San Pietro Apostolo – E’ un pomeriggio piovoso e due miei stati d’animo si contrappongono: restare a casa o uscire, ma è quest’ultimo a spuntarla.
Avevo sentito parlare di un museo a pochi chilometri dal mio paese e così in macchina arrivo a
San Pietro Apostolo nell’area territoriale appartenente all’ex ambito della Comunità Montana dei monti Reventino – Tiriolo – Mancuso.
Noto la pulizia delle strade, i balconi ancora fioriti, i muretti pitturati, dei caratteristici archi in pietra, tavolini dei bar all’esterno, segno della convivialità della gente.
Fa un freddo insolito per essere ottobre e tra i vetri appannati della macchina scorgo il mio amico Antonio Sirianni dell’Associazione Santa Maria del Carmelo che mi porta a visitare il 𝗠𝘂𝘀𝗲𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗹𝘁à 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗮 𝗲𝗱 𝗔𝗿𝘁𝗶𝗴𝗶𝗮𝗻𝗮 situato in un edificio storico concesso dal Comune, “Palazzo Tomaini” dove dormì Garibaldi.
All’apertura del portone principale mi accorgo che si tratta non di una semplice raccolta di antichi oggetti, ma di un vero e proprio museo, fatto con novizia di particolari.
Vi sono allestiti otto ambienti che vanno dall’attrezzatura per la filatura e tessitura, agli attrezzi per la lavorazione del legno e del ferro.
Mentre scatto delle foto arriva la moglie di Antonio, la signora Ortenzia.
Parliamo di spopolamento dei piccoli comuni, di giovani che restano e di giovani che partono, di artigianato, di opportunità, di comunità, di meridione, di delusioni e speranze, di attese, di pazienza, di passato e di futuro.
Ogni angolo della mia terra che visito mi rende più ricco, non solo dal punto di vista culturale, ma soprattutto umano.
Mi avvicino alla macchina, una goccia che scola da un balcone mi bagna la testa senza capelli, quasi per dirmi che bisogna sempre sperare e non disperare e che vicino ad ogni piccolo Comune vi sono tante belle realtà come il 𝗠𝘂𝘀𝗲𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗹𝘁à 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗮 𝗲𝗱 𝗔𝗿𝘁𝗶𝗴𝗶𝗮𝗻𝗮 di San Pietro Apostolo che consiglio a tutti di visitare.