di Raffaella De Grazia –
“L’unione fa la forza” recita un vecchio detto. E’ stato proprio lo spirito di collaborazione, la voglia di donare al prossimo un sorriso, ma anche un aiuto materiale importantissimo soprattutto in un periodo così difficile a spingere due importanti realtà del volontariato del comprensorio del Reventino a cooperare per consegnare alle popolazioni del Kosovo scarpe, capi d’abbigliamento e giochi per un totale di 75 metri cubi di materiale.
Il gruppo UNITALSI del Reventino (sottosezione di Lamezia Terme) ha ricevuto un’ingente mole di capi di vestiario e di scarpe per uomini, donne e bambino dall’Associazione Pina Simone ONLUS, attiva a Decollatura dal 1997 a tutela del malato di cancro e non solo. Negli anni la Pina Simone ha ampliato il suo ventaglio di iniziative, dall’istituzione di convegni medico-scientifici al Servizio Civile Nazionale sino alla partecipazione a mercatini ed eventi di beneficenza al fine di raccogliere piccoli contributi per le famiglie più indigenti come avvenuto lo scorso dicembre, in seno ai mercatini di Natale promossi a Decollatura dalla Proloco del paese.
In quella circostanza si è rivelata salvifica la partnership tra l’associazione e il Fiat 500 Club Italia – Coordinamento di Serrastretta, che ha permesso ai due gruppi di poter sostenere economicamente una famiglia in difficoltà. Le esperienze belle non possono che ripetersi: ecco, allora, che due tra le più importante realtà del volontariato locale hanno deciso di unire le forze per sostenere le popolazioni kosovare da tempo ridotte allo stremo.
Soddisfatti della partnership tra associazioni Francesco Bonaddio e di Mario Lucchino, anime pulsanti del gruppo UNITALSI del Reventino, che hanno messo a disposizione del prossimo cuore ed esperienza per portare avanti e oltre suolo italiano iniziative di alto valore morale e solidale. La sottosezione lametina dell’UNITALSI, infatti, opera da sempre in stretto contatto con il Cimic del btg Msu carabinieri di Pristina al fine di poter consegnare agli abitanti del Kosovo non solo abiti, ma anche generi alimentari e beni di sussistenza come coperte e scarpe.
L’impegno del gruppo, però, non si limita al solo Kosovo: l’UNITALSI ha infatti istituito il laboratorio di inclusione. “Si tratta di uno spazio dedicato alla raccolta di indumenti e di beni prima necessità gestito da ragazzi con disabilità del Reventino – spiegano Bonaddio e Lucchino, che hanno anche anticipato che a breve verrà attuata un’altra importante iniziativa targata UNITALSI – presto verrà attivata anche presso la sede (a Soveria Mannelli) la “Cucina dei Poveri” per sostenere persone che non riescono a fronteggiare le spese quotidiane”.
UNITALSI e Pina Simone hanno espresso soddisfazione per la collaborazione proficua. “Il volontariato non si arresta neanche in periodo di pandemia – spiega la presidente della Pina Simone, Francesca Angelucci – è magnifico vedere cosa possono fare le persone animate da altruismo e spirito di sacrificio per il prossimo. Un plauso va anche ai cittadini che hanno sostenuto questa iniziativa donando capi di vestiario, accessori, libri e scarpe. Colgo l’occasione per invitare la popolazione a continuare a donare, per fare davvero la differenza: anche un piccolo gesto può cambiare il corso delle cose per le realtà più disagiate”.
La beneficenza, quella vera, obietterà qualcuno, si fa solitamente in silenzio: ogni tanto, però, è importante fare rumore attraverso opere di bene.