Quest’anno, l’Istituto Comprensivo “G. Rodari” di Soveria Mannelli e Carlopoli, che usa concludere ogni anno scolastico con una rappresentazione teatrale di grande effetto scenico per il pubblico e notevole valenza didattica per gli alunni, non ha perso l’occasione di celebrare degnamente il settantesimo anniversario della nascita della Repubblica italiana.
Il titolo – semplicemente “Settanta” – è infatti evocativo degli anni che sono passati da quel referendum istituzionale del 1946 che cambiò la forma di stato dell’Italia di allora da monarchia in repubblica.
In quello stesso giorno, si elessero anche i cosiddetti “padri costituenti”, cioè quegli uomini e quelle donne che avrebbero fatto parte dell’Assemblea Costituente al fine di dare vita alla Costituzione italiana: senz’altro una delle più belle e, ancora oggi, più avanzate del mondo.
Per la regia di Emilia Molinaro, Teresa Matera, Giusi Marasco, Gabriella Sirianni e Corrado Plastino, gli alunni della scuola secondaria di primo grado di Soveria Mannelli e di Carlopoli, in collaborazione con la scuola di danza “Progetto Danza” di Soveria Mannelli, hanno interpretato, come già avviene da alcuni anni, un testo, estremamente significativo e coinvolgente, dello stesso Corrado Plastino.
Lo spettacolo è andato in scena proprio la sera del 2 giugno a Soveria Mannelli, con il patrocinio del Comune di Soveria Mannelli, del Comune di Carlopoli, del Comune di Stazzema (medaglia d’oro al valor militare), del Comune di Marzabotto (medaglia d’oro al valor militare), del Parco Nazionale della Pace (LU) e del Parco Storico di Monte Sole (BO).
Hanno assistito alla rappresentazione la sorella della più giovane vittima (di appena 20 giorni) della strage di Sant’Anna di Stazzema, Adele Pardini, e il Segretario dell’Associazione superstiti di Sant’Anna di Stazzema, Graziano Lazzeri, che ha trovato il modo di esprimere tutta la sua emozione e commozione, subito dopo lo spettacolo, destinando il seguente testo agli autori e agli interpreti dell’opera:
<< Adele, il regista Corrado Plastino, l’attrice che ha interpretato la piccola Anna Pardini. Non è stato semplice contenere l’emozione.
Muovendo dai nostri giorni “confusi” dove un siriano plurilaureato sopravvive lavando vetri in mezzo allo scherno, ma ringrazia di non esser morto in mare come centinaia di profughi, passando per il sacrificio di Emanuela Loi e dei troppi uccisi in quella ininterrotta scia di sangue degli anni degli attentati, si arriva a lei, Anna Pardini.
Nella finzione scenica Anna ancora si crede viva e abita un mondo fatto di illusioni. Poco a poco la triste verità: non è mai invecchiata, non si è mai sposata, non ha mai potuto diventare neppure una bambina…
Ma noi? Siamo certi che anche noi non viviamo di illusioni? Chi ci dice che ciò che è stato non si ripeterà? Chi ci garantisce che la Repubblica, la Costituzione per anni baluardi a difesa della vita civile siano date per sempre? Forse ancora oggi si deve essere partigiani? La risposta è evidente: sì! Dobbiamo difendere libertà, uguaglianza, solidarietà, umanità. Perché in ogni tempo, da sempre, la tentazione di sopraffare i propri simili si riaffaccia in modi sempre nuovi. >>
C’è poco da aggiungere a parole così sagge e giuste, che ci devono far riflettere se i cambiamenti che si vogliono perpetrare oggi nei confronti della nostra Costituzione siano davvero migliorativi o magari, per una giovanilistica ansia di cambiamento, si rischia di cambiare in peggio.
Resta solo da dire che il dramma teatrale “Settanta” aveva tra l’altro appena partecipato, come di consueto, alla XIX edizione del Festival Teatro Scuola di Altomonte, un importantissimo concorso destinato alle scuole di tutta Italia, classificandosi al secondo posto nella sezione dedicata alle Scuole primarie e secondarie di primo grado.