Mi sono intrattenuto in una piacevolissima chiacchierata con Marco Cozza. Cantante, autore, compositore e personaggio televisivo. Amato in tutta la Calabria e non solo. Detiene il record di vendite di dischi a livello regionale (oltre 12.000 copie). Ha sempre lavorato duramente per conquistare il pubblico e non è mai sceso a compromessi.
EM: La tua è una carriera ricca di successi, quando e come è iniziato tutto?
MC: Sin da bambino ero un appassionato di tecnologia. Questa mia passione mi porta ad avvicinarmi alla fotografia che era l’arte praticata da mio padre Elio. Sono arrivato a vincere numerosissime gare con le mie opere fotografiche e con i miei video. Successivamente ho avuto l’opportunità di entrare in televisione come operatore rvm lavorando per due emittenti televisive locali calabresi: Teleuropa e Telestar. Solo nel 1987 è arrivata la decisione di dedicarmi esclusivamente alla musica che è stata negli anni la mia più grande passione.
EM: Questa tua scelta ti ha portato negli anni a vivere di musica e ad incontrare personaggi abbastanza famosi nel campo musicale. Quali sono state le persone di maggiore rilevanza?
MC: Sicuramente Mario Gualtieri che ricorderò per sempre e con il quale ho fatto le migliori esperienze musicali della mia vita. Sono stato il suo fonico e il suo braccio destro. Oltre a lui il maestro Don Backy, mio mito da sempre, con il quale è nata una lunga collaborazione che mi ha portato ad incidere 4 brani insieme a lui. Un altro collega con il quale è nata una grande amicizia è stato Sandro Giacobbe. Oltre a loro il conduttore televisivo Pino Gigliotti, con il quale ancora oggi dura una bellissima amicizia.
EM: Cosa significa per te quando le persone ti incontrano per strada e ti riconoscono?
MC: Per me significa tantissimo, è stato un sogno che si è trasformato in realtà e ancora, quando la gente mi dimostra affetto fermandomi per strada, io mi emoziono…
EM: Attualmente ci troviamo in un periodo particolare. Cosa significa per te non poter stringere la mano o dare un abbraccio alle persone che ti fermano per strada?
MC: Ammetto che è una rinuncia molto grande quella di non poter stringere la mano alle persone che mi stimano e che stimo. E quindi a malincuore si rinuncia perché la salute propria e degli altri viene prima di tutto.
EM: Quello che ci troviamo a vivere è strano, quasi surreale. È uno scenario molto brutto di crisi finanziaria e non solo… Il nostro settore (musicale) e di tutte le arti in generale è in crisi. Tu come pensi possa essere il mondo della musica quando tutto questo sarà finito?
MC: Il mondo della musica, come tutti gli altri settori, sarà indubbiamente in difficoltà e, sia per quanto riguarda gli spettacoli in piazza sia per quanto riguarda il mondo della discografia, cambieranno tante cose. Le vendite dei dischi caleranno a causa della crisi, ma noi dobbiamo sperare perché in giro ci sono tanti bravi cantanti, interpreti, musicisti ecc… e quando c’è il talento prima o poi viene fuori.
D: Secondo te gli artisti emergenti e i piccoli artisti avranno la forza economica – e non solo – per riprendersi?
MC: Sinceramente è molto difficile, però ho speranza e credo in una ripresa generale. Per quanto riguarda il settore musicale ma anche per quanto riguarda tutti gli altri settori.
D: Cosa ne pensa del contatto con la gente mediato dai social in questo periodo in cui non è possibile fare concerti e non è possibile stare a stretto contatto con il pubblico?
MC: Sicuramente i social e la musica in questo periodo sono stati di grande aiuto e ci hanno permesso di ascoltare musica con dirette facebook e quant’altro. In questo periodo devo ammettere di aver trovato tanti nuovi estimatori e persone che mi hanno dimostrato, seppure con un messaggio e non con una stretta di mano, il loro affetto e la loro stima, che ovviamente è reciproca.
di Ernesto Mastroianni