Taverna – Nella meravigliosa cornice dell’anfiteatro del Centro Visite “Antonio Garcea” di Villaggio Mancuso, si è svolto l’evento “Sila, salute, sostenibilità. La foresta si fa terapia e rilancia la montagna ai tempi del Covid-19”. Un incontro di networking, che si è svolto nella giornata di sabato 29 maggio 2021, inserito nel percorso iniziato lo scorso 11 maggio con il “Corso facilitatore in Forest Therapy” nato dalla collaborazione dell’Ente Parco Nazionale della Sila, l’Associazione Italiana di Medicina Forestale (AIMeF) e il Comune di Taverna, che ha visto molti speaker, che come in una staffetta, hanno raccontato il valore del rapporto dell’uomo con la natura, in tutte le sue declinazioni, come rileva una nota pervenuta in redazione che di seguito pubblichiamo.
A dare l’inizio ai lavori, il presidente dell’Ente Parco Nazionale, Francesco Curcio, che dopo i saluti ai presenti, ha sottolineato il supporto dell’Ente per approfondire la tematica della Forest Theraphy e Forest Bathing, individuando tre sentieri per farli divenire tre siti terapeutici che possano rientrare tra quelli adatti alla Forest Theraphy. Il presidente ha poi concluso il suo intervento con una domanda provocatoria, per fare emergere il potenziale delle foreste silane, agli esperti presenti: “È veramente possibile che la natura e i suoi elementi possano essere una ‘cura’?”.
Sinergia, condivisione e valorizzazione del patrimonio naturalistico e della biodiversità del Parco, al centro dell’intervento del Comandante del Raggruppamento Carabinieri per la Biodiversità di Catanzaro, Nicola Cucci. “La Sila come terapia può realmente divenire una nuova peculiarità del Parco che permetterà di ampliare gli aspetti innovativi delle progettualità future”.
L’incontro è proseguito con il sindaco di Taverna e presidente della Comunità del Parco, Sebastiano Tarantino, che ha evidenziato che questa nuova sfida è stata frutto di un impegno istituzionale sinergico, e del coinvolgimento anche della società nell’attivazione di nuovi progetti per il territorio. Ha concluso, affermando che la Sila deve essere al centro di interventi sempre nuovi, che attraggono nuova linfa e per apprezzare la montagna in un modo diverso, innovativo e che mettono al centro la bellezza e la forza della natura.
Presente anche la Regione Calabria, in particolare Giovanni Aramini, dirigente Settore Parchi ed Aree Naturali Protette – Dipartimento Ambiente e Territorio Regione Calabria, il suo intervento è stato un vero excursus storico e sociale del rapporto tra bosco e popolazione, che ha trainato la storia della Calabria in tutte le sue accezioni. Ha confermato, poi l’impegno e il supporto ad attività che continuano a valorizzare la montagna e il bosco e che mantengano vivo il rapporto dell’uomo con la natura. Ha concluso poi con un invito a continuare a pensare al futuro attraverso una visione unica, che vede protagonisti tutti gli attori del territorio per tutelare e valorizzare la forza del patrimonio naturalistico e della Biodiversità calabrese.
La conclusione della prima parte della mattinata ha visto protagonista il direttore f.f. dell’Ente Parco Nazionale della Sila, Domenico Cerminara, che dopo i saluti e i ringraziamenti, ha concentrato il suo discorso sull’importanza e sulla rilevanza di costruire nuove pratiche, nuovi progetti e nuove strade per il Parco e per le sue comunità, di come tutto il territorio della Sila, senza nessuna distinzione, ha necessità di condividere lo stesso percorso per rinnovarsi e per dare ancora più valore all’altopiano. Proprio per questo, ha sottolineato il direttore, l’Ente Parco accoglie sempre nuove sfide e si fa portavoce dei bisogni del territorio per partire dal basso e tramutare le necessità in azioni condivise che guardano al futuro.
La seconda parte della mattinata ha visto protagonisti gli esperti di Forest Therapy che hanno mostrato ai presenti i benefici della natura e della connessione con essa. In particolare, Rosario Amelio, presidente provinciale Associazione Italiana di Medicina Forestale (AIMeF), dopo i ringraziamenti ai relatori e ai presenti, ha messo in evidenza di come la foresta silana, con le sue specificità, è realmente un bene prezioso per la nostra salute e per il benessere di ognuno, riscoprire questo contatto, sperimentare nuove cure rappresentano una rigenerazione per la mente e per il corpo, tutto supportato da evidenze scientifiche. Il dott. Amelio ha poi condiviso con i presenti l’esperienza delle giornate formative che si sono svolte nella Sila, un’esperienza immersiva che ha visto diversi partecipanti, e certamente l’inizio di un progetto importante per il territorio.
Dello stesso parere, anche Paolo Zavarella, presidente dell’Associazione Italiana di Medicina Forestale (AIMeF), che dopo aver raccontato le radici della Forest Teraphy nel mondo e in Italia, ha dato riscontro alla domanda provocatoria del presidente Curcio: la Sila, con i suoi pini e suoi faggi, è una fonte autentica di benessere e benefici. Il verde, le foglie, le radici, sono trasmettitori di sostanze capaci di donare effetti positivi per la mente e per il corpo: la natura qui diventa “cura”.
A completare la mattinata Guido Giarelli, del Dipartimento di Scienze della Salute Università Magna Graecia di Catanzaro e direttore Master Executive in “Medical Humanities-Scienze umane in medicina”, che attraverso l’illustrazione di un progetto in via di sperimentazione sulla Forest Therapy, ha dato il suo illustre punto di vista all’argomento. Ha concluso con l’auspicio di cambiare il sentiment generale di chi considera la montagna come qualcosa da cui scappare, perché vivere in montagna corrisponde ad avere di più, a vivere esperienze diverse e uniche, e questo potrebbe essere un’occasione di rilancio e di inserimento del nostro territorio montano in una nuova forma di turismo eco – sostenibile che promuove la salute come strada per rinnovarsi.
Le note di Daniele Fabio, compositore e autore calabrese, hanno concluso l’evento, dando espressione alle emozioni, alla vita e alla bellezza della natura.