Riceviamo e pubblichiamo, una lettera inviataci dall’associazione di Conflenti “Una voce tante voci” che, con amarezza, fa rilevare come la situazione sulle strade provinciali del Reventino, in particolare sulla Provinciale 73 che collega Lamezia a Martirano Lombardo, sia davvero arrivata ai limiti della decenza. Soprattutto, tra le righe scritte, emerge l’indignazione per l’indifferenza delle istituzioni nei confronti dei cittadini, che in migliaia, ogni giorno, con grande disagio, la percorrono. Ecco il testo integrale della lettera:
La strada provinciale 73 che collega Martirano Lombardo a Lamezia Terme – affermano gli autori nello scritto – ormai può essere considerata come uno degli emblemi dell’indifferenza istituzionale verso i problemi dei cittadini. Lo dimostra il dato avvilente che, nonostante le tante segnalazioni e sollecitazioni a migliorarla provenienti da più parti, chi di dovere non solo non interviene, ma prende anche in giro l’utenza. Ricordiamo infatti che l’arteria in questione è molto trafficata, essendo l’unico importante collegamento tra la città della piana e l’entroterra lametino. Ogni giorno migliaia di persone, tra studenti e lavoratori la percorrono non senza rischiare incidenti dal momento che vi sono tratti lasciati perennemente all’incuria. E a nulla sono valsi i recenti “lavori” con i quali l’ente provinciale ha inteso lavarsi la coscienza mettendo qualche toppa di catrame su alcune delle numerosissime e pericolose buche presenti sul tracciato.
Ad aggravare il quadro, – prosegue la missiva – già a tinte fosche per i tanti automobilisti che transitano quotidianamente sulla SP73, ci sono erbacce e sterpaglie che hanno invaso in più punti la strada, rendendone particolarmente problematica la percorrenza in prossimità di bivi e tornanti, dove, proprio a causa della incontenibile vegetazione, la visibilità è ridotta al lumicino. Senza contare i vari tratti caratterizzati da sconnessioni e dislivelli che rendono questa strada una mulattiera. Questi sono i problemi, evidenti ed oggettivi, – evidenzia ancora la lettera – che come tali tutti vedono e subiscono, tranne coloro che avrebbero il dovere amministrativo e morale di intervenire con concretezza. Cosa deve accadere perché chi di dovere si decida ad avviare una sessione di lavori finalizzata a rendere civile un’arteria strategica?
Noi come associazione impegnata nel sociale da molti anni – conclude l’associazione nella lettera – non molleremo la presa e continueremo a segnalare questa vergogna dalla quale si misura anche il senso civico dei rappresentanti politici, gli unici che non vedono il pericolo.
L’Associazione
“UNA VOCE TANTE VOCI” di Conflenti