In occasione dei festeggiamenti per i 400 anni dalla nascita del comune di Carlopoli, l’amministrazione comunale guidata da Emanuela Talarico, ha organizzato, nei giorni scorsi, varie iniziative. Tra queste, ripresa anche in diretta dal Reventino.it in collaborazione con la Cooperativa Hirundinidae, l’evento Talk&Folk, visioni, suoni e sapori delle aree interne del Reventino, cui ha partecipato anche il Gal dei Due Mari.
Proprio il presidente del Gal, Francesco Esposito, medico, durante il suo intervento, ha toccato il tema sanitario riferendosi al rischio reale e quanto mai attuale, di un massiccio spopolamento del territorio.
“So benissimo – ha esordito Esposito – di andare un po’ fuori dal seminato dell’ente che rappresento, ma, parlando, come stiamo facendo qui oggi, di sviluppo delle aree interne, devo fare un appunto e un richiamo alla nostra politica che, secondo me, ha commesso un grave errore (In realtà Esposito ha usato, scusandosi con gli astanti, una parolaccia ndr), sulla strutturazione del territorio. È stato deciso – ha fatto presente Esposito – , infatti, che Soveria Mannelli sia un ospedale di comunità e fin qui siamo tutti d’accordo per l’utilità che esso ha avuto e ha nelle nostre realtà urbane e per ciò che, da sempre, rappresenta. Poi, però, hanno pensato bene di piazzare la Casa di comunità, dove i cittadini troveranno tutti i servizi sanitari di cui poter fruire, le figure specialistiche e via dicendo, a San Mango d’Aquino. Ora – ha precisato – non lo dico perché nutro sentimenti avversi nei confronti del bellissimo borgo del Savuto di cui conosco e apprezzo molto anche il sindaco che è un mio caro amico, ma se ragioniamo secondo un criterio di logica non esiste proprio; è una decisione senza senso che non sta né in cielo né in terra. La medicina di prossimità deve stare vicino ai cittadini che devono poterne usufruire comodamente. Non credo che una persona che abita qui a Carlopoli dove ci troviamo oggi o a Serrastretta o in un qualsiasi altro paese della nostra area, abbia piacere a doversi recare ogni volta a San Mango per usufruire di un servizio o di una visita”.
Esposito, quindi, ha lanciato un serio campanello d’allarme e invitato i sindaci dell’area più interna del Reventino a “concertarsi e unirsi per fare qualcosa prima che questa decisione diventi ufficiale e non si possa tornare più indietro e siccome anche i medici di famiglia convergerebbero su quell’area, ciò rischierebbe davvero di lasciare il territorio senza assistenza sanitaria”.
“Io – ha sottolineato Esposito – vi darò tutto il mio supporto anche perché sono segretario nazionale di un sindacato medico e vi assicuro che la mia, in ambito sanitario, è una figura di peso, ma in questo caso va fatta un’azione politica più che sindacale, poiché se va in porto questo progetto, il territorio, già asfittico, rischia di morire definitivamente; altro che spopolamento”.
“Quando si parla di salute – ha concluso Esposito – la politica si dovrebbe astenere e i sindaci non dovrebbero ragionare con le logiche di partito. Questo è il sistema peggiore per dare una risposta seria ai problemi reali dei cittadini. Fra l’altro andiamo verso un ridimensionamento delle guardie mediche che potrebbe essere davvero un colpo ferale per il territorio. Invito, quindi, voi sindaci a riunirvi al più presto per risolvere questi problemi e allontanare lo spettro di queste logiche che metterebbero davvero la pietra tombale sulle nostre aree”.


























