siderno, ucciso dalla ‘ndrangheta il 24 maggio 2005 per non essersi piegato allo strapotere delle cosche locali. Il titolo dell’opera, come sempre scritta da Plastino che ne è anche il regista, è “Il sorriso spezzato” e vede protagonisti 40 alunni delle scuole di Soveria Mannelli e Carlopoli, oltre che la co-regista Cinzia Fiorenza e Ilaria Spina per le musiche originali e gli adattamenti musicali. Sarà «la nostra prossima rappresentazione, che comunque faremo, anche se ancora non sappiamo quando», ha assicurato Plastino.
La speranza è che si possa ritornare alla normalità per la prossima estate: in questo caso saranno assicurate le consuete rappresentazioni a Soveria Mannelli e a Carlopoli, nel mese di agosto, mentre la partecipazione al Festival Teatro Scuola di Altomonte, che è sempre stata foriera di successi e spesso di vittorie, non è affatto scontata ed è più che probabile che lo stesso Festival sia rinviato.
Di seguito, si riporta l’elenco di tutti i giovanissimi interpreti e a seguire una sinossi dell’opera fornita dall’autore.
INTERPRETI:
Bonaddio Emanuele, Cardamone Sara, Chiodo Martina, Pascuzzi Mario, Perrone Maria Teresa, Sirianni Rebecca, Sirianni Umberto, Bova Pietro Pio, Butera Vittorio, Cesario Fabiola, Cesario Giulia, Chiodo Ilenia, Garofalo Giorgia, Marasco Giada, Parlati Aurora, Pascuzzi Fabiana, Caligiuri Rebecca, Cardamone Marco, Caruso Marco, Cesario Mascia, Chiodo Arianna, Chiodo Giannangelo, Chiodo Maria, Jebrini Serena, Mancuso Erica, Marasco Mario, Serranò Marta, Trunzo Miriam, Pingitore Carmine, Tomaino Miriam, Gentile Francesco, Piccoli Mario, Arcuri Giuseppe, Caruso Angelo, De Fazio Francesco, Folino Giuseppe, Guzzo Marta, Mancuso Lucia, Mascaro Giuseppe, Parrotta Carlo.
SINOSSI DELL’OPERA:
La storia si svolge attraverso il racconto che la sorella Roberta e il padre Mario fanno della vicenda di Gianluca Congiusta. Gianluca sarà sempre presente durante la rappresentazione, non visto e non sentito dagli altri personaggi, e commenterà con le sue parole quanto gli altri diranno. L’opera parla delle malefatte dei mafiosi che impediscono ai giovani calabresi di poter vivere nella loro terra e li costringono ad andarsene, perché la mafia impedisce loro di potersi realizzare professionalmente e culturalmente. Parla anche dei luoghi comuni di cui sono oggetto la Calabria e i calabresi, non solo da parte di chi vive in altre parti d’Italia ma anche da parte degli stessi calabresi. Nell’opera si ricordano tutti i servitori dello Stato (agenti di Polizia, Carabinieri, politici, giornalisti, donne e uomini di tutte le professioni) che hanno sacrificato la loro vita per l’ideale di svolgere il loro dovere da veri italiani e per dare agli altri la possibilità di vivere in una terra libera dai condizionamenti mafiosi. Attraverso il loro esempio i giovani di oggi possono trovare la forza per reagire e per impossessarsi della loro terra, quindi del loro futuro, togliendola dalle mani dei mafiosi. La sorella, il padre e gli amici, durante la rappresentazione, racconteranno parti della vita di Gianluca, da quando era piccolo, fino a quando diventò un esempio per tutta la comunità di Siderno, per le capacità che aveva dimostrato nella sua attività imprenditoriale, fino alla tragica sera del 24 maggio 2005, quando fu ucciso. L’opera vuole comunque dare una speranza alle ragazze e ai ragazzi di oggi che, attraverso l’esempio di Gianluca, possono trovare la loro strada anche in Calabria, sapendo reagire, non facendosi vincere dall’indifferenza e dai luoghi comuni. E vuole fare capire, non solo ai ragazzi che recitano, ma anche ai ragazzi e agli adulti che assisteranno alla rappresentazione, che la nostra libertà e la nostra democrazia ci sono state donate da chi, come Gianluca Congiusta, ha sacrificato la propria vita. Il messaggio che si vuole trasmettere è che la conoscenza e la riflessione su vicende come quella di Gianluca sono fondamentali per la memoria e la difesa della nostra libertà.