Scrivere “Meloni evapora”, avete capito bene, solo “Meloni evapora”, niente più di questo: “Meloni evapora”, è stato considerato una gravissima offesa, una “manifestazione di odio”, quasi un vilipendio, una lesa maestà…
A me sinceramente questa cosa non è sembrata così grave, non mi ha scandalizzato più di tanto, seppure sia avvenuta durante un evento pubblico, il “Festival delle Invasioni” di Cosenza, patrocinato dal Comune e finanziato dalla Regione.
La frase incriminata è stata scritta con la luce, proiettata su una parete, quindi in modo evanescente: non c’è stato neppure bisogno di cancellarla, come avviene per le scritte o gli imbrattamenti fatti con la vernice biologica usata dai giovani di Ultima Generazione.
La cosa ha provocato reazioni a mio avviso esagerate da parte di quello stesso partito la cui organizzazione giovanile è stata sorpresa da una nota inchiesta di Fanpage mentre i suoi adepti gridavano: “Duce Duce”, “Sieg Heil”, motto delle SS naziste, e altre amenità di questo genere.
Reazioni che mi sembrano nascondere un vago tono “totalitario” che mi preoccupa molto, quasi mi intimorisce, pur non impedendomi di esprimere liberamente il mio pensiero.
Provate a immaginare Andreotti (gobbo mefistofelico), Cossiga (scritto con la doppia S stilizzata del corpo speciale nazista), Fanfani (nano malefico)… e tutto il gotha della Democrazia Cristiana inalberarsi per le vere e proprie ingiurie lanciate giornalmente nei loro confronti. O dall’altra parte il Partito Comunista offendersi per accuse anche peggiori, come l’essere “mangiatori di bambini”.
Non accadeva semplicemente perché a quei politici della Prima Repubblica, perfino a loro, era chiaro che soprattutto le giovani generazioni avevano il pieno diritto di prendersela con il potere e con i suoi rappresentanti. Manifestare quel sano dissenso che oggi sembra un’eresia.
E poi… “evapora”, che sarebbe come dire “svanisci”, “sparisci”, ma per riapparire da un’altra parte, magari in un posto migliore, come in una bella storia di Tolkien dal lieto fine, non mi sembra tutta questa grave offesa.
A me sembra solo una metafora riuscita sull’Italia di oggi in cui i leader durano lo spazio di un mattino e poi… evaporano.
Raffaele Cardamone