«Il romanzo nelle prime righe inizia con un adagio musicale che preannuncia un crescendo nel prosieguo della narrazione…. collocata in un luminoso giorno di un “lucore” accecante… un termine che ha un sapore antico, non è una ostentazione stilistica ma una consapevole scelta che sembra dare plastica consistenza all’incorporeità della luce…»
Con queste parole comincia la sua relazione sul libro di Anna Maria Caligiuri “Il quaderno blu”, il prof. Alessandro Perri, già ordinario di lettere nei licei, collega e buon amico della scrittrice. La città di Decollatura ha voluto rendere omaggio ancora una volta alla prof. Caligiuri, invitandola a partecipare agli eventi estivi di “Un’estate così” con la presentazione del suo secondo romanzo, già conosciuto e apprezzato anche nei paesi vicini e fuori regione. All’evento che ha visto una sala piena di persone attente, hanno partecipato oltre all’emerito relatore prof. Perri, il sindaco Raffaella Perri e il parroco don Marco Mastroianni, di Decollatura. Entrambi hanno rivolto parole di encomio per il contenuto e lo stile agevole del romanzo. Era altresì presente la presidente Fidapa Soveria Maria Luisa Mascaro che, nel ringraziare l’amica e socia Anna Maria per aver accettato l’invito a partecipare agli eventi estivi programmati, ha detto che nello scorso anno sono stati editi oltre 70.000 libri, ma la percentuale di lettura in Italia è molto al disotto dei Paesi dell’Est Europa. Questo dato induce a riflettere, ha continuato, sulla scarsa attitudine alla lettura dei nostri giovani, già ridotta dall’uso indiscriminato dei social prima ancora dell’adolescenza. Al tavolo dei relatori anche la rappresentante del Lions club di Soveria Mannelli, Assunta Scavo, la quale dopo aver sottolineato la fattiva collaborazione che c’è sempre stata tra Lions e Fidapa, si è congratulata con la scrittrice per i temi trattati nel romanzo concludendo così: »Quando ho finito di leggere mi è sembrato di essere stata in un film…» Ciò a sottolineare come le vicissitudini descritte nel libro siano state, usando le parole del prof. Perri “di una soave levità… con colori vividi e realistici…e quelle di lacerante dolore quasi scolpite.”
Al termine del giro dei saluti e della raffinata e puntuale relazione del professore, il coordinatore Raffaele Anastasio ha dato la parola all’autrice del testo, che prima di esprimere un suo commento ha voluto ringraziare tutti i relatori e le persone presenti in sala, tra i quali il sindaco di Soveria Mannelli, Michele Chiodo, la presidente della commissione P.O. di Soveria Mannelli, Paola Cardamone, il sindaco di Bianchi Pasquale Taverna, le autorità Fidapa Laura Gualtieri e Marisa Gigliotti, rispettivamente presidenti delle sezioni delle città di Catanzaro e Soverato.
La prof. Caligiuri ha poi così proseguito: «Mi preme ringraziare mia madre Luigina Fabiano, che è stata la voce narrante della mia famiglia d’origine. Fino alla morte, quasi centenaria, con grande lucidità e discernimento ha depositato il suo sapere nelle menti di noi figli e poi dei nipoti. Lei e prima ancora mia nonna, mi hanno insegnato l’importanza delle memorie, il nostro passato non deve andare perduto, abbiamo il sacro dovere, oggi che siamo nonni anche noi, di fare altrettanto». Ha poi concluso: «Quando ho finito di scrivere questo libro, dopo aver letto tutte le lettere dei miei suoceri, catalogate da mio figlio Samuele, mi sono sentita pervasa da una strana nostalgia, sentivo come se due amici appena ritrovati mi avessero lasciato di nuovo da sola. Avevo letto le loro lettere, avevo scritto la loro storia. Ci eravamo conosciuti e tenuti compagnia per tanti mesi, adesso i due protagonisti avevano terminato il loro compito di Angeli custodi dei miei pensieri, dovevano andarsene e io perdevo due insoliti amici: i genitori di mio marito».