Carlopoli – Ottocento anni fa il 30 marzo 1202, morì Gioacchino da Fiore. In occasione dell’anniversario della morte dell’abate calabrese “di spirito profetico dotato” è stato presentato nel corso di un un incontro, tenutosi a Carlopoli presso l’Ostello della Gioventù, un libro sull’abate Gioacchino da Fiore.
In fase di stampa la pubblicazione curata dal prof. Cesarè Mulè e patrocinata dall’Amministrazione Comunale di Carlopoli con il sostegno della Casa Editrice Rubettino dal titolo “Sulle orme di Gioacchino”.

Il sindaco di Carlopoli, Mario Talarico, ha dichiarato «ho ritenuto importante un incontro di giornalisti e cultori per presentare un libro su Gioacchino da Fiore, per alimentare l’attenzione sul Medio Evo e la vita della nostra montagna che guarda al futuro. L’abate di Corazzo è stato un protagonista delle condizioni della vita sociale e di una religiosità più intensa imperniata sul Vangelo e sulla Trinità. Per questi motivi abbiamo sostenuto il noto scrittore Cesare Mulè. L’Amministrazione Comunale ritiene che Carlopoli richiamerà l’attenzione per migliorare l’economia locale ed aprire le porte alle correnti del turismo culturale».
Da parte dello scrittore Cesare Mulè è stato rilevato «il sindaco Talarico ha scelto di realizzare questa iniziativa perché la Montagna attrae soprattutto con gli scenari paesaggistici ma anche con i monasteri, che hanno dato un grande contributo alla vitalità del territorio. Ritengo che la scelta del sindaco sia valutata positivamente. L’editore Rubbettino è nato in montagna ma ha conquistato l’attenzione dell’intellettualità italiana».
Il nostro territorio porta il segno della storia, di un passato straordinario, sconosciuto a molti. L’Abbazia di Corazzo è un’eredità storica rilevante per il Comune di Carlopoli e rappresenta il bene archeologico più importante dell’intera area del Reventino. Chiunque la visiti riconosce che si tratta di un luogo ricco di spiritualità, una gemma preziosa, incastonata nel verde intenso della valle del Corace. Giungere davanti ai ruderi dell’Abbazia dove visse Gioacchino da Fiore è ancora oggi, per il visitatore, un’esperienza speciale. Non è solo una passeggiata tra vecchie mura ma un vero e proprio viaggio nel tempo che produce una forma di fascinazione senza eguali e che regala momenti di serenità e pace interiore per il corpo e per l’anima. Dal comune di Carlopoli viene spieganto in un comunicato che <<per questa Amministrazione Comunale Corazzo non è soltanto un monumento, ma il simbolo della rinascita: “siamo fermamente convinti che il risveglio del nostro territorio passi anche da qui, dalla nostra storia, dalle nostre radici”. Valorizzare la nostra Abbazia può concretamente risvegliare l’interesse verso le aree interne, tagliate fuori dai circuiti turistici ufficiali e da questi scavi culturali. Da sempre l’Amministrazione Comunale che rappresento si è prodigata per la sua valorizzazione e l’opera del Prof. Mulè s’inserisce perfettamente in questo percorso. “Sulle orme di Gioacchino da Fiore” vuole rappresentare un invito alla conoscenza di una delle figure più affascinanti della cultura e della spiritualità europea e un ulteriore tassello nell’opera di promozione sistematica del territorio, già da tempo avviata dalla nostra giovane Amministrazione comunale. Valorizzare la figura dell’Abate di Corazzo diventa quindi essenziale per riscoprire, tra le pieghe della storia, le radici antiche del nostro passato, missione alla quale si è egregiamente dedicato il compianto amico, storico e scrittore Salvatore Piccoli distinguendosi tra tutti per l’approfondita conoscenza di questi luoghi e per il ricco patrimonio editoriale lasciatoci in eredità. Un particolare ringraziamento alla Casa editrice Rubbettino, una solida realtà culturale ed economica, che col proprio lavoro contribuisce nel quotidiano a promuovere lo sviluppo della nostra terra. Grazie per aver creduto in questo progetto, per averlo sostenuto e per averne reso possibile la concreta realizzazione. Siamo convinti che Gioacchino dimora ancora in mezzo a noi, tra le mura della nostra Abbazia, ed è nostro dovere farlo rivivere. La nostra più intima speranza è che questa pubblicazione possa servire da stimolo per recuperare, nella memoria della nostra gente, quel patrimonio immenso di storia e di cultura che il territorio ci offre>>.