Nella splendida cornice della sala conferenze del Palazzo Pingitore di Serrastretta, gremita di gente come non mai, è stato presentato il libro “Vocaboli, modi di dire e proverbi di Serrastretta”, un’opera nata – come viene rilevato in una nota pervenuta in redazione che di seguito pubblichiamo – dalla collaborazione di pressocché tutta la cittadinanza serrastrettese nell’arco di ben 4 anni attraverso uno spazio virtuale apposito ritagliato sul social network Facebook.
Il volume raccoglie più di 6000 termini, oltre a proverbi, modi di dire, nomi di località, soprannomi, ed altro del comune montano con la corrispondente traduzione in italiano.
Un’opera forse unica per la sua completezza e grandezza, che rappresenta sicuramente una pietra miliare nella buona pratica di conservazione del dialetto.
In un’epoca ipertecnologica e multietnica orientata sempre più verso la lingua inglese o verso quelle orientali, parlare ancora di dialetto può sembrare anacronistico e velleitario; tuttavia esso fa parte del bagaglio culturale che ognuno porta sulle spalle ed è l’inevitabile segno che ci fa dire che apparteniamo ad un certo luogo, ad un certo tempo e che ci identifica e ci colloca nel posto preciso della nostra storia.
Conoscere le proprie radici infatti serve a capire da dove veniamo, perché siamo qui, dove stiamo andando e soprattutto ad evitare di diventare dei burattini nelle mani di qualcun altro.
“E’ una grande soddisfazione – affermano i curatori dell’opera Italo Molinaro e Aldo Aiello – di essere riusciti con la collaborazione di tutti a coronare un sogno, quello di realizzare un’opera del genere, che se portata avanti individualmente avrebbe richiesto tantissimo lavoro in più e sicuramente non avrebbe portato agli stessi risultati”.
Oltre a loro e ad altri cittadini serrastrettesi sono intervenuti alla presentazione il sindaco di Serrastretta, Felice Molinaro, il sociologo, Giuseppe Bianco, di Soveria Mannelli, l’ex sindaco di Sersale, Venanzio Spadafora, nonché degli altri ospiti di Petronà anche loro cultori del dialetto, ognuno dei quali ha espresso l’importanza di mantenere una propria identità in una società liquida basata sulla velocità come quella odierna e hanno evidenziato come si può utilizzare costruttivamente un social network apparentemente frivolo.
Questo libro non vuole essere certamente definitivo ed esaustivo ma solo la prima edizione di un qualcosa che potrà essere ampliata e migliorata sempre di più con la collaborazione di tutti, magari portandolo su qualche piattaforma digitale e multimediale.