Con queste lapidarie parole sul proprio sito: «Si informa la Clientela che dal prossimo 15 luglio sarà temporaneamente sospeso l’esercizio ferroviario della tratta Catanzaro Città-Soveria Mannelli», le Ferrovie della Calabria avvisano i viaggiatori di una sospensione apparentemente sine die del servizio di trasporto passeggeri su strada ferrata. Sempre sul sito, infatti, non viene specificato fino a quando durerà quel “temporaneamente”, se si tratterà di giorni, mesi o anni, e non viene altresì comunicato il motivo della sospensione, benché si può facilmente dedurre che riguardi l’inizio dei lavori di ammodernamento, che prevedono anche modifiche di tracciato, e messa in sicurezza della linea ferroviaria. Sono interventi di cui si parla già da tempo e il cui avvio era stato preannunciato in un incontro dello scorso 26 maggio tra i vertici delle ferrovie e i sindaci dei comuni interessati.

Come sta già in parte avvenendo e come concordato con i sindaci, le Ferrovie della Calabria stanno predisponendo un «servizio sostitutivo con corse automobilistiche di collegamento»: dei pullman percorreranno la direttrice Soveria Mannelli-Catanzaro e viceversa, con fermate nelle principali stazioni. Ma quando inizierà il nuovo anno scolastico e il traffico passeggeri aumenterà considerevolmente si teme che ciò possa non bastare, anche perché la strada di collegamento tra i due centri non è delle più agevoli, trattandosi della vecchia Statale 19 delle Calabrie, tortuosa e pericolosa, oltre che soggetta a un restringimento a una sola corsia in prossimità del monte Tiriolo per via delle barriere che proteggono dalla possibile caduta di massi.

Per rendere più efficiente una linea ferroviaria che ha visto la luce negli anni Venti del secolo scorso, la Regione Calabria ha avuto bisogno di mettere insieme diverse fonti di finanziamento: quella più consistente, 210 milioni di euro, fa capo ai fondi Pnrr e consentirà il potenziamento e ammodernamento della linea, mentre il Cipe finanzierà per 53 milioni la manutenzione di ponti e gallerie, il rinnovo armamento e l’eliminazione di passaggi a livello, e altri 75 milioni saranno destinati alle attrezzature tecnologiche della linea e al materiale rotabile, cioè nuovi treni. Il totale fa 338 milioni, che sarebbe una bella cifra se speculazione e inflazione non si fossero già “mangiate” buona parte della capacità di spesa per i lavori pubblici.
L’area interna del Reventino vive da molti anni il fenomeno dello spopolamento per assenza di servizi essenziali, ma ora c’è l’occasione per ridarle respiro attraverso una tratta ferroviaria che dovrebbe, in un progetto più ampio, collegare Catanzaro e Cosenza, passando proprio per Soveria Mannelli. E il vero paradosso è che era già così almeno fino agli anni Ottanta del secolo scorso.
Raffaele Cardamone