Il mondo del gioco d’azzardo ha subito una grossa scossa con il Covid-19. La pandemia, prima, durante e soprattutto dopo ha avuto delle determinate conseguenze. Principalmente il cambiamento dei consumi e delle abitudini di gioco, che pongono l’industria dell’azzardo, oggi, di fronte a nuove sfide. Fondamentali per il suo futuro, peraltro. Così come in altri settori industriali e produttivi, i cambiamenti aziendali avranno delle conseguenze sul fare business nel mondo dei giochi. Ma sarà questo un cambiamento permanente? Se sì, che impatti avrà? Hanno provato a rispondere a domande decisive alcuni esperti internazionali del gaming, riunitisi nell’abituale gruppo di lavoro di Ampersand, promosso da Clarion Gaming, tramite una sessione straordinaria durante la pandemia per focalizzare l’attenzione su temi alquanto strategici. Una prima nota positiva viene dalle persone anziane, che hanno stravolto le loro abitudini quotidiane e si sono dedicate alla navigazione via web: possono essere loro la nuova frontiera del gioco online.
A questo proposito William Hill, noto bookmaker britannico, ha registrato un balzo demografico per la sua offerta online da inizio pandemia. Ma questo cambiamento sopravviverà? E come dovrebbero comportarsi gli operatori? Puntare sull’online o cercare una mediazione col fisico, fondamentale per le casse erariali di uno Stato? Per molte di queste domande uno sguardo andrà dato ai giovani e ai Millennial in particolare: quest’ultimi, è noto cercano giochi di abilità, da tavolo e soprattutto eSports perché ritenuti competitivi e necessitanti determinate abilità. Insomma, i più giovani rifuggono dal commerciale e cercano prodotti sempre più esclusivi e di nicchia: grosso aiuto potrebbe arrivare, in questo senso, dalla gamification.
In questo le società di gioco potranno comunque contare su trasparenza ed onestà, punti determinanti nel marketing per i millennial che si avvicinano ad un prodotto. La partita, per il gioco online, è importante. Quel che sembra chiaro ormai, coi cambi di abitudine dettati dal Covid-19, è che l’online possa essere sia un’esperienza autonomia sia una espansione del marchio offline: per fidelizzare i giocatori e attrarne nuovi. L’emergenza porterà necessariamente più linfa al gioco online, che dovrà dimostrare di saper reggere a tutte le nuove sfide imposte dai tempi che corrono. In che modo? Mettendo in campo tutti gli strumenti e gli incentivi del caso: un esempio in Italia è rappresentato dai bonus proposti dai casinò online, il vero motore di traino per il gioco nostrano. Ed ancora: assumeranno maggior importanza anche i sistemi di pagamento: giocoforza sarà premiato chi offrirà molteplici opzioni di pagamento, fattore questo indicato come decisivo per la transizione al digitale, un po’ come fatto dal Casinò di Lucerna.
La sinergia tra retail ed online dovrà essere sempre più forte: se un locale terrestre ha un marchio a garanzia, i titoli di gioco vanno condivisi su entrambi i canali. Con la primaria importanza da dare al cliente, consapevoli del fatto che con la crisi, in dono, arrivano anche nuove opportunità e nuovi segmenti. Gli eSports, sopracitati, sono un chiaro segnale in questo senso. Inoltre, con la pandemia, sono emerse varie novità nel mondo del marketing: nuove piattaforme altro non sono che nuovi canali da sfruttare.
Ad esempio, TikTok rappresenta un canali esclusivo per fidelizzare coi giocatori e raccoglierne di nuovi. Nuovi ambienti in cui si unificano le generazioni e in cui un prodotto aumenta di popolarità. Ed aumenta, in questo senso, anche l’interazione e l’aspetto sociale, oltre alla fiducia, che è alla base di ogni sfida presente o futura.