«Se si promuove la lettura crescono le biblioteche e non viceversa». Questo l’assoluto dal quale si è partiti nell’incontro sulle biblioteche calabresi svolto ieri sera a Lamezia Terme.
Nei locali del Chiostro Caffè Letterario l’incontro dal titolo “La promozione della lettura per il futuro delle biblioteche calabresi” ha visto la partecipazione di una nutrita rappresentanza di associazioni, fondazioni, biblioteche indipendenti e scolastiche e altre realtà che contribuiscono a rendere vivace l’offerta culturale della città di Lamezia Terme.
Al tavolo dei relatori Giacinto Gaetano, direttore del Sistema Bibliotecario Lametino, che ha coordinato la discussione avviata da Vincenzo Santoro, responsabile nazionale del settore cultura dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia).
Santoro ha delineato gli impegni e le linee di indirizzo dell’ANCI e del CEPELL (Centro per il Libro e la Lettura) sciorinando, poi, i dati della lettura in Italia e in specie nel Mezzogiorno dove il tasso di lettura (al 26% circa) si colloca ai gradini più bassi d’Europa. È addirittura all’8%, invece, la frequentazione delle biblioteche calabresi: un dato dovuto alle scarse politiche culturali effettuate sul territorio negli ultimi decenni.
Ma uno spiraglio di sole tra le molteplici nubi, prosegue Santoro, è rappresentato dalle azioni e progettazioni che molti comuni del Sud e della Calabria nello specifico hanno attuato e attueranno grazie ai fondi distribuiti per la promozione della lettura.
Chiara parentesi, dunque, anche sulla legge sulla promozione e il sostegno della lettura, approvata dal Senato appena tre settimane fa. La nuova normativa avrà come punti campali il coordinamento a livello nazionale dei comportamenti di regioni e comuni, la nomina, di anno in anno, della “Capitale italiana del libro” e la formazione del personale operante nelle biblioteche scolastiche.
Sul personale delle biblioteche è intervenuto anche Antonio Curcio dell’Associazione Italiana Biblioteche Calabria che ha sostenuto l’importanza della riqualificazione dei bibliotecari con l’urgente organizzazione di nuove procedure concorsuali.
Dopo una visione nazionale e regionale, a fare il punto sul panorama comunale è stata Giorgia Gargano, assessore alla Cultura di Lamezia Terme, che ha voluto anzitutto fare un plauso alle scuole lametine, tutte dotate di una biblioteca scolastica, grande o piccola che sia, ma fruibile per studenti e cittadinanza.
La Gargano ha parlato delle modalità con le quali l’amministrazione comunale pensa di coprire le criticità pratiche delle biblioteche locali, in primis la biblioteca comunale “Oreste Borrello” con la Casa del libro antico, uno scrigno assolutamente da valorizzare ove sono conservati oltre duemilacinquecento libri stampati dall’inizio del Cinquecento in vari centri italiani ed europei ove fiorì l’arte tipografica. Azioni che verranno presto attuate quelle della digitalizzazione delle cinquecentine e dei manoscritti conservati nella suddetta Casa, la messa a punto di sei nuovi bibliopoint dislocati sul territorio e la creazione di un archivio storico cittadino, «importante per il presente e il futuro della città».
A chiudere la successione di interventi il sindaco della città di Lamezia Terme Paolo Mascaro che ha sottoscritto i concetti esposti e si è detto entusiasta per la creazione di un archivio storico e per la conferma, per Lamezia, del titolo di “Città che legge” che per il quarto anno consecutivo permetterà alla città di crescere e confermarsi tra le realtà culturali più varie e apprezzate dell’intera regione.
Antonio Pagliuso