“La strada che non c’è” o meglio la Medio Savuto, struttura viaria di collegamento tra l’autostrada A3 e la superstrada dei Due Mari, che avrebbe dovuto attraversare l’area montana del Reventino e del Savuto, i cui lavori in costruzione sono adesso nuovamente bloccati, è un’opera prioritaria ed urgente.
Lo afferma in modo inequivocabile Franco Talarico, vice sindaco di Panettieri e componente del Comitato “La strada che non c’è”, in una nota in cui evidenzia e chiede più attenzione per l’entroterra delle provincie di Catanzaro e Cosenza.
<<È da circa trenta anni che sono iniziati i lavori per la strada del Medio Savuto che dovrebbe collegare Colosimi (bivio di Coraci della strada statale 616) con la superstrada dei Due Mari (Marcellinara), attraversando i paesi della ex comunità montana del Reventino -Tiriolo – Mancuso, ma ancora a tutt’oggi, non è percorribile nemmeno per un chilometro>>.
E’ quanto scrive in premessa Franco Talarico, nella nota pervenuta in redazione, che pubblichiamo integralmente nell’intento di dare risalto alla segnalazione esposta dall’amministratore comunale, non solo nell’interesse dei cittadini dei comuni della provincia di Cosenza e dell’intera area territoriale del Savuto ma che riunisce nella rivendicazione anche i cittadini dell’area del Reventino e dei comuni della provincia di Catanzaro interessati alla realizzazione dell’infrastruttura stradale.
<<Oltre ad essere – aggiunge un amministratore del piccolo borgo di Panettieri – comune in provincia di Cosenza (siamo nell’area della presila) ma contiguo al comune di Carlopoli in provincia di Catanzaro – faccio parte del Comitato spontaneo “La strada che non c’è” che grazie ad un costante impegno ha cercato in questi anni di sensibilizzare le istituzioni competenti coinvolgendo un gran numero di cittadini.
Numerosi sono stati da sempre gli interessamenti politici, dalle interpellanze parlamentari del senatore Piero Aiello a quelle dell’onorevole Paolo Parentela e numerosi gli incontri del Comitato con l’onorevole Baldo Esposito il quale ha anche chiesto la discussione in Consiglio Regionale al fine di trovare una soluzione all’annoso problema>>.
<<C’è anche da segnalare l’intervento del presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, che insieme a tutti i sindaci ha avuto un incontro con l’assessore regionale competente in materia Roberto Musmanno, il quale ha preso l’impegno di cercare di fare inserire l’opera nel Patto per la Calabria. Non molto tempo fa il Comitato “La strada che non c’è” nato a San Pietro Apostolo, per mezzo del suo presidente Domenico Mazza, aveva scritto e richiesto al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di inserire l’opera nel cosiddetto “Sblocca Italia”. Dopo qualche tempo c’è stata la risposta del Governo il quale chiedeva spiegazioni al Capo di Gabinetto della Regione Calabria, spiegazioni che ancora non sono arrivate>>.
Da parte del vice sindaco di Panettieri viene inoltre spiegato nella nota che <<si spera che queste azioni possano essere efficaci, resta comunque il rammarico dello spopolamento di questo territorio, dove ogni giorno diventa sempre più problematico raggiungere le città. Ed all’aspetto dello spopolamento resta connesso quello del mancato rilancio economico dei nostri paesi i quali sono fortemente penalizzati da una viabilità difficoltosa>>.
In conclusione Franco Talarico asserisce: <<La costruzione di questa opera cosi come il miglioramento delle strade esistenti e della tratta ferroviaria Catanzaro – Cosenza, sono passaggi fondamentali dell’azione politica finalizzati a dare ossigeno a territori troppo spesso dimenticati. Una buona viabilità consentirebbe di raggiungere agevolmente le città e di sicuro incentiverebbe molte famiglie a tornare nei piccoli centri e magari anche gli imprenditori ad investire nel territorio e avere cosi un rilancio economico. Queste sono le opere utili a tutti e non ai singoli cittadini o ai singoli comuni, ma ad un intero territorio>>.