Anche Bianchi, piccolo centro della Presila cosentina, ha aderito alla petizione popolare “Mai più Fascismo e Nazismo”, promossa dal comune di Stazzema, in Versilia e dal suo sindaco. La notizia che anche un comune così piccolo abbia sposato questa iniziativa, ha suscitato un po’ di curiosità anche nella nostra redazione. Così, abbiamo cercato di saperne di più e lo abbiamo chiesto all’assessore alla cultura, Rino Pascuzzo.
Un’iniziativa all’insegna del forte senso di democraticità.
“Forti del nostro “essere” altamente democratici abbiamo voluto aderire a questa iniziativa, riconoscendoci in toto al Sindaco di Stazzema, presidente del comitato promotore, in quanto pensiamo che il nostro essere democratici e antifascistici imponga di combattere questa battaglia per la civiltà e la democrazia e di condanna di tutti i totalitarismi”.
Un segnale forte da un piccolo centro in un momento assai difficile, dove si rischia facilmente di scivolare in spiacevoli e pericolosi guadi di violenza e intolleranza.
“Anche un piccolo comune, quale è Bianchi, ha il diritto a partecipare alla discussione democratica per l’affermazione di valori condivisi che si riconducono alla libertà e alla fruizione di diritti inalienabili di ogni essere umano, a prescindere dal colore della pelle, del sesso, del credo religioso, opinione politica e quant’altro. Spesso e volentieri, infatti, il voler disconoscere, a tutti i costi, questi valori ha portato allo scoppio di gravi episodi di violenza e intolleranza (vedi esperienza di Mimmo Lucano ecc…)”.
Quali sono state le prime reazioni della popolazione? In fondo non sono azioni che vengono promosse spesso dai comuni, meno ancora da quelli piccoli, ma questa può rappresentare un atto di discontinuità, non solo col passato, ma anche col presente.
“L’aver aderito all’iniziativa ci pone come parte attiva nella discussione generale che l’iniziativa stessa può generare. L’essere parte di un piccolo comune conferma tutto ciò perché spesso si delega alle grandi città o ai grandi personaggi del mondo politico o del libero pensiero il voler rispondere a domande sui grandi temi quali la democrazia o l’antifascismo. Bianchi ha voluto uscire da questa forma di anonimato e far sentire la sua voce nel contesto nazionale. Spesso, è vero, i piccoli comuni hanno vissuto una certa subalternità ai grandi centri con il risultato di essere emarginati o succubi di decisioni prese da altri o dai più forti. Oggi Bianchi vuole riappropriarsi della propria dignità, della propria capacità di comunità pensante ed operante, del voler partecipare attivamente alla crescita democratica dell’intero paese”.
“Ci conforta, – prosegue Pascuzzo – nell’aderire all’iniziativa, che tanti cittadini di Bianchi abbiano chiesto immediatamente di firmare la petizione e quindi la comunità ha reagito positivamente e con entusiasmo non appena si è aperta ufficialmente la raccolta firme”.
Un’ultima domanda. Qualcuno ha chiesto se anche da altri paesi si può, eventualmente, aderire.
“Ad oggi non sono pervenute richieste del genere. E’ bene ricordare che ognuno può votare nel proprio comune, se ha aderito all’iniziativa. I residenti all’estero, se iscritti all’AIRE”.
Rino Pascuzzo
Assessore alla Cultura nel Comune di Bianchi