di Francesca Cardamone –
Tutti conoscono la storia, quella che si studia tra i banchi e si legge nei manuali, fatta da re, grandi conquistatori e sanguinose guerre. Ma quanti sono al corrente delle piccole storie locali in essa racchiuse, tanto sconosciute quanto determinanti, senza le quali il corso degli eventi, forse, non sarebbe stato lo stesso? È il caso, ad esempio, della sommossa verificatasi in Calabria, a Soveria Mannelli, il 22 marzo 1806, passata ai secoli con il termine di “Vespri Soveritani”. Il paese, così come tutto il Mezzogiorno italiano, era assoggettato al dominio del re francese Giuseppe Bonaparte. Il malcontento del popolo cresceva quotidianamente poiché gli occupatori pretendevano dai poveri contadini ogni genere di prima necessità.
La situazione era tesissima, bastava una goccia per far traboccare il vaso. La scintilla scoccò quando un ufficiale tentò di violentare una giovane soveritana. Ella gridò attirando l’attenzione, in primis del marito, poi di altri compaesani, i quali intervennero uccidendo il soldato. In breve tempo scoppiò il finimondo.
Le truppe francesi si accanirono contro il villaggio di Soveria e la rivolta fu soffocata nel fuoco e nel sangue nel giro di una settimana. Il coraggio e il sogno di libertà dei soveritani, però, non vennero dimenticati. Tramandati nei secoli, sono giunti fino a noi, permettendoci di rievocare quanto accaduto. Nelle giornate del 4, 5 e 6 novembre 2023, grazie ai finanziamenti ricevuti dal Ministero della Cultura, è stata per la prima volta realizzata la Rievocazione Storica dei Vespri Soveritani.
Tre giorni intensi di storia, teatro e tradizione culinaria. Un successo finalmente conquistato grazie alla tenacia della compagnia teatrale “I Commedianti” del prof. Gino Capolupo, coadiuvata dall’Associazione Teatrale Pizzitana, dall’Associazione Murat ONLUS, dall’Amministrazione Comunale di Soveria, dall’Associazione “Il Sabato del Villaggio”, dalla Pro Loco di Parenti e dalla popolazione che ha partecipato numerosa.

Nella prima giornata si è tenuto un convegno storico con la presenziato dal giornalista Nicola Rombolà e dai prof. Mario Gallo e Vincenzo Villella, i quali hanno illustrato nel dettaglio la situazione geo-politica del Decennio Francese.
Nel secondo giorno le strade del nostro paese si sono trasformate in un teatro a cielo aperto: lo spettacolo di burattini per i più piccini, il suggestivo corteo storico con i costumi ottocenteschi, la rappresentazione teatrale del tentativo di stupro e della soppressione della rivolta hanno animato piazza Bonini. A seguire la degustazione di cibi a base di ciciari (ceci), prodotto tipico dell’epoca, e dei dolcetti inventati per l’occasione, “i Vesprini”, a base di farina di ceci.
Nell’ultima giornata il convegno letterario con la presentazione del manoscritto inedito
“Vespri di Calabria” del compianto commediografo soveritano Umberto Pascuzzi, rivisitato magistralmente dalla prof.ssa Valeria Capolupo e che la compagnia
“I Commedianti” metterà in scena a breve.
La rievocazione verrà ripetuta negli anni in quanto l’intento, come ha spiegato il sindaco Michele Chiodo, è quello di storicizzare l’evento troppo a lungo rimasto nell’ombra, coinvolgendo le scuole.
I “Vespri Soveritani”, infatti, hanno rappresentato un tassello importante, non solo nella lotta contro l’esercito francese, ma anche nel Risorgimento Italiano. Come ricordato dal prof. Gallo nel suo intervento, poco dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia nel 1861, a Soveria venne nominato un governo provvisorio borbonico, in controtendenza con l’assetto politico appena delineatosi. Ciò sottolinea, non solo l’attaccamento al regno antifrancese ma, soprattutto, un desiderio insito di libertà. Dunque, è forse giunto il momento di affiancare allo studio della grande Storia quello della piccola storia, per rendere le nuove generazioni di scolari coscienti di ciò che più da vicino è accaduto.
Conoscere la storia globale, senza avere contezza della storia locale, è un grave controsenso culturale ancora troppo radicato nel nostro Paese.