Anche la TGR Calabria si mobilita per documentare e mandare in onda fin dal telegiornale principale della giornata, quello delle 14.00, la protesta popolare che si è scatenata a fronte delle sempre più insistenti voci secondo le quali sarebbe possibile la chiusura della strada statale 19, nei pressi di Tiriolo, in quel tratto che attualmente è percorribile a una sola corsia con un semaforo che regolamenta la circolazione dei mezzi.
Protagonista della protesta è stato il Comitato “La strada che non c’è” che da anni denuncia la mancata costruzione del nuovo percorso stradale che dovrebbe avvicinare l’entroterra alla città di Catanzaro e alla costa ionica. Il presidente del Comitato, Domenico Mazza, è stato intervistato dalla TGR Calabria e ha illustrato con chiarezza e determinazione i motivi per cui una chiusura della strada sarebbe devastante per le aree interne che se ne servono quotidianamente, fino al punto di pregiudicare anche la gestione delle emergenze sanitarie, con le ambulanze del 118 che avrebbero serie difficoltà a raggiungere gli ospedali del catanzarese.
La SS 19 è infatti l’unica strada diretta che congiunge i paesi dell’entroterra, che fanno riferimento all’area del Reventino-Savuto, con il capoluogo di regione. Ma da alcuni giorni, a causa proprio della previsione di necessari lavori di ripristino che si dovrebbero effettuare in questo tratto franoso ai piedi del Monte Tiriolo, si teme che possa passare la decisione di una chiusura temporanea, che però certamente si protrarrebbe almeno per molti mesi.
I cittadini non ci stanno e lo fanno sapere con questa mobilitazione pacifica, seguita dal Tg regionale. Il messaggio è che occorre trovare soluzioni alternative. In fondo siamo nel 2022 e non dovrebbe essere difficile salvaguardare entrambe le esigenze: dare luogo ai lavori per mettere in sicurezza questo tratto di strada e contemporaneamente garantire la circolazione dei mezzi su ruota.
Raffaele Cardamone