È con grande entusiasmo che la città di Catanzaro ha vissuto la sua prima Biennale.
Tutto è andato – come rileva una nota pervenuta in redazione – oltre le aspettative, sia per il gran numero di visitatori che hanno varcato i portoni del museo Marca (oltre 250 la sera del vernissage) e sia per la qualità e la bellezza delle opere di grande valore artistico. La prima fase dell’allestimento è stato pensato per dare un’ampia vetrina ad ogni artista partecipante.
Ampia è stata anche la tipologia di artisti presenti. Per esempio, come gli informali Claudio Caroleo, Giorgio Alluzzi, Patrizio Arabito, Piera Bachiocco, Valentina Siniscalchi, Apollonia Nanni, Luigia Boccalone, Paola D’Antuono, Roberta Betti e Viola De Matteo, Pasquale Franzè, Paola Salomè; ed i figurativi Matteo Curcio, Michele Straface (string art) Lina Mariolu, Fiammetta Silipo, Daniela Iacino, Teresa Riganello, Carla Patella, Piergiorgio Dessì, Simonetta Pantalloni, Corrado Corradino, Fabio Mazzitelli, Rosalba Russo, Rosa Amerato, Adele Canale, Brunella Patitucci, Francesca Patitucci, Maria Romeo, Roberto Fabio Brucci, Antonio Picicco; ed inoltre, da ricordare, anche le opere scultoriche di M’ Horò, Umberto Pellegrino e Vincenzo Andracchio.
Artisti tutti con catalogazioni, premi, partecipazioni a prestigiose mostre anche all’ estero, le cui opere sono presenti in importanti gallerie, studi di facoltosi collezionisti ed esperti d’ arte. L’Italia è stata rappresentata da validi artisti per questa Biennale calabrese. A tutti è stato conferito un premio dalla giuria esterna e da un comitato interno perché tutte le opere hanno raccontato la vita e l’estro artistico e, soprattutto la passione e l’amore per l’arte.
Un ringraziamento – – come riporta la nota pervenuta in redazione – va allo storico dell’arte, archivista e semiologo Gianfranco Pugliese, allo storico dell’arte Mery Rose Florio e al catanzarese, storico dell’arte Giuseppe Giglio. A Tania Romeo e Paola Gravina direttori artistici, e al presidente della Provincia di Catanzaro, Amedeo Mormile, che ha creduto nel progetto e concesso le sale museali. Ma soprattutto ai tanti visitatori che hanno rappresentato apprezzamento, di fatto testimoniato dalla numerosa presenza, dando, nel contempo, un segnale forte che la città vuole le grandi mostre d’arte.