Donald Trump ha fatto scuola e ha dei proseliti anche in Calabria. Uno di questi sembra essere il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo che, nel talk show “Votantonio – chiacchiere di libertà” condotto da Vincenzo Merante e Luca Marino, prodotto dall’associazione Città del Vento e trasmesso su web da Calabria 7, ha sciorinato, tra le altre cose, la sua ricetta per rilanciare le imprese e l’economia calabresi, da imprenditore qual è, come ha tenuto a precisare.
E si è trattato di una ricetta – se ho capito bene – protezionistica, proprio alla Trump. Il sindaco della città capoluogo parrebbe intenzionato a far rimanere il Pil calabrese entro i confini regionali potenziando quei settori economici funzionali al consumo interno.
Per fare questo si affiderebbe a una società internazionale capace di fare un’indagine di mercato che ci dica con precisione quali sono i consumi interni della Calabria, al modico costo di 400-500mila euro, che – per carità! – sarà certamente il prezzo di mercato (anche questo) e quello giusto per altissime prestazioni di questo tipo.
Sì, – se ho ben capito – la sua è proprio una ricetta protezionistica come quella di Trump nei confronti della Cina, ma anche dell’Unione Europea. Con la differenza che la Calabria non può reggere alcun confronto con gli Stati Uniti d’America.
Ma io, che non sono un economista, tanto meno un imprenditore, mi permetto di manifestare le mie perplessità. Sulla società di indagini voglio solo ricordare (conscio di parlare in questo caso di finanza e non di economia reale) che il giorno prima del fallimento della Lehman Brothers, nel 2008, le grandi agenzie di rating internazionali ci dicevano che era solidissima. Sulla ricetta del protezionismo, ho l’impressione che sia – così come è stata posta e sempre se l’ho ben compresa – anacronistica e inapplicabile.
Ma questa è solo la sensazione di un profano. Quindi, se Abramo sarà candidato alla presidenza della Regione Calabria e se sarà eletto, vedremo se la sua ricetta basata sul protezionismo in salsa calabra (quindi piccante) funzionerà e se sarà davvero capace di salvare la Calabria dal suo ineluttabile declino segnato da una classe dirigente che, da vent’anni – come ha ammesso lo stesso Abramo –, non è in grado di pianificare sviluppo.
di Raffaele Cardamone