Scriviamo questo articolo su invito di un nostro affezionato lettore di Lamezia Terme, Giampiero Scarpino, il quale, dopo aver letto il nostro approfondimento sui vent’anni delle Sorelle Povere di Santa Chiara a Scigliano, ci ha segnalato il link – sotto nell’articolo – di una sua intervista (VIDEO) di qualche anno fa.
Approfondendo la sua segnalazione, abbiamo scoperto che Giampiero Scarpino è cronista – opinionista -redattore di www.amicifrancescani.it portale mondiale francescano ricco di informazioni, fotografie e link dedicati all’ordine francescano, curato con grande attenzione e passione.
Le Clarisse di Scigliano, provenienti dal Monastero di Castelnuovo, in provincia di Palermo, si insediarono inizialmente a Conflenti, presso il Santuario della Madonna di Visora. Tuttavia, le suore si resero conto che tale ubicazione non permetteva una vita di clausura adeguata, mentre il nuovo convento, previsto presso la mistica “Querciola” alle pendici del Reventino – luogo noto per l’apparizione della Vergine Maria su una quercia nel 1578 – era ancora in costruzione e i tempi di realizzazione si prospettavano lunghi.
Si optò quindi per una sistemazione temporanea nell’antico convento di Scigliano, uno dei primi della riforma cappuccina, dedicato a Santa Maria delle Grazie e fondato nel 1584 su un preesistente insediamento basiliano. Quella che inizialmente doveva essere una soluzione provvisoria si rivelò invece definitiva.
L’intervista, articolata in due estratti video che allegheremo all’articolo, è stata realizzata in un periodo in cui Giampiero Scarpino, impegnato in attività di volontariato, faceva parte dell’Ufficio Comunicazioni della Diocesi di Lamezia Terme, curato da don Pino Fazio.

La Vita delle Clarisse: Un Cammino di Fede e Contemplazione
La vita di clausura delle suore di Santa Chiara, conosciute anche come Clarisse, è un percorso di fede profondo e totalizzante. Seguire l’esempio di Santa Chiara d’Assisi significa scegliere un’esistenza dedicata interamente alla preghiera, alla contemplazione e al servizio umile, in un ambiente di silenzio e raccoglimento. L’Ordine delle Clarisse fu fondato nel 1212 da Santa Chiara d’Assisi, allieva e contemporanea di San Francesco. Desiderosa di seguire una vita di povertà e preghiera, Chiara si rifugiò nella Chiesa di San Damiano, dove iniziò a vivere secondo la regola francescana, dando vita a una comunità di donne consacrate a Dio.
Le suore di clausura conducono un’esistenza scandita dalla preghiera e dal lavoro. Nel video scopriamo che la fabbricazione delle ostie è una tradizione dell’ordine. Le loro giornate si articolano tra momenti di meditazione, celebrazione della Liturgia delle Ore e attività manuali, come la cura del monastero, la preparazione delle ostie, la produzione di liquori e la realizzazione di manufatti artigianali.

La clausura non è un isolamento dal mondo, ma una scelta di totale immersione nella spiritualità. Le Clarisse offrono la loro vita in preghiera per l’umanità intera, intercedendo per i bisogni del mondo. La loro missione non è visibile come quella di altri ordini religiosi attivi nella società, ma ha un valore profondo per la Chiesa e per i fedeli.
Le loro giornate iniziano alle ore 06:30 con l’Ufficio delle Letture mattutino. Alcuni giorni della settimana, in particolare il sabato, il sonno viene interrotto per celebrare l’Ufficio delle Letture nella notte, un momento di profonda intimità spirituale, in cui si rafforza la consapevolezza di appartenenza alla Chiesa. In questo istante di raccoglimento, anche coloro che, per svariati motivi, non riescono a dare voce alle proprie preghiere vengono simbolicamente accolti nell’orazione delle Sorelle Povere di Santa Chiara di Scigliano.
Il tempo all’interno del monastero è scandito dalle Ore liturgiche, che rappresentano i momenti salienti della vita di Cristo. Vi è inoltre un’ora di silenzio, da dedicare, a scelta, alla preghiera, allo studio o ad altre attività spirituali.

La Sfida delle Vocazioni
Nonostante le vocazioni esistano ancora, la società sempre più secolarizzata incide sulle scelte vocazionali, poiché le famiglie, rispetto al passato, tendono meno ad accompagnare i figli nel cammino di fede.
Questo stile di vita può sembrare difficile agli occhi della società moderna, ma per le Clarisse è fonte di gioia e realizzazione spirituale. Come afferma la Badessa nell’intervista, “Se c’è la spiritualità, ogni monastero è un Proto-Monastero”, sottolineando che non esiste amore più grande di quello che porta a donare interamente la propria vita.
La povertà scelta non è miseria, ma un’espropriazione di sé. La scelta di quest’ordine francescano femminile è un atto di totale donazione per la contemplazione del mistero di Cristo, un cammino privilegiato verso Dio. San Girolamo, uno dei Padri della Chiesa, affermava che “chi lotta nudo è più facilitato alla vittoria”. La clausura permette infatti a chi si spoglia delle proprie passioni di avvicinarsi con maggiore apertura alla dimensione divina.

Le Clarisse offrono la loro esistenza in preghiera per l’intera umanità, intercedendo per i bisogni del mondo. La loro missione, seppur silenziosa, rappresenta un faro di spiritualità e un esempio di dedizione totale a Dio, un invito a riscoprire il valore della preghiera e della semplicità.
Ora diamo la parola ai protagonisti nei due video gentilmente segnalati.
Segue la seconda parte dell’intervista…