A tre giorni di distanza, l’eco del clamoroso 4-0 rifilato dal Catanzaro al Cosenza allo stadio “Nicola Ceravolo” non si è ancora spenta. Una sconfitta pesante per i rossoblù, una vittoria travolgente per i giallorossi, che ha mandato KO la squadra ospite, lasciando profonde cicatrici nella tifoseria cosentina.
Perché scriviamo di questo Derby calabrese di Serie B? Perché, essendo ilReventino una testata di “confine”, a cavallo tra le due province interessate, riteniamo giusto affrontarlo non solo come evento sportivo, ma anche come fatto di cronaca.

Catanzaro, la favola continua
Il Catanzaro ha mantenuto la promessa fatta ai suoi tifosi a inizio stagione, confermandosi la squadra rivelazione della Serie B. La vittoria nel derby è solo l’ennesima conferma di un campionato sopra le aspettative, con un obiettivo playoff ormai più che concreto. La squadra di Fabio Caserta ha dimostrato ancora una volta compattezza, gioco brillante e una tenuta mentale da grande squadra.
A certificare il dominio giallorosso, le parole dell’attaccante Pietro Iemmello, autore del primo gol nel derby, che a fine gara ha dichiarato: “Ero convinto che avremmo potuto fare una grande partita e ci siamo riusciti. La sensazione è che siano stati più belli i derby dell’anno scorso, erano stati più tirati. In questo derby è sembrato tutto troppo facile”.
Parole che pesano e che evidenziano la differenza di valori in campo. Mentre la città di Catanzaro festeggia un successo storico, con Iemmello che ha raggiunto il settantesimo gol in maglia giallorossa e un primato condiviso con Ziletti, Costa e Zavaglio per aver segnato in due derby casalinghi consecutivi, il Cosenza sprofonda nella crisi più nera.

Cosenza, il dramma sportivo e societario
La situazione del Cosenza è allarmante. Per l’ennesima stagione consecutiva, la squadra si ritrova a lottare per la salvezza, con una tifoseria esasperata e una gestione societaria sempre più contestata. La disfatta nel derby non è stata solo un passo falso, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, non ha risparmiato critiche, ma non alla squadra, bensì alla dirigenza formata da Eugenio Guarascio e dall’amministratore unico Rita Scalise. Le sue dichiarazioni sono un atto d’accusa durissimo: “La sonora sconfitta subita da un Catanzaro che ha meritato di vincere una partita a senso unico rappresenta il triste epilogo di un campionato il cui percorso è stato reso assurdo da una società alla quale, come amministrazione comunale, abbiamo dato tante chance per potersi riabilitare agli occhi della tifoseria e della città intera. Possibilità che sono state, una dietro l’altra, disattese. Da stasera l’amministrazione comunale non avrà più alcun atteggiamento di apertura nei confronti dell’attuale dirigenza del Cosenza Calcio, alla quale reiteriamo l’invito a farsi da parte.”
Un ultimatum che arriva dopo mesi di malcontento, acuito da un mercato deludente. La campagna acquisti estiva ha mostrato tutti i suoi limiti, e il mercato di gennaio non ha rafforzato la squadra come richiesto dall’allenatore Alvini. Giocatori chiave come Tutino, Marras e Calò sono stati ceduti, tradimento alla promessa di mantenerli in rosa, mentre trattative cruciali, come quella per Calligara, sono naufragate all’ultimo momento in favore del Sassuolo.
A peggiorare il clima, la questione mai risolta della vendita del club. Le offerte per l’acquisizione del Cosenza Calcio non mancano, ma puntualmente vengono smentite dalla dirigenza. Il sindaco Caruso ha rivelato dettagli sconcertanti:
“Ho sentito l’imprenditore Alfredo Citrigno, mi ha informato che c’era stato un incontro per la cessione che sembrava dovesse concretizzarsi, ma poi Guarascio è sparito. Mi sono arrivati dei messaggi da un procuratore sportivo che racconta di un identico comportamento da parte del patron nei confronti di altri imprenditori interessati al Cosenza Calcio. Guarascio deve fare chiarezza e dire finalmente che cosa vuole fare: la città non lo vuole più! La provincia non lo vuole più!”

Mentre la città di Catanzaro è ancora in festa, dopo la dilagante vittoria di 4 a 0. Dove Iemmello ha aperto le danze dei goal, festeggiando il settantesimo centro in maglia giallorossa. Il Catanzaro ha di fatto avanzato la sua candidatura forte per gli spareggi, e dal mirino non ha affatto tolto quel quarto posto sottratto dai grigiorossi poco più di una settimana addietro ad opera della Cemonese. Iemmello afferma ancora:
”sono tornato qui per rivivere ciò che ho vissuto da bambino e da tifoso e devo dire che pian piano si sta avverando”.
Nella città di Cosenza l’atmosfera è di grande delusione ed amarezza, in aperta contestazione con la gestione Guarascio/Scalise. I commenti della gente sono indirizzati alla coppia tanto invisa alla tifoseria dei Lupi. Ma quello che ferisce di più la tifoseria del Cosenza è la ormai consueta farsa della vendita del Cosenza, puntualmente smentita dalla Dirigenza.
Se vogliamo usare una metafora cara alle due tifoserie, la situazione è chiara: le aquile del Catanzaro volano alte, puntando con decisione ai playoff, mentre i lupi del Cosenza vagano feriti e disorientati, in cerca di un futuro meno incerto.
Il campionato non è ancora finito, ma per il Cosenza il tempo stringe. Se non arriveranno presto risposte chiare sul piano tecnico e societario, la retrocessione potrebbe diventare una triste realtà.