L’8 marzo, per il settimo anno consecutivo in tutto il mondo sarà sciopero femminista e transfemminista contro la violenza maschile sulle donne e ogni forma di violenza di genere.
Anche il gruppo di “Non una di meno Lamezia Catanzaro” come ogni anno ha organizzato una giornata dedicata all’otto marzo sotto più sfaccettature. “Oggi non possiamo non dedicare il nostro sciopero all’ennesima tragedia che ha colpito le persone migranti sulla costa di Cutro, poche sopravvissute, tante, troppe restituite dal mare senza vita. Siamo addolorate e sdegnate per questa guerra quotidiana”.
Scrivono così in una nota stampa che vuole essere pure un manifesto, le donne di NUDM presentando l’evento che si terrà mercoledì 8 marzo alle 17:30 al Chiostro San Domenico, Lamezia Terme. Poi un accenno alle varie tematiche toccate più da vicino. “La violenza di genere, la pandemia, la guerra, il disastro ecologico, l’inflazione: viviamo in un mondo di crisi continue che non sono emergenze ma segnali evidenti di un sistema che si sta sgretolando, un sistema ingiusto che ci costringe a vivere vite insostenibili e che vorrebbe chiuderci nell’isolamento e nell’impotenza – scrivono nella nota stampa -. Questa giornata è una tappa importante nella nostra lotta per costruire una forza comune contro la violenza patriarcale, la precarizzazione, l’austerità, i licenziamenti e la povertà che questi comportano.
Contro femminicidi, stupri, molestie, sessismo e ogni forma di discriminazione, contro la violenza dei tribunali e delle narrazioni tossiche dei media, contro la legge 54/2006 sull’affidamento condiviso e per il finanziamento dei centri antiviolenza laici e femministi,per garantire che i percorsi di fuoriuscita dalla violenza rispettino le nostre scelte e la nostra autodeterminazione”. Uno sguardo attento da parte di NUDM è dedicato alla libertà economica della donna, la quale, quando manca, è spesso motivo di schiavitù e violenza domestica. “Lottiamo per un reddito di autodeterminazione che ci garantisca indipendenza economica e autonomia per sottrarci alla violenza, per un welfare pubblico e universale, per un salario minimo e la redistribuzione del carico di lavoro di cura per non essere schiave della famiglia che è il principale luogo di violenza e sfruttamento contro tutti i lavori sottopagati e precari che anche nella nostra regione in tante sono costrettə ad accettare per sopravvivere”. Di questo e molto altro si discuterà mercoledì. “Chiediamo a tuttə di partecipare alla nostra iniziativa di Lamezia che si svolgerà l’8 marzo alle 17.30 al Chiostro di San Domenico con un dibattito pubblico su legge 194, consultori, assistenza pubblica e gratuita in gravidanza, al parto, durante il puerperio. All’iniziativa partecipano operatrici sanitarie, associazioni, studenti. Si terrà inoltre una performance con Diana Mantovani, Marianna Leone e studenti lametini.