Il Premio Caposuvero si attesta tra gli eventi più importanti e interessanti del panorama calabrese. Una IX edizione che ha visto, nei giorni scorsi, una grande partecipazione di pubblico e un parterre di premiati di alto spessore. La Torre dei Cavalieri di Gizzeria, diventata ormai l’emblema della kermesse, ha fatto da sfondo ad una serata ricca di contenuti, messaggi importanti, esempi di eccellenze che riescono, anche nella quotidianità del loro impegno, a lasciare il segno e a fare da sprone a quel cambiamento di cui questa terra ha bisogno.
Ideato e promosso da Giuseppina Fragale, presidente della Proloco di Gizzeria, che ha fortemente creduto nel Premio come veicolo di messaggi positivi, di legalità e bellezza, e patrocinata dall’Unpli regionale e nazionale e dal comune di Gizzeria, gode da quest’anno del patrocinio della presidenza del consiglio della Regione Calabria.
La serata, moderata dalle giornaliste Fabrizia Arcuri e Manuela Iatì, in un tandem che ha coinvolto egregiamente la platea, ha visto alternarsi sul palco personalità di spicco.
Ad aprire la kermesse la sezione legalità, con un focus sull’ambiente e il rispetto del mare. In particolare quello della fascia tirrenica, oggetto di indagini attente portate avanti da una task force guidata dalle procure di Vibo Valentia e Lamezia Terme, cui partecipa anche la stazione zoologica Anton Dohrn, a sua volta partner da qualche mese della Regione Calabria, in un protocollo di ispezioni che stanno già dando i primi frutti positivi.
Primi premiati, dunque, il procuratore di Vibo, Camillo Falvo, con il premio Legalità, e il Vicepresidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn e biologo di statura internazionale, Silvio Greco, con il premio Legalità&Ambiente.
Subito dopo, ancora legalità con un Premio Speciale alla DIA, Direzione Investigativa Antimafia, nel trentennale della sua fondazione, consegnato al caposezione di Catanzaro Beniamino Fazio, e un altro riconoscimento al prefetto in quiescenza Giuseppe Gualtieri, investigatore di razza con il quale sono stati ripercorsi i momenti esaltanti della cattura di Bernardo Provenzano, a cui lui ha partecipato in prima persona come dirigente della squadra mobile di Palermo.
Estirpare il marcio per coltivare il seme della legalità e bellezza, questa è la più grande scommessa della Calabria, una terra, è stato detto nei vari interventi, su cui bisogna investire e da cui non necessariamente bisogna fuggire. E gli esempi di chi resta, di chi con forza e caparbietà ha deciso di vivere nei propri luoghi d’origine, investendo in attività e sogni concreti, diventano modelli. Perchè: “Restare non è un fatto di pigrizia, di debolezza: dev’essere considerato un fatto di coraggio. Una volta c’era il sacrificio dell’emigrante e adesso c’è il sacrificio di chi resta. Una novità rispetto al passato, perché una volta si partiva per necessità ma c’era anche una tendenza a fuggire da un ambiente considerato ostile, chiuso, senza opportunità. L’etica della restanza è vista anche come una scommessa, una disponibilità a mettersi in gioco”, per riportare le parole dell’antropologo e scrittore Vito Teti, a cui è andato il Premio Cultura.
Ma cultura è anche conoscenza e dare voce al silenzio di tanti e rompere quel muro di omertà che la fa da padrona nei contesti della ‘ndragheta, così come ha inteso fare il sostituto procuratore generale a Catanzaro, Marisa Manzini, con i suoi libri. A lei il Premio Cultura & Legalità.
Un intermezzo artistico di altissimo livello è stato poi affidato all’attrice Annalisa Insardà, con un monologo sull’attesa, di cui era anche autrice. Da Polistena ai teatri internazionali e al cinema e alla Tv, alla Insardà, artista a tutto tondo animata da forte passione civile e impegnata particolarmente anche nel teatro sociale, è stato dato il Premio Arte e Spettacolo.
Argomento d’interesse, poi, quello del ruolo delle donne nella società e del riconoscimento di quella parità tanto cercata quanto ancora lontana dal raggiungimento reale. Il discorso della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, allo Women’s Forum, ha aperto l’intervento di Manuela Conte – cui è andato il premio Giornalismo – Funzionario della Commissione europea e Portavoce della Commissione europea in Italia, che ha evidenziato come Bruxelles sia ormai la raggiunta la parità in tutti i settori e anche in termini di salario e come l’Unione europea in questo stia lavorando in maniera spedita, anche attraverso bandi e opportunità che mirano ad abbattere il divario di genere.
Ma non è solo questo il muro da abbattere, chi lavora nel sociale sa che ci sono barriere più grandi da rompere e pregiudizi più imponente d’abbattere, ma in fondo basta molto poco, basta non considerali non come il ‘diverso’ ma nella loro normalità.
Per l’impegno profuso nel Sociale, un riconoscimento è andato a Luciana Loprete, Presidente IAPB Catanzaro e Presidente FAND provinciale e un Premio speciale all’A.S. GRUPPO SUBACQUEO PAOLANO, che istruisce come sub ragazzi diversamente abili.
Due i Premi all’Imprenditoria, al Lanificio Leo di Soveria Mannelli e all’orafo, maestro, Vincenzo Riverso, esempi di come la tradizione incontra l’innovazione e come in un passaggio di testimone fra generazioni è possibile trovare l’arma vincente per imporsi tra le eccellenze del Made in Italy.
La Calabria si distingue per eccellenza anche in quella che è considerata una delle sue più grandi questioni, la sanità: al Prof Ciro Indolfi, (Direttore dell’UOC di Cardiologia – Emodinamica – UTIC, Direttore Centro Ricerche Malattie Cardiovascolari Università Magna Graecia, Catanzaro), il premio Medicina. Il Campus di Germaneto, da lui diretto, è ritenuto, infatti, dal punto di vista tecnologico e strutturale tra i più avanzati in Italia.
Premio alla carriera al criminologo prof Francesco Bruno e una menzione speciale al ‘Master Criminologia della Calabria’, Formazione Promethes, consegnata al direttore scientifico, il criminologo Sergio Caruso, e alla presidente Graziella Mazza, che hanno evidenziato come anche in Calabria è possibile coltivare sogni e trasformarli in realtà e diventano essi stessi esempi da seguire ed esportare.
Ma la bellezza si coltiva, quindi, con la cultura, la legalità, l’arte, la musica, lo spettacolo, emozionate l’esibizione della giovane rivelazione Martina Antea Carelli che ha presentato il suo lavoro d’artista e il suo primo video clip, girato interamente nel Parco della Sila, un connubio perfetto tra formazione, preparazione, identità e determinazione, questo il messaggio che ha lanciato rivolgendosi sopratutto ai giovani.
Menzione Speciale a Luigi Fazio, allenatore veterani del calcio. L’UNVS (Unione Nazionale Veterani dello Sport) è impegnata sul territorio a diffondere lo sport tra i giovani e giovanissimi, ma anche tra i più anziani, per benefici che ha dal punto di vista sanitario.
Un Premio che ha raggiunto, poi, anche l’estero, attraverso la sezione dedicata proprio ai Calabresi nel mondo, di cui si è sottolineata l’importanza e quel grande patrimonio che rappresentano se considerati nel modo giusto e dando loro la possibilità di poter essere parte integrante, attraverso iniziative e azioni, della crescita e dello sviluppo dei territori d’origine. Ad essere premiato il Cons. Amb. Giovanni Maria De Vita, coordinatore per il Turismo delle Radici, le iniziative culturali pluriennali e la comunicazione della Direzione Generale per gli Italiani all’estero, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale.
La serata si è conclusa con la Menzione Speciale al Presidente Unpli Nazionale Nino La Spina, che ha affermato: “Sono davvero onorato di rappresentare questo meraviglioso mondo composto da donne e uomini che con passione ed entusiasmo quotidianamente si impegnano per la valorizzazione dei territori e, come nel caso della Pro loco Gizzeria Caposuvero e del lavoro incessante fatto dalla sua presidente Fragale, affrontano con coraggio e determinazione temi delicati quali la legalità o il sociale. Sono loro il cuore pulsante della nostra meravigliosa Italia ed è a loro che questo premio va dedicato.
Molte le presenze del mondo istituzionale e politico, tra cui immancabile quella dell’on. Angela Napoli, diventata negli anni ‘madrina’ della manifestazione e a cui riserva sempre un’attenzione particolare per lo spessore che esso rappresenta, come lei stessa ama ripetere.
E poi rappresentanti del mondo sociale, imprenditoriale che hanno voluto riconoscere al Premio un grande valore in termini di qualità, organizzazione ed esempio da seguire per la divulgazione di concetti importanti e la conoscenza di realtà sommerse ma che incidono fortemente sui territori dove insiste la loro attività e, soprattutto, di uomini e donne che pur impegnati in prima linea, non si conoscono.
Al termine dell’evento la presidente Fragale, fortemente commossa, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato con grande attenzione, con un particolare riconoscimento a chi sostiene sin dalle prime edizioni la kermesse: “L’appuntamento è per il prossimo anno, con quella che sarà la X edizione. Da domani, raccolte le emozioni e gli stimoli di questi anni e di chi si è succeduto su questo palco, saremo già al lavoro per un evento ancora più grande e importante”.
Il Premio gode del sostegno e della partnership di alcuni sponsor