Decollatura – Nella sala riunioni del “Museo della Civiltà Contadina” è prevista la presentazione del libro “Lo strano delitto” (edito da “Città del Sole Edizioni”) di Bruno Gemelli, giornalista e scrittore calabrese, alla presenza dell’autore. All’incontro intervengono il sindaco di Decollatura, Anna Maria Cardamone, l’on. Arturo Bova, presidente Commissione Antimafia Regionale, il docente di filosofia Antonello Pulerà, e nel ruolo di moderatore il vicesindaco di Decollatura, Ivan Gallo. La presentazione si terrà sabato 27 febbraio alle ore 18.00.
Lo strano delitto è il racconto della morte del dirigente comunista Luigi Silipo, ucciso a Catanzaro. Nel libro viene trattata la ricostruzione giornalistica della vicenda del “caso Silipo”, ma anche del Partito comunista di quegli anni, offerta dalle testate giornalistiche. Bruno Gemelli ha intervistato, ha letto, ha studiato, ha spulciato tra scaffali, cassetti, archivi ed ora restituisce, a noi e ai lettori, tutti gli elementi del caso Silipo; restituisce il contesto, i protagonisti, i fatti, le indagini.
Tanti i lati oscuri sulla vicenda dell’omicidio ma di certo rimane il fatto che Silipo ebbe un ruolo importante nella vita politica di Catanzaro e della Calabria negli anni ’50 e ’60 quale membro del Comitato centrale del Pci. Il primo aprile 1965, all’età di 49 anni, fu barbaramente assassinato senza sapere da chi e perché. A tentare di dischiudere lo sguardo sulla vicenda, ricostruendo i fatti, ci ha provato l’autore del libro Bruno Gemelli che ha condotto un intenso lavoro di ricerca su quello che rimane un caso dato che non sono ancora compresi quali possano essere stati i motivi e quale la causa per compiere l’assassinio.
Delitto preventivo o delitto a consuntivo? Luigi Silipo si è portato nella tomba tanti segreti, compreso quello più grosso che gli è costato la vita. Se l’omicidio ruppe equilibri, il silenzio li ricompose. Sarà stato un segreto così forte e inconfessabile da mettere d’accordo quelli che hanno avuto una qualche parte in commedia, come si dice. Una tacita, cinica e lugubre intesa che puntava ad abbandonare il campo perché il gioco non valeva la candela, perché quando non si hanno prove è meglio tirare una riga. O forse la soluzione del mistero fu così banale, così sotto gli occhi, da non essere percepita. Ipotesi remota ma pur sempre possibile.
La locandina dell’incontro.