In prima serata e in prima televisiva mondiale, Rai 1 ha trasmesso (andato in onda il 15 febbraio 2017), il film biografico “Dalida”, della regista francese Liza Azuelos, sulla vita della poliedrica artista che si è distinta sia come attrice e sia come cantante.
Jolanda Gigliotti, questo il vero nome di Dalida, è originaria di Serrastretta, anche se nata a Il Cairo, dove la sua famiglia era emigrata per motivi di lavoro, e poi vissuta perlopiù a Parigi.
In questa occasione, l’Associazione Dalida, che ha peraltro dato vita alla “Casa Museo Dalida”, ha invitato la cittadinanza ad assistere al film presso il salone di Palazzo Pingitore, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Serrastretta.
Alla serata è stata invitata anche Titti Preta, autrice del libro, appena dato alle stampe, “Cercando Jolanda – Vita in controluce di Dalida, la Calabrese di Parigi”, un saggio romanzato sulla vita dell’artista calabro-francese, di cui abbiamo parlato appena ieri.
In tutto questo si innesca la polemica del consigliere regionale Wanda Ferro, che rimprovera alla Regione Calabria, e in particolare all’attuale assessorato alla cultura, di aver perso un’occasione per porre la Calabria della cultura al centro dell’attenzione internazionale, promuovendo un evento che prevedesse la proiezione del film in prima assoluta in Calabria.
Le dichiarazioni di Wanda Ferro, non lasciano molto spazio alla diplomazia:
<< Il film è già stato diffuso con grande successo in molti Paesi europei, a cominciare ovviamente dalla Francia. E in Calabria? Come al solito, nulla di nulla. Non ci voleva poi tanta fantasia nell’immaginare una “prima” italiana del film dell’Azuelos a Catanzaro o, comunque, in Calabria. Bastava poco per costruire un evento che avrebbe potuto catalizzare l’attenzione dei media internazionali e legare il nome di questa grande artista a quello della sua terra d’origine. >>
E in effetti, se anche il Comune di Serrastretta e l’Associazione Dalida, per la verità molto attiva nel ricordare e raccontare ai più giovani l’artista originaria di questo piccolo paese del Reventino, hanno pensato bene di creare un evento, seppure minimale, in occasione della prima televisiva del film, forse si poteva – e doveva – davvero pensare a qualcosa di più importante a livello regionale.
di Raffaele Cardamone