Lo spettacolo teatrale “I due soli di Hiroshima”, a distanza di tempo, fa ancora parlare di sé e continua a raccogliere i buoni frutti di un lavoro che ha avuto il coraggio di affrontare un tema non facile con innovatività e freschezza narrativa, facendo riflettere gli spettatori su un dramma di portata universale, ma non trascurando di introdurre spunti ed episodi poetici con l’intento di recuperare i valori dell’Uomo anche nel racconto di una delle peggiori tragedie che la storia ricordi.
“I due soli di Hiroshima” era stato messo in scena nella parte finale dello scorso anno scolastico, dopo un lungo lavoro di scrittura e preparazione, dall’Istituto Comprensivo “G. Rodari” di Soveria Mannelli e Carlopoli, per il testo di Corrado Plastino e la regia dello stesso Plastino assieme a Giuseppina Marasco e Gabriella Sirianni, tutti docenti dell’Istituto, e con protagonisti i ragazzi e le ragazze delle scuole che ne fanno parte.
Inoltre, la rappresentazione teatrale ha avuto il patrocinio dell’Ambasciata del Giappone in Italia, della Fondazione Italia-Giappone (fondata dalla famiglia Agnelli), dell’Unione degli Scienziati per il disarmo, dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), dei comuni di Soveria Mannelli e di Carlopoli.
Qualche giorno fa, è arrivato l’ennesimo riconoscimento, dopo quelli ottenuti nelle Rassegne Teatro-Scuola di Altomonte e Girifalco, questa volta da una prestigiosa commissione dell’ONU (l’Organizzazione delle Nazioni Unite): il CTBTO di Vienna, che si occupa appunto della messa al bando dei test nucleari.
Pubblichiamo dunque di seguito, non senza una punta d’orgoglio per la nostra scuola, i nostri docenti e i nostri ragazzi, la traduzione della lettera con cui il CTBTO di Vienna ha voluto riconoscere l’importanza del lavoro che è stato portato avanti nello scorso anno scolastico.
<< Caro Professor Plastino,
sono stato molto lieto nell’apprendere del lavoro degli Insegnanti e degli Studenti del suo Istituto nella produzione dello spettacolo di successo “I due soli di Hiroshima”. Anche se non ho assistito alla rappresentazione, ho potuto leggere un riassunto della sceneggiatura. La ringrazio per aver fatto sapere a tanta gente degli orrori delle armi nucleari. Dobbiamo educare e informare le nuove generazioni, se vogliamo progredire verso la totale eliminazione delle armi nucleari. Come sa, il CTBT, che mette al bando i test nucleari, è un passaggio essenziale verso il raggiungimento di quel risultato.
Quando ho visitato Hiroshima e Nagasaki quest’anno, ho avuto l’opportunità di incontrare gli Hibakusha, che sono i sopravvissuti all’esplosione nucleare. Ho chiesto quale era il loro messaggio al mondo e tutti erano d’accordo su una richiesta: “Fai sapere al mondo che cosa ci è successo, così che non possa succedere più”.
Il pericolo posto dalle armi nucleari può sembrare abbastanza astratto per molti, specialmente per le giovani generazioni per le quali i test nucleari sono considerati avvenimenti del passato.
Diffondere il messaggio degli Hibakusha attraverso il teatro e l’arte ci permette di aggiungere la nostra voce a quella dei sopravvissuti alle bombe, che dicono: “Mai più Hiroshima. Mai più Nagasaki”.
Suo,
Lassina Zerbo
Segretario Esecutivo CTBTO >>
Nel pubblicare anche l’originale della lettera (in lingua inglese) ci teniamo particolarmente ad aggiungere la nostra voce al coro degli Hibakusha: “Mai più Hiroshima. Mai più Nagasaki” e mai più test nucleari nel mondo…