Una seduta lunghissima e intensa (oltre 3 ore), in un clima teso e, al contempo, battagliero, di chi è deciso a non farsi scippare un sacrosanto diritto.
Con questi connotati si è svolto, martedì scorso, il consiglio comunale aperto presso la sala conferenze del Liceo Scientifico Costanzo di Decollatura sulla questione ammodernamento del la tratta ferroviaria Catanzaro-Cosenza di Ferrovie della Calabria che, a quanto pare, escluderebbe dl transito Decollatura.
La sala gremita, con alcune persone rimaste in piedi ad assistere, è indice di come il centro presilano abbia reagito a questo paventato rischio. Con lo stesso spirito di grande partecipazione, il presidente del Consiglio, Enzo Marchio, ha aperto la seduta dando la parola subito al sindaco, Raffaella Perri, che ha ribadito con forza come FdC, più volte interpellata dall’amministrazione sulla questione, on abbia mai risposto e, soprattutto, non abbia ancora prodotto documentazione ufficiale a riguardo. “Credo – ha aggiunto Perri – che Decollatura abbia pagato già un prezzo incalcolabile con le 31 vittime della Fiumarella nel ’61 e sarebbe un’ulteriore beffa tagliare fuori l’IIS Costanzo, la cui nuova sede è sorta proprio vicina ad una delle 4 stazioni di Decollatura una ventina di anni orsono, proprio per dare l’opportunità ai tanti studenti dei centri viciniori di raggiungerlo facilmente e, quindi, penalizzare di fatto l’aspetto istruzione”.
Il capogruppo di maggioranza, Claudio Marasco, ha ricostruito i fatti svoltisi, fino alla stretta attualità, a partire dal 2015, anno in cui la Giunta regionale guidata da Oliverio chiese uno studio di fattibilità in materia, aggiungendo che i 110 minuti di percorrenza della tratta, con appena 5-6 minuti di guadagno rispetto allo stato attuale, non giustificherebbero in ogni caso, la modifica del percorso penalizzante per Decollatura.

L’assise ha votato all’unanimità una delibera con cui si chiede alla Regione di rivedere e modificare la nuova linea ferroviaria che, allo stato dell’arte, penalizzerebbe non solo Decollatura, ma tutta l’area interna. Pieno appoggio all’atto consiliare anche da parte della minoranza che, con il suo rappresentante, Carlo Spagnuolo, ha proposto a tutti i sindaci del comprensorio di votare e approvare l’identica delibera.
Molto sentito l’intervento del presidente del neonato “Comitato pro Ferrovia di Decollatura”, Eugenio Adamo, il quale ha ricordato come il nonno (omonimo), nei primi anni del ‘900 condusse, da sindaco del paese, una battaglia analoga per far si che anche Decollatura avesse le sue stazioni e, quindi, il passaggio dei convogli, cosa che creò enorme sviluppo economico per tutta l’area.”Oggi – ha dichiarato Adamo – ci troviamo ad affrontare un problema analogo, ma con 100 anni di storia alle spalle, anche tragica per i noti fatti del 1961 e non possiamo farci prendere per il collo da chi vuole affossare questo territorio, perché questo taglio significa proprio questo: volere la morte di Decollatura e anche dei paesi vicini, perché la Calabro è il mezzo più efficace per collegare i centri del Reventino”.

Da registrare durante la seduta l’assenza di rappresentanti delle Ferrovie, che pure erano stati invitati, come confermato da Perri su esplicita domanda della minoranza, mentre erano presenti tutte le altre componenti istituzionali. In particolare, pieno appoggio al Consiglio è stato dato dalla Regione, con l’intervento degli Onorevoli Montuoro e Laghi, di fazioni politiche opposte, ma assolutamente concordi sul sostegno a questa importante battaglia, dalla Provincia con il presidente, Amedeo Mormile, dai sindaci Michelino Chiodo di Soveria Mannelli e Raffaele Pane di Scigliano, dal rappresentante della Cgil, Enzo Scalise e dal presidente del comitato “La strada che non c’è”, nonché ex sindaco di S. Pietro Apostolo (altro centro che sarebbe parecchio penalizzato dal nuovo progetto di ammodernamento del tragitto ferroviario), Pasquale Talarico.