Scrive una lettera è dare voce all’io narrante liberandolo dalle catene della paura e delle parole vuote.
Ha dimestichezza con l’arte del raccontare storie la giovanissima ragazza di Belcastro Anna Maria Folino.
La studentessa dell’Istituto di istruzione superiore di Sersale, diplomatasi pochi giorni fa, ha partecipato alla prima edizione del concorso letterario, promosso dalla parrocchia Santa Rita di Crotone, sul tema: “Genitori e figli: un dialogo di affettuosità e incomprensioni, di tenerezza e silenzi. Una lettera per raccontare della relazione tra genitori e figli”.

Non è passata inosservata l’epistola di Anna Maria e ha vinto il primo premio con questa motivazione dei giurati: “L’intuizione – scrivono i componenti della commissione cultura – di aver collocato la relazione con i genitori in un contesto più ampio, fatto di relazioni con tutti i componenti della famiglia che si è tradotto in una rete di affetti che nutrono la crescita dell’autrice. Tale originalità viene premiata dalla giuria colpita da una tale respiro così ampio e così vissuto della realtà famigliare.”
La storia di Anna Maria è la storia di tutti, racconta affetti, racconta la vita.

Così ha parlato dei genitori e dei fratelli: “Non ho mai avuto modo di ringraziarvi per tutto quello che fate ogni giorno, che avete fatto e che farete ancora per me. Forse, il troppo orgoglio o il timore di mostrarmi fragile m’impedisce a volte di dirvi ciò che penso davvero, di manifestare quel che provo per voi.
Quante volte mi piacerebbe semplicemente dire ‘vi voglio bene’: siete la famiglia migliore che potessi avere, tutto quello che conta davvero per me, l’amore più puro che possa esistere… Eppure, non vi ho neppure mai chiesto scusa per le volte in cui ho sbagliato, e, fidatevi, ho sbagliato tante di quelle volte che faccio finta di non ricordare”.
Così si è rivolta i fratelli: “A voi devo così tante scuse per il mio temperamento che non saprei da che parte iniziare.
Devo scusarmi soprattutto con te, Gì, che sei la sorella maggiore, la spalla su cui mi sfogo sempre volentieri. Mi rammarico di prendermela con te ogni volta che le cose vanno male: sei così sensibile anche se cerchi di mostrarti forte, un cuore grande ma molto morbido…
Alfredo, più che fratelli, potrei dire tranquillamente che sono la tua gemella, se non fosse per la differenza di età cosi ugual, io e te, cosi protettivi l’un l’altra”.
In ultima analisi, parole commoventi all’indirizzo dei nonni vicini e lontani: “Miei meravigliosi nonni, Gina e Alfredo,sessant’anni di vita insieme: ciò che ho vissuto con voi e che vivo ogni giorno mi ha spinto a credere sempre di più nell’amore.
Parlando d’amore ripenso anche a voi, miei angeli, nonno Tommaso, un’eco lontano le tue carezze, e nonna Lucia, piccola e fragile stella nella lotta contro la malattia che, infine, ha prevalso… Nonnini miei, questa lettera la scrivo soprattutto per continuare a dialogare con voi, che troppo presto siete andati via dalla mia vita, ma mai dal mio cuore: il nonno ci ha lasciato da undici anni, la nonna da quasi due.
La nostra vita quaggiù non è eterna. Io stessa me ne sono resa conto dopo aver perso la mia amata nonna Lucia, e mi rammarico di non averle aperto il cuore come lei ha sempre fatto con me, del tempo che avremmo potuto trascorrere insieme, di non averla ascoltata di più”.
Alla premiazione del concorso letterario di Crotone ha preso parte, in qualità di promotore, il parroco don Tommaso Mazzei, la dirigente scolastica Giovanna Moscato e le docenti Rosanna De Franco e Anna Maida per l’Istituto di istruzione superiore Rita Levi Montalcini di Sersale.
Enzo Bubbo