Uscirà il prossimo 2 aprile, come suggerito dal sito della casa editrice Feltrinelli, il nuovo attesissimo romanzo di Domenico Dara dal titolo Malinverno.
Domenico Dara, nato a Catanzaro nel 1971, si lega alla grande casa editrice fondata nel 1954 da Giangiacomo Feltrinelli, dopo i successi ottenuti con Breve trattato sulle coincidenze (finalista al Premio Calvino) e Appunti di meccanica celeste – entrambi i titoli sono editi da Nutrimenti.
Breve trattato sulle coincidenze, inoltre, è approdato sul mercato tedesco grazie alla traduzione della casa editrice Kiepenheuer & Witsch che ha dato vita a Der Postbote von Girifalco.
Malinverno, già prenotabile online, sarà composto da 336 pagine e impinguerà la collana “I narratori” del gruppo editoriale milanese.
«Mi sembrò per un attimo che ogni cosa nel mondo, anche i pensieri, anche i sentimenti, anche i morti avessero la loro giusta collocazione nell’universo. anche io, Astolfo Malinverno, l’unico bibliotecario guardiano di cimitero che l’umanità abbia mai avuto.»
La trama
Ci sono paesi in cui i libri sono nell’aria, le parole dei romanzi e delle poesie appartengono a tutti e i nomi dei nuovi nati suggeriscono sogni e promesse. Timpamara è un paese così, almeno da quando, tanti anni fa, vi si è installata la più antica cartiera calabrese, a cui si è aggiunto poco dopo il maceratoio.
E di Timpamara Astolfo Malinverno è il bibliotecario: oltre ai normali impegni del suo ruolo, di tanto in tanto passa dal macero, al ritmo della sua zoppia, per recuperare i libri che possono tornare in circolazione. Finché un giorno il messo comunale gli annuncia che gli è stato affidato un nuovo, ulteriore impiego: alla mattina sarà guardiano del cimitero e al pomeriggio starà alla biblioteca.
Ad Astolfo, che oltre a essere un appassionato lettore possiede una vivida immaginazione, bastano pochi giorni al cimitero per essere catturato dalla foto di una donna posta su una lapide. Non c’è altro; nessun nome e cognome, nessuna data di nascita e morte. Col tempo Astolfo è colto da un quasi innamoramento e si trova a inseguire il filo del mistero racchiuso in quel volto muto.
Attorno a lui si muovono i lettori della biblioteca, gli abitanti di Timpamara e i visitatori del cimitero, estinti e in carne e ossa, con le loro storie comiche, tenere, struggenti – dal “resuscitato” alla ragazza rimasta vedova alla vigilia delle nozze, che tinge l’abito nuziale di nero e chiede ad Astolfo di unire lei e il trapassato in matrimonio.
Antonio Pagliuso