Come faranno i professori a convincere i propri studenti che lo studio della Storia è importante? Qualcuno sarà disposto a crederci se si accorgerà che si può arrivare a ricoprire cariche istituzionali importantissime pur disconoscendo le più elementari basi della materia?
Difficile rispondere. Fatto sta che da qualche giorno c’è un video che circola sui social e di cui è protagonista – in negativo – il presidente del Consiglio regionale della Calabria. Ancora una volta, dopo la figuraccia dell’approvazione in pochi secondi del provvedimento sui “vitalizi” (comunque li si voglia chiamare). Quello stesso provvedimento che poi è stato altrettanto fulmineamente ritrattato, grazie all’indignazione popolare, alla raccolta di firme per la sua abrogazione promossa da Tesoro di Calabria e alla stampa (noi compresi: https://www.ilreventino.it/chi-custodira-i-custodi/) che – per una volta – ha informato correttamente e senza reticenze.
A pochi giorni di distanza, il presidente, che è espressione della maggioranza che governa la Calabria ma che dovrebbe rappresentare tutti i calabresi, è riuscito a far parlare ancora di sé grazie alle sue posizioni, espresse candidamente in aula, sul fascismo e sul razzismo.
Per il presidente il fascismo non sarebbe stato razzista, bensì avrebbe portato la civiltà in Africa, dimenticando (?) che è stato proprio il fascismo – volendo tralasciare la pagina nera del colonialismo che coinvolge anche le nazioni europee all’epoca considerate “democratiche” – a emanare le “leggi razziali” e a collaborare attivamente con Hitler nella realizzazione della Shoah: l’eliminazione sistematica di milioni di ebrei e altre categorie di persone considerate da quei regimi “inferiori”.
Se questo non è razzismo!… Un buon ripasso su un manuale di Scuola media sarebbe sufficiente a capire cosa è stato il regime fascista e cos’è il razzismo, da questo stesso regime prima teorizzato, anche attraverso la rivista «La difesa della razza» e un movimento di sedicenti intellettuali chiaramente al suo soldo, e poi tragicamente messo in atto.
Ai ragazzi che studiano ci permettiamo di suggerire noi la risposta: lo studio della storia è importantissimo, perché ci permette di non ripetere gli errori del passato. Ma la politica – in questa fase storica – sembra ignorare completamente questa semplice verità.
Raffaele Cardamone