Accade che i 60.000 studenti che si iscrivono ai test per le immatricolazioni all’università, per poter usufruire dei servizi devono produrre domanda per tutte le sedi scelte. Dovrebbe essere consentito il trasferimento della domanda di diritto allo studio senza l’incombenza per lo studente o la famiglia di produrre l’istanza per ogni sede scelta per le selezioni.
– Interesserà pochi studenti oppure no!
E’ una questione di diritto che è diventato storto anzi è nato così. Nell’era ultra digitale assistere a procedure burocratiche differenziate, per regione, a volte per atenei ha del farsesco.
Sarà capitato a pochi, ma pochi non sono.
Tutti gli studenti che ogni anno si iscrivono al test per vincere il terno dell’immatricolazione ad un corso di laurea in Medicina, nell’Italia delle regioni differenziate hanno di fronte un dilemma. Cosa fare per usufruire dei servizi del diritto allo studio?
Aspettare che escano le graduatorie di ammissione ai corsi di medicina per poi compilare la domanda o farlo prima?
Come è noto i risultati dei test vengono resi noti i primi giorni di ottobre, ma a quella data i bandi sono scaduti in tutti gli atenei. Per cui una famiglia o un singolo studente si accorgerà che potrà al massimo richiedere lo sconto sul buono pasto, in base alla fascia di ISEE di appartenenza del nucleo familiare.
Casa dello studente e borsa di studio sono un miraggio o quasi, perché i bandi per il diritto allo studio mediamente scadono tra fine agosto e fine settembre. In alcuni casi anche a luglio, per cui i futuri studenti in medicina che sono oltre diecimila ogni anno rimangono fuori, tranne che…
Appunto tranne che dopo aver fatto domanda d’iscrizione al test ed aver indicato le sedi preferenziali debbono armarsi di pazienza e fare domanda per l’ottenimento del diritto allo studio, ad ogni singolo ateneo prescelto.
In alcuni casi gli atenei di varie regioni accettano il trasferimento della domanda nell’ambito della stessa regione in altri casi no.
Quindi uno studente che indica venti sedi dovrà produrre almeno dalle dieci alle quindici domande. Non sarebbe il caso che la conferenza Stato Regioni o la conferenza dei rettori consentissero agli studenti di poter trasferire la domanda da qualsiasi ateneo di qualsiasi regione.
Questo permetterebbe al giovane, già oberato di studio e alla famiglia preoccupata per le spese da affrontare , di compilare una sola domanda per il diritto allo studio magari presso l’ateneo dove si svolge la prova. Sarebbe un modo per semplificare nell’era dell’intelligenza artificiale.
Aspettiamo che i prossimi bandi del diritto allo studio siano chiari in questo senso.