di Gigi Sirianni –
«Nel 2016 è nato tutto da uno scherzo e dalla nostra passione per la musica, ascoltavamo spesso i Black Sabbath e qualcosa di Vasco Rossi. Io, Samuele Rizzo suono il basso e canto, mentre il mio socio Mattia Golia è alla chitarra elettrica.
Entrambi siamo autodidatti e ne andiamo molto fieri.
Abbiamo iniziato a parlare di mettere su una band e così abbiamo incontrato il nostro batterista Attilio Ferrari.
Noi tre fondatori, nati a Scigliano, un piccolo borgo di 1000 anime nella Valle del Savuto, siamo riusciti in una piccola grande impresa, anche grazie a Maria Francesca Paonessa, cantante e Ugo Mancuso alle tastiere, entrambi di Carpanzano.
Questa è l’attuale composizione di Risorse 19».
Perché avete dato questo nome alla band?
«Abbiamo scelto questo nome perché nella musica abbiamo trovato le risorse per andare avanti nonostante le restrizioni delle libertà personali.
Durante il primo lockdown dovuto al Covid-19, abbiamo composto a distanza i nostri primi inediti, tra i quali Felpa, singolo che uscirà su tutte le piattaforme digitali il 27 marzo 2021».
Il 27 marzo prossimo esce il vostro primo singolo denominato Felpa, di cosa parla il pezzo e cosa vi aspettate?
«Il brano Felpa, parla di una storia d’amore ormai conclusa e di come lui pensa a lei ogni volta che vede questo abito, posato sulla spalliera della sedia nella sua camera. Speriamo di riuscire a comunicare le sensazioni condensate nel brano, a tutti coloro i quali vorranno ascoltarci, perché in Felpa, primo singolo estratto dall’album che uscirà nell’anno corrente, c’è tutto lo spirito della band».
Che genere musicale propone Risorse_19?
«Secondo noi la musica non è classificabile in un genere, è una cosa che va molto oltre.
Se proprio dobbiamo classificarci in una categoria, diremmo che siamo Indie, con contaminazioni che spaziano dal rock fino ad arrivare al rap. Sia per il fatto che non abbiamo un editore di riferimento e perché seguiamo la scia di molti artisti underground, che guardano alla musica, più per quello che trasmette e meno al mero profitto».
Vi sentite di ringraziare qualcuno in particolare che vi ha aiutato nel vostro percorso?
«Innanzitutto vorremmo ringraziare l’ingegnere Raffaele Pane, sindaco di Scigliano, che ci ha fornito una sala prove e ci ha dato tutto il suo sostegno e la possibilità di esibirci molteplici volte. In una di queste occasioni, abbiamo avuto l’onore di fare da gruppo spalla e Eman, nella notte degli artisti sciglianese nel 2019».
Un ringraziamento speciale, va anche a Marco Piccolo (funambolico disk jockey e dotato di singolare talento musicale) per la dedizione con la quale ci ha sempre sostenuto e spinto a migliorarci ogni giorno da anni a questa parte, è quanto evidenziano i componenti della band che inoltre vogliono formulare la seguente dichiarazione.
«Infine, vorremmo ricordare Paolo, padre di Marco, scomparso pochi mesi fa, perché è stato un punto di riferimento per tutti noi sia dal punto di vista umano che professionale».