di Luca Cervadoro –
L’antico borgo di Maida sta emergendo come un luminoso faro del turismo delle radici, un’opportunità che irradia speranza in tutto il territorio calabrese. Questo audace progetto, che si sviluppa in stretta sinergia con numerose istituzioni, tra cui l’Università della Calabria, con il supporto delle professoresse Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera e con il fervore dell’Associazione di Maida “Tra chjazza, rughi e carriari”, mira a tessere una rete tra i comuni calabresi.
L’obiettivo? Inserirsi nei vari progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con particolare attenzione all’investimento 2.1 “attrattività dei borghi” sotto l’egida del Ministero della Cultura. “La progettazione e Gestione del Viaggio delle Radici” non è solo un’impresa, ma una testimonianza di amore profondo per la Calabria. Questa ardente iniziativa si propone come un faro di eccellenza nel turismo delle radici, offrendo ai discendenti di italiani all’estero l’opportunità di riscoprire con intensità e passione le proprie radici.
Maida è al centro di questo straordinario percorso, ma condivide la sua passione con altri comuni, tra cui Diamante, Acri, San Marco Argentano, Motta Santa Lucia, Soveria Mannelli, San Mango d’Aquino, Cervicati, Orsomarso, e si avvale della collaborazione di nobili associazioni e Unindustria Calabria settore Turismo.
Il turismo delle radici, attraverso profonde connessioni tra i viaggiatori e le proprie origini, rappresenta una risorsa inestimabile per la Calabria. Questi visitatori non sono semplici turisti, ma viaggiatori assetati di cultura, determinati ad immergersi nell’anima delle comunità locali, a vivere le tradizioni con straordinario entusiasmo e a gustare con profonda conoscenza i prelibati prodotti tipici.
Realizzare il turismo delle radici richiede un impegno incommensurabile nella gestione e nell’organizzazione. L’Università della Calabria svolge un ruolo fondamentale come custode di questa preziosa eredità culturale, mentre l’Associazione “Tra chjazza, rughi e carriari” è l’anima pulsante di questo viaggio nel patrimonio calabrese a Maida.
Con calore Maida ha già aperto le sue porte ai viaggiatori delle radici di seconda e terza generazione, offrendo loro la possibilità di esplorare il suo territorio prima di proseguire alla scoperta di altre meraviglie calabresi.
L’iniziativa ha ottenuto un successo evidente, e gli sforzi si concentrano con un’incessante passione sulla creazione di una rete tra i comuni coinvolti, al fine di accedere ai progetti destinati al turismo delle radici. L’obiettivo principale? Lavorare sul progetto con il massimo impegno, permettendo alla Calabria di competere con fiero spirito di appartenenza a livello nazionale nel settore del Turismo delle Radici, unita alle altre regioni italiane.
Il turismo delle radici non è una semplice visita; è un viaggio che suscita emozioni profonde, un’esperienza culturale che riconnette le persone alle loro radici e promuove la conoscenza delle preziose tradizioni locali.
Maida, con l’Associazione “Tra chjazza, rughi e carriari”, sta aprendo porte inimmaginabili, puntando sulla forza delle storie personali e dei legami familiari per illuminare un radiante futuro nel settore turistico.