“Il rispetto della legge, il rispetto degli altri” è il tema dell’incontro tenutosi presso la sede del liceo scientifico di Decollatura. Alla presenza di una delegazione di studenti del liceo, mentre tutti gli altri alunni e docenti dell’ IIS “L. Costanzo” erano collegati da remoto, il capitano Gabriele Migliano, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Soveria Mannelli, il maresciallo Domenico Somma, comandante della Stazione di Decollatura, le referenti al bullismo e cyberbullismo, professoresse Angela Graziano e Stefania Lo Faro e la dirigente scolastica dell’ IIS Costanzo, Antonella Mongiardo, hanno conversato su interessanti tematiche inerenti la legalità, in particolare l’importanza del rispetto degli altri e l’impatto negativo che può avere una scelta pericolosa nella propria vita familiare e lavorativa.
Come riporta una nota pervenuta in redazione, nella mattinata di venerdì 11 febbraio 2022, nel suo saluto di apertura, la preside Mongiardo ha inquadrato l’iniziativa nell’ambito del programma di educazione alla legalità, “che costituisce – ha detto – un aspetto fondamentale dell’offerta formativa dell’Istituto “Costanzo”. La scuola è un avamposto di legalità e di civiltà, il principale punto di riferimento della crescita culturale e sociale degli studenti, con l’importante compito di sviluppare competenze non solo disciplinari, ma anche sociali e civiche, che attengono alla capacità di stare con gli altri, di lavorare in gruppo, di rispettare le idee altrui, di apprezzare il valore della diversità, intesa come preziosa risorsa di crescita culturale e umana.
Compito della scuola – ha affermato la preside Mongiardo – è anche quello di promuovere lo sviluppo della cittadinanza attiva, il rispetto dei principi costituzionali, il senso della legalità, l’etica della responsabilità, la consapevolezza della pari dignità sociale di tutti gli esseri umani. Tuttavia – ha aggiunto – talvolta nelle scuole si verificano dei fenomeni che vanno nella direzione opposta, come atti di vandalismo, bullismo o cyberbullismo. Ciò accade quando nel tessuto scolastico si sviluppa una sub-cultura, che è quella del branco, che detta le sue regole e chi non rispetta queste regole ne viene sopraffatto. Questi fenomeni – ha spiegato – vanno attenzionati e indagati perché potrebbero essere il sintomo di un malessere personale o sociale, di un disagio scolastico o di una carenza educativa che parte dalla famiglia. Per questo la scuola non può stare sola, ma deve operare in sinergia con le altre forze sociali presenti sul territorio. Ecco perché – ha concluso la preside Mongiardo – la presenza dei carabinieri di Soveria e Decollatura ha una doppia valenza, da una parte perché simboleggia l’alleanza tra scuola e territorio, dall’altra perché il capitano Migliano e il maresciallo Somma metteranno a disposizione della nostra scuola la loro competenza ed esperienza per aiutarci a raccogliere i segnali d’allarme ed intervenire nel modo giusto”.
Sono intervenute, quindi, le professoresse Angela Graziano e Stefania Lo Faro, docenti del liceo di Decollatura e referenti d’Istituto per il bullismo e il cyberbullismo. La professoressa Lo Faro ha sottolineato l’importanza del rispetto delle regole, “che non devono essere viste certo come una costrizione – ha detto – ma come condizione necessaria per garantire la libertà di tutti”. La professoressa Graziano ha sottolineato come troppo spesso i ragazzi commettano delle azioni negative che poi cercano di ridimenzionare definendole bravate. “Questi ragazzi – ha detto – molto spesso non si sentono minimamente responsabili delle possibili tragiche conseguenze dei loro gesti. Se per gioco, per divertimento o tanto per fare qualcosa perché mi sto annoiando – ha continuato la professoressa Graziano – svito le viti di una finestra che poi cade sulla testa di un compagno facendogli male, io non ho saputo prevedere e valutare le conseguenze delle mie azioni, ma ne sono comunque responsabile. Altrettanto grave è il comportamento di chi, credendo di fare solo una ragazzata, ma certamente non per questo meno responsabile delle sue azioni, beve fino ad ubriacarsi e poi si mette in macchina, prende in giro qualcuno, molesta una ragazza. Molti giovani – dice ancora la professoressa Graziano – hanno una percezione alterata della legalità e credono troppo spesso di poter essere giustificati per le conseguenze delle loro azioni, se quelle azioni nella loro intenzione sono state compiute per gioco. Su questa percezione alterata della legalità – conclude la professoressa Graziano – la scuola deve tanto lavorare”.
Di “ragazzate” che si trasformano in tragedia ha parlato anche Gabriele Migliaccio, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Soveria Mannelli. Il Capitano, con la sua coinvolgente narrazione, ha offerto ai ragazzi l’esperienza di chi lavora sul campo e ha visto tante volte con i suoi occhi le conseguenze di azioni cominciate per scherzo, come certi giochi fatti col fuoco, oggi tristemente di moda nelle cronache, che talvolta finiscono in incendi nei quali qualcuno perde la vita. “L’odore della carne umana che brucia – ha detto il capitano – non si dimentica. E non si dimentica neppure l’immagine di un corpo spappolato sull’asfalto per un incidente causato da chi, sempre pensando di non aver fatto nulla di male, ha bevuto, o ha fatto uso di sostanze magari considerate leggere e si è messo alla guida”. Migliano si è soffermato, in particolare, sulle “conseguenze negative che certe scelte sbagliate possono avere sul futuro e sulla vita, sia personale che professionale. Chi commette una bravata che poi sconfina nel reato – ha affermato- rischia di compromettere il proprio futuro, anche in ambito lavorativo. Nei concorsi pubblici – ha spiegato- come quello per entrare nell’Arma, chi si porta appresso dei precedenti penali è escluso, ecco perché chi decide di “passare dall’altra parte” deve essere consapevole che, così facendo, distruggerà i propri sogni, autocondannandosi a volare sempre basso. Perciò – ha detto il capitano – non è forte chi decide di fare certe esperienze, al contrario, questi è un debole, perché non sa resistere alle tentazioni, perché ha bisogno di accodarsi ad un branco per essere accettato e non sa comprendere la delusione che può dare alla propria famiglia; è forte, invece, chi sa resistere, chi sa dire di no, chi dimostra dei valori e rispetta gli altri”.
“Chi compie certe leggerezze – ha continuato il maresciallo Domenico Somma – anche se non immaginava che dalle sue azioni potesse scaturirne una tragedia, ne è responsabile. Il rimorso non lo abbandonerà mai, difficilmente gli altri dimenticheranno, sarà segnato per sempre”. Il maresciallo si è soffermato anche sull’importanza della scuola e di una buona formazione, che garantisce quel bagaglio culturale necessario per progredire nella vita ed affermarsi nel lavoro.
“Talvolta – ha concluso la dirigente scolastica Antonella Mongiardo – nella scuola qualcuno commette azioni scorrette magari per sfogare un disagio o per richiamare l’attenzione. Costui comincerà ad uscire dal tunnel solo quando troverà il coraggio di chiedere aiuto. Per questo motivo – ha annunciato – presso la nostra scuola è stato attivato uno sportello psicologico, affidato ad una esperta che offrirà a tutto il personale scolastico degli interventi di prevenzione primaria, formazione e consulenza, finalizzati alla promozione del benessere e alla prevenzione del disagio. Chiedere aiuto quando ne abbiamo bisogno – ha concluso la dirigente Mongiardo – significa avere consapevolezza delle nostre fragilità e agire concretamente per superarle”.