È la stagione delle aspettative non mantenute questa 2021-2022 per la Garibaldina. Si sperava in un progetto di lungo respiro che iniziasse con un campionato di assestamento e invece, dopo le prime dieci partite, in cui la squadra si era comportata piuttosto bene, con un ruolino da salvezza tranquilla (3 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte, per un totale di 13 punti conquistati, con una media di 1,3 punti a partita), il giocattolo si è inaspettatamente rotto. L’allenatore di grande esperienza scelto a inizio stagione, Sandro Cipparrone, ha inanellato una serie di otto sconfitte consecutive, dall’11ª alla 18ª di campionato, tanto da costringere la dirigenza a un poco onorevole esonero. Nel frattempo anche molti singoli calciatori hanno perso fiducia e abbandonato la nave che stava affondando.
Il subentrato mister Giuseppe Sestito, non è riuscito a fare molto meglio sul piano dei risultati (con un solo punto in 6 partite), ma almeno la squadra è apparsa più viva, oltre che purtroppo molto sfortunata: infortuni, errori arbitrali, errori decisivi dei suoi come quello dal dischetto di Tarzia che ha trasformato una vittoria quasi certa in una sconfitta, hanno condizionato pesantemente il suo cammino e quello della squadra che ora dovrà affrontare lo scontro diretto di mercoledì prossimo, il recupero con il Cutro (la partita era stata rinviata per positività al covid di molti calciatori avversari), da fanalino di coda.
A questo punto della stagione, tocca al veterano Tommaso De Sio, portiere che aveva già militato nella Garibaldina, e che quest’anno ha riabbracciato i suoi colori con entusiasmo, provare a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. «Non possiamo sapere quanto il nostro impegno ci possa portare fuori da una situazione così delicata, ma è certo che ci sarà fino alla fine del campionato, anche per tutelare il nostro operato e la nostra professionalità. Se sarà necessario, affronteremo a testa alta anche un’eventuale retrocessione. Siamo un gruppo a prescindere dalla situazione che si è venuta a creare e io voglio ringraziare tutti i ragazzi per quello che hanno fatto e per quello che hanno dato in campo, perché non tutte le colpe sono nostre, e anche il mister Sestito che ci sta dando una grossa mano per chiudere il campionato in modo onorevole» dice convinto De Sio.
Poi, con lui si prova ad analizzare questa annata così balorda: «Ci rimane qualche rimorso, ma forse non si poteva fare molto di più. Ogni domenica abbiamo a che fare con squadre che hanno degli organici molto più attrezzati del nostro. Certo è positivo dare la possibilità ai giovani di farsi le ossa, ma non per compensare a delle carenze d’organico o per sopperire a un’emergenza. Ora ci tocca affrontare questo rush finale con una squadra imbottita di giovani senza esperienza nella categoria. È un po’ come combattere con la fionda contro chi è armato fino ai denti. Ma noi ce la metteremo tutta a ogni partita e comunque vada a finire».
Questo di De Sio sembra essere lo spirito giusto, uno spirito “garibaldino” a tutti gli effetti. In fondo i mille dell’eroe dei due mondi erano numericamente inferiori e peggio armati rispetto all’esercito borbonico, eppure riuscirono nell’impresa. Aggrappiamoci anche a questo evento storico che ci tocca da vicino e speriamoci, almeno fino a quando la matematica non ci avrà eventualmente e definitivamente condannati.
Raffaele Cardamone