A distanza di poco meno di una settimana dal sit-in” Salviamo il mare”, organizzato dal gruppo “
Uniti per ilGolfo di S. Eufemia”, con lo scopo di sensibilizzare tutte le Istituzioni preposte alla salvaguardia del mare, giunge la notizia di un’altra importante operazione (che segue le attività già svolte nelle province di Catanzaro e Vibo), condotta dalla Legione Carabinieri Calabria, guidata dal Generale di Brigata, Pietro Francesco Salsano, con il coordinamento della Procura di Reggio Calabria.
“Uniti per il golfo di S. Eufemia” non può esimersi dal salutare con parole di grande apprezzamento quanto finora svolto dalle forze dell’ordine. “Si assiste ad un cambio di rotta per quanto riguarda la problematica dell’inquinamento del mare”, riporta in una nota la portavoce, Anna Rosa. “Finalmente, dopo anni di assoluta indifferenza da parte di tutti coloro che dovevano negli anni scorsi, provvedere alla tutela di un bene prezioso, quale è il mare, e sento di non risparmiare nessuno delle Istituzioni, si è capito che non ci si può più girare dall’altra parte. Ma si doveva aspettare di arrivare a queste vergognose ( e forse non sanabili del tutto ), manifestazioni di inquinamento? E’ possibile che nessun rappresentante delle Istituzioni abbia capito a quale stato sarebbe arrivata la situazione, a causa di disinteresse, indolenza, incapacità? E’ possibile che di tutti coloro che si sono alternati alla Cittadella, non ci sia stato nessun politico che abbia capito che l’unico volano di crescita della Calabria, regione priva di importanti apparati industriali, sarebbe potuta essere il turismo? E’possibile che nessuno abbia guardato a ciò che avveniva in Sardegna, in Puglia, in Sicilia? Sono stati tutti così ciechi o forse presi solo da interessi personali, incuranti del bene pubblico? Si può , oggi, finalmente sperare che qualcosa cambi? Si può pensare che finalmente la politica si allinei alle attività svolte dalle Procure, dai Carabinieri, utilizzando le risorse a disposizione ? Si può sperare che tutti i sindaci dei paesi costieri e dell’entroterra, responsabili della salute pubblica delle loro comunità, finalmente attenzionino ciò che accade nelle loro realtà?
Il nostro gruppo – continua Anna Rosa- è nato come espressione della società civile, che per anni ha assistito inerme a tutto quello che, in maniera ignobile, accadeva. Oggi ha preso coscienza di diritti negati.
Pertanto, alla luce di ciò, continuerà a protestare, a far sentire la sua voce. Questo accadrà perchè, ancora oggi, (30 aprile nda), il mare appare verde, sporco e maleodorante. Non si accetteranno più inutili slogan, si chiederanno fatti, anche con la consapevolezza che non si è più soli. Il mondo dell’associazionismo tutto che si sta muovendo nella nostra regione, è ormai profondamente attento e non consentirà che altri passi sbagliati e scellerati si compiano.