La ludopatia non è un argomento tabù nella comunità Sersale. Ieri, 15 marzo 2025, in concomitanza con la giornata internazionale sui diritti della donna, la sezione Arci di Sersale, presidente il prof. Antonio Mazza, ha promosso un incontro, presso sede del Centro informazioni turistiche, sul tema “Donne in gioco” per una riflessione corale sulle conseguenze disastrose per le persone e le famiglie della dipendenza patologica dal gioco.
Nella prolusione dell’incontro la responsabile di Arci donna Sersale l’insegnante Vittoria Lupia ha rammentato che “la giornata della donna è occasione a Sersale per affrontare tematiche di interesse comune con specialisti del settore e oggi tratteremo nello specifico la ludopatia nelle sue sfaccettature. La ludopatia femminile è più silenziosa, più nascosta, ma esiste e ha conseguenze devastanti”.
Poco spazio per la retorica con la toccante e struggente testimonianza di Serena, nome fittizio, che ha raccontato la sua storia di compagna di un uomo affetto da ludopatia: la patologia subdola è stata foriera di conseguenze negative sul piano psicologico ed economico, ma è stata allontanata grazie all’intervento risoluto della famiglia.
La relatrice più attesa era la dottoressa Mariarita Notaro, dirigente psicologa e referente Gap SerD di Soverato, che ha esortato gli astanti “a mantenere alta l’attenzione intorno a questa annosa problematica qual è la ludopatia che non si può dare mai dare per sconfitta in chi ne è stato affetto”.
Dalle macchinette ai gratta e vinci alle scommesse on line: la dipendenza scatta- hanno ammonito gli organizzatori dell’incontro nei vari interventi- soprattutto quando si vincono ingenti somme di danaro e, inconsciamente, passa l’idea che siano strumenti utili e non dannosi, ma l’epilogo porta sempre a conseguenze negative.
Morale: la dipendenza da gioco d’azzardo non è solo una questione di soldi, ma riguarda anche le emozioni, le relazioni e la salute mentale delle persone coinvolte.