Continua a far discutere, anche ai livelli più alti delle istituzioni regionali e nazionali, il problema del dimensionamento scolastico voluto dall’attuale governo, che costringe le Regioni a operare ulteriori accorpamenti tra istituti scolastici, al fine di ridurre il numero dei dirigenti e degli uffici amministrativi. Si tratta a tutti gli effetti di tagli alla scuola pubblica, anche se ciò non comporta direttamente una chiusura dei plessi periferici. La preoccupazione emerge anche nell’area del Reventino, nei docenti e studenti dell’IIS Costanzo, che al momento accorpa un liceo scientifico a Decollatura, un istituto tecnico e uno professionale di Soveria Mannelli, con i due comuni che sono ormai praticamente conurbati, e un istituto professionale a Lamezia Terme, città più distante e più difficile da raggiungere.
Tutto ciò ha destato l’interesse anche dell’on. Anna Laura Orrico del M5Stelle che, nei giorni scorsi (7 settembre 2023), ha dedicato al problema un suo diretto intervento esponendo la situazione alla Camera dei deputati: «Il taglio indiscriminato che questo governo ha deciso di effettuare sugli istituti scolastici, il famoso dimensionamento scolastico, sta determinando le prime conseguenze negative, molta confusione, mancanza di dirigenti in contesti fragili, competizioni tra sindaci e comuni».
E poi ha aggiunto, entrando più nello specifico: «È il caso per esempio del Liceo Costanzo di Decollatura, un piccolo comune nel Reventino, un’area interna della Calabria, 400 studenti, un reddito medio pro-capite annuo di 15mila euro, un’incidenza di studenti svantaggiati del 3,4%, condizioni infrastrutturali obsolete e drammatiche, una scuola questa che è un punto di riferimento per tantissimi giovani che fanno pendolarismo per poter studiare. Ecco, con il dimensionamento scolastico questo istituto verrà accorpato probabilmente a un istituto più grande nel centro urbano più vicino e perderà non solo la dirigenza scolastica ma anche gli uffici amministrativi. E questo determinerà ovviamente una perdita di efficacia e di qualità non solo nella gestione amministrativa ma anche nell’offerta didattica. Accade così che i sindaci di molti Comuni stiano entrando in competizione per evitare che le proprie scuole vengano accorpate ad altre, perché la Regione Calabria ha deciso di devolvere la responsabilità dei tagli delle autonomie scolastiche ai Comuni e alle Province».
A conferma, se non altro parziale, delle parole pronunciate in Parlamento dall’on. Orrico, nello stesso giorno, presso la Cittadella regionale di Catanzaro, si svolgeva in effetti un incontro tra la vicepresidente della Giunta regionale Giusi Princi, che detiene la delega all’Istruzione, e i presidenti delle Province calabresi. Qui si è deciso intanto di differire al 15 ottobre il termine di presentazione da parte delle Province dei piani di dimensionamento scolastico, per permettere alle stesse di «procedere a una lettura territoriale più approfondita, legata anche alle varie interlocuzioni con le parti». Ma soprattutto «è emerso l’obiettivo comune, previsto dagli indirizzi regionali, di tutelare le aree interne e le aree disagiate, ivi prevedendo le autonomie, ovvero il mantenimento della dirigenza scolastica, optando, invece, per gli accorpamenti nei grossi centri».
Quindi l’intento sembrerebbe essere quello di salvaguardare l’autonomia delle scuole situate nelle aree interne e disagiate, come l’IIS Costanzo. Scuole che vivono problematiche del tutto particolari e che non possono essere gestite da un dirigente che se ne occupi saltuariamente, assieme, se non dopo, quelle degli istituti cittadini ai quali rischiano di essere accorpate.
Raffaele Cardamone