‘Ntoni Montano ritorna a fare musica come solo lui sa fare, con la giusta dose di allegria e spensieratezza, rifacendosi alla tradizione reggae giamaicana, ma nel contempo ripescando delle autentiche perle nella tradizione musicale e cantautorale italiana e interpretandole, appunto, in un modo del tutto personale.
Nel secondo volume di “Frammenti”, già disponibile sulle migliori piattaforme digitali, reinterpreta A mano a mano, del grande cantautore suo corregionale Rino Gaetano (ne è stato realizzato anche un videoclip), e Qualcosa di grande, dei Lùnapop. A completare il lavoro altre due cover: un’interpretazione da brividi di Tutto il resto è noia, dell’indimenticato Franco Califano, e una più scanzonata di Come prima, di un “preistorico” ma gradevolissimo Tony Dallara, tutti grandi classici della musica italiana riadattati secondo le sonorità giamaicane.
Non possiamo qui non ricordare, con un certo orgoglio, che le origini di ‘Ntoni Montano sono soveritane, come lui stesso ama ribadire nella sua biografia: «Antonello Pascuzzi in arte ‘Ntoni Montano. Cresciuto in una famiglia di musicisti in un piccolissimo centro della pre-Sila catanzarese [Soveria Mannelli, appunto], comincia sin da bambino a interessarsi alla cultura e alla musica tradizionale del posto, divenendone con gli anni profondo conoscitore e coinvolto esecutore. La passione, poi, per la black music e l’attaccamento alle proprie radici, lo portano ad avvicinarsi anche al reggae. Determinante l’incontro con Kissusenti, primo sound reggae catanzarese con il quale muove i primi passi nelle dancehall locali e nazionali; nasce così in lui, il connubio tra sonorità giamaicane e calabresi, sfruttando il dialetto e le tecniche di esecuzione tipiche della sua terra d’origine, peculiarità che lo contraddistinguono e che ne fanno la sua caratteristica più significativa».
La produzione dell’EP è stata curata da VirtuS, un artista di casa Redgoldgreen Label, che ha messo tutta la sua creatività nel riarrangiare alcuni celebri brani in una nuova chiave reggae, ska e rockstady, gli stili musicali tipici giamaicani, che nascevano e si sviluppavano proprio nell’isola caraibica negli anni ’60, ’70 e ’80.
È prevista inoltre a breve l’uscita di una versione estesa dell’EP, in streaming, con l’aggiunta di brani questa volta dal sound digitale, a rappresentare ancora un’altra anima del bravo e poliedrico artista calabrese: quella più dancehall.
di Raffaele Cardamone