È già da un bel po’ di giorni che le nostre giornate e soprattutto le nostre nottate vengono animate dal terremoto. Chi, infatti, non ha avvertito almeno una volta questo terrificante tremore?
Consultando l’app di INGV (ormai presente su tutti i dispositivi telefonici), si leggono numerosi eventi, il cui epicentro è localizzato in un’area compresa tra Tiriolo, Marcellinara, Miglierina e Amato: essi, in funzione dell’intensità energetica di cui sono caratterizzati (Magnitudo), sono poi avvertiti nei comuni adiacenti, sia salendo verso le più vicine San Pietro Apostolo e Serrastretta, via via verso le zone di Decollatura, Soveria Mannelli, sia scendendo verso il capoluogo di regione e sul versante di Lamezia Terme.
Sulla app è possibile visualizzare, oltre alla sede dell’epicentro, la magnitudo e la profondità dell’ipocentro, che sono altri fattori importanti. Si evince infatti come la maggior parte delle scosse abbia una magnitudo inferiore a 2, e solo alcune (quelle che dovremmo sentire) sono superiori a 3. Inoltre, la profondità di tutti questi eventi si attesta intorno ai 20 km, che è un valore veramente irrisorio, rispetto agli altri eventi che stanno avvenendo in concomitanza nel resto di Italia.
Ma tutto questo resta un discorso fine a se stesso se non consideriamo la situazione geodinamica in cui ci troviamo. La nostra area, infatti, è stata considerata in categoria sismica 1, perché il rischio sismico è elevato. Le categorie sismiche vengono stabilite in funzione della geologia e delle strutture tettoniche che caratterizzano l’area, per cui possiamo affermare che la nostra è un’area attiva dal punto di vista geodinamico, e quindi si sta muovendo, lungo piani stabiliti, in funzione di grandi stress che stanno giocando un ruolo molto importante nell’intera area mediterranea.

Non voglio dilungarmi su chi spinge e chi tira, ma solo sottolineare come è ragionevole pensare che ci sono stati sempre (e sempre ci saranno) dei movimenti che non abbiamo avvertito, normali microsismi che aiutano a rilasciare l’energia, che comunque si accumula grazie a questi movimenti.
La peculiarità degli eventi di questo periodo è dovuta appunto alla profondità irrisoria degli ipocentri, per cui percepiamo scosse che in altre condizioni non avremmo potuto avvertire. Inoltre, dal punto di scoppio, le onde si irradiano in tutte le direzioni e il loro percorso viene influenzato molto dalle strutture che essi incontrano, in quanto possono subire amplificazione in corrispondenza dei piani di discontinuità presenti: in questo caso sentiamo delle scosse più forti in un tempo più dilatato.
Tutti questi fattori stanno creando paura, com’è normale che sia, incoraggiando i soliti sapientoni a fare terrorismo. Tutto questo è controproducente, in quanto non ci è possibile allo stato attuale fare una previsione, e non è possibile farlo in generale in quanto le variabili che governano l’equazione dell’evento sismico sono troppe e molte non le si può proprio determinare prima che esso avvenga. Si può fare solo un calcolo di probabilità, considerando la storia sismica dell’area e i tempi di ritorno di un terremoto in una determinata area.
Ci consoliamo convincendoci che magari tutte queste scosse stanno dissipando quell’energia che se fuoriuscisse tutta insieme potrebbe essere deleteria, ma non ne possiamo essere certi. D’altra parte non possiamo essere certi nemmeno che tutto questo è un preludio a qualcosa di terrificante, in quanto anche nel resto d’Italia stanno avvenendo movimenti circoscritti in alcune aree (vedi Accumoli e nella provincia di Perugia) senza che questo venga percepito.
E riportando l’eco di un mio professore di Fisica Terrestre che sosteneva che il terremoto viene quando gli pare e piace, ricordiamo sempre i consigli della Protezione Civile in caso di terremoto, e cerchiamo di costruire sempre con i dovuti criteri antisismici, che aiutano molto.